Nuova legge sui tirocini a Bolzano, la provincia è in un ritardo enorme (ma non sembra preoccuparsene)

Rossella Nocca

Rossella Nocca

Scritto il 23 Giu 2018 in Approfondimenti

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Non si è ancora concluso l’iter di adeguamento da parte della provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige alle “Linee guida in materia di tirocini formativi e di orientamento” approvate a maggio del 2017, il cui recepimento sarebbe dovuto avvenire entro lo scorso 25 novembre. La provincia resta dunque, insieme a Molise, Puglia e Umbria, il fanalino di coda: le tre amministrazioni locali iper-ritardatarie, che ancora non si sono messe in regola.

«La bozza della delibera elaborata dalla Ripartizione Lavoro provinciale e dalle Ripartizioni della Formazione Professionale verrà inoltrata tra breve all'Avvocatura della Provincia per il previsto esame tecnico e all'Ufficio linguistico per la traduzione» si limita a dire Georg Ambach, responsabile questioni giuridiche della provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige
, alla Repubblica degli Stagisti: «Possiamo prevedere l’approvazione definitiva entro la fine dell'estate». Con quasi un anno di ritardo, dunque, rispetto al previsto: ma i bolzanini non sembrano darsene pena.

E da parte dei sindacati le previsioni sono ancora meno rosee. «La bozza non è stata ancora confrontata con le parti sociali e non mi risulta sia stata posta in discussione neppure nella Commissione provinciale per l'impiego di cui faccio parte» commenta Doriana Pavanello, presidente del direttivo provinciale della Cgil Bolzano-Alto Adige «quindi spero di essere smentita ma prevedo che si rimandi a dopo il rinnovo della giunta provinciale». Insomma, non prima di fine ottobre, visto che le elezioni si terranno il 21 ottobre.

«Un aspetto che si potrà regolamentare è quello del sistema sanzionatorio da applicare all'ospitante nel caso in cui venga meno ai propri obblighi nei confronti del tirocinante», aggiunge Pavanello, «ma penso che questo metta in forte imbarazzo la giunta, visto che siamo già in campagna elettorale».

Rispetto alla normativa nazionale ci dovrebbero essere poche sorprese. «L’unica variazione significativa dovrebbe riguardare l’entità minima dell’indennità di partecipazione», anticipa Ambach, «fissata a 450 euro al posto dei 300 delle linee guida nazionali».

Una modifica che potrebbe essere addirittura "peggiorativa" rispetto a quanto stabilito dall'attuale normativa di riferimento (delibera n. 949 del 24 giugno 2013, modificata nel 2016) "Criteri per la promozione di tirocini di formazione ed orientamento da parte della Ripartizione lavoro e delle Aree della Formazione professionale". Ai tirocinanti è infatti attualmente assicurato un assegno di frequenza di 3 euro per ogni ora di effettiva presenza se minori di 18 anni e di 4 euro se maggiorenni. Quota maggiorata di 1,50 euro in caso di residenza/domicilio in altro comune o oltre i 5 km di distanza. Ciò vuol dire che per un tirocinio di 40 ore a settimana si può arrivare a percepire mensilmente tra i 480 e gli 880 euro. La Provincia non è in grado di dire se le maggiorazioni saranno confermate o meno dalla nuova normativa. Se gli stagisti vedranno peggiorate o no le condizioni economiche minime, insomma, ancora non si sa con precisione.

Ad oggi nella provincia di Bolzano possono usufruire dei tirocini persone in età lavorativa, inoccupate o disoccupate che si trovano in situazione di svantaggio sociale (ex dipendenti o persone affette da dipendenze in terapia, soggetti in trattamenti psichiatrico, persone con disabilità fisiche e mentali etc.); oppure persone in situazione di svantaggio con riferimento al mercato del lavoro, ovvero inoccupate o disoccupate da almeno sei mesi o persone con più di 26 anni di età che devono riqualificarsi o reinserirsi nel mercato del lavoro.

La durata massima dei tirocini di orientamento e formazione è fissata a 500 ore, equivalenti a circa quattro mesi di stage full time, ed essi sono rinnovabili per non più di due volte. Ciascuna azienda può accogliere un tirocinante se ha tra 0 e 5 dipendenti a tempo indeterminato; 2 tirocinanti se ne ha tra 6 e 20 e non oltre il 10% dei dipendenti a tempo indeterminato se ha dai 21 in su. Inoltre la provincia di Bolzano stabilisce che "le strutture private ospitanti possono ottenere un contributo a parziale o completa copertura dell'importo corrisposto al/alla tirocinante a titolo di borsa di studio". Il contributo in questione - che può arrivare fino al 100% della borsa,  per un massimo di 400 euro mensili - così come l'inserimento di altri tirocinanti, possono essere negati in caso di mancata assunzione senza giustificato motivo.

Secondo il Rapporto annuale sulle comunicazione obbligatorie 2017, nell’ultimo anno sono stati attivati nella provincia di Bolzano-Alto Adige poco più di 2.500 tirocini extracurriculari, su una popolazione tra i 15 e i 29 anni nella provincia che ammonta a 89mila soggetti. C'è da dire che stiamo parlando di uno dei territori con il tasso di disoccupazione più basso d'Europa. Quello giovanile ammonta al 10,2%, quello generale addirittura al 3,1%.  Numeri da Svizzera più che da Italia. L'enorme ritardo nel recepimento delle nuove linee guida in materia di stage, invece, ha un sapore tutto italiano.

Rossella Nocca

 

 

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