Il Parlamento si mobilita per i giovani: le proposte

Ilaria Mariotti

Ilaria Mariotti

Scritto il 04 Dic 2020 in Notizie

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Qualcosa bolle in pentola in Parlamento per i giovani italiani. Nei prossimi giorni sarà discussa una nuova mozione a prima firma del deputato di Italia Viva, Massimo Ungaro, classe 1987 [nella foto sotto], «concernente iniziative a favore della formazione e dell'occupazione per l'emancipazione giovanile» (qui il testo di una prima versione dell'atto). In Italia sui giovani «c'è molta retorica, fa bello parlarne come per la parità tra i sessi» dice Ungaro alla Repubblica degli Stagisti. Ma la verità è «che i giovani non vengono considerati perché non votano oppure se ne vanno» sintetizza. Nel frattempo i Neet, i ventenni inattivi, continuano a crescere, «e sono arrivati a toccare quota 2 milioni e 157mila».

Serve agire subito quindi, in questi mesi preparatori del piano per la ripresa a cui è condizionato l'incasso dei fondi del Recovery Fund. Nella mozione sono elencate in diciassette punti le richieste per evitare che la crisi scatenata dal Covid peggiori ulteriormente le condizioni in cui già versano intere generazioni. «Di Neet arriveremo a contarne tre milioni» paventa Ungaro, «se continueremo a non fare niente». 

Serve un «piano shock» soprattutto sugli inattivi, «perché si è visto come l'inattività nella fase in cui si dovrebbe accedere al mercato del lavoro ha ripercussioni
poi per tutta la vita». Nella mozione al punto due si parla di una azione «AttivaGiovani, che preveda per i Neet un periodo di lavoro e formazione presso le imprese con contestuale erogazione di un ristoro economico». Nel Regno Unito – dove Ungaro ha vissuto a lungo: è stato infatti eletto nella circoscrizione Estero – c'è già, ed è una sorta di Garanzia giovani potenziata: «Si chiama Kickstart scheme, e premia le aziende che assumono inattivi con il rimborso dei costi: su di loro non ricade neppure un euro», è tutto a carico dello Stato.

E ancora, la seconda proposta è per un Credito giovani, «strumento equivalente a una dote universale per cui» spiega Ungaro, «al compimento dei 18 anni si erogano 15mila euro vincolati a un progetto come l'avvio di un'azienda o l'iscrizione all'università». Una misura nella direzione di abbattere le disuguaglianze sociali, offrendo a tutti le stesse condizioni di partenza. Poi l'apprendistato professionalizzante, «che andrebbe riformato semplificando gli oneri burocratici in modo che diventi via maestra di accesso al lavoro» è scritto nel testo della mozione. Si chiede poi di «rilanciare l'istruzione tecnica superiore», «sostenere l'empowerment femminile», «predisporre investimenti per i giovani professionisti che scelgono di restare in Italia». 

Non mancano i tirocini, specie quelli curriculari, da modificare «facendoli diventare realmente formativi», e per quelli extracurriculari contrastarne «l'uso improprio».
Per i primi in particolare, esiste una proposta di legge per abolirne la gratuità a prima firma proprio di Ungaro. Sulla stessa materia c'è anche un intervento della deputata Pd Chiara Gribaudo, ascoltata nell'audizione alla Camera del 21 ottobre scorso su Garanzia giovani, programma che l'Unione europea vorrebbe rimodulare alla luce degli effetti della pandemia sull'occupazione giovanile. Che sta pagando il pezzo più alto, «con il dieci per cento di disoccupati in più tra chi ha meno di 25 anni» ha rimarcato Gribaudo nell'audizione.

In particolare, ha proseguito, «sono stati i tirocini a essere pesantemente colpiti», tanto che la deputata aveva perorato nei mesi scorsi, purtroppo inascoltata, una indennità di ultima istanza per i tirocini saltati causa Covid e non coperti dai provvedimenti regionali. Il Parlamento europeo, ha ricordato Gribaudo, ha di recente emanato una risoluzione di condanna contro i tirocini gratuiti, troppo spesso «utilizzati come semplice taglio del costo del lavoro». Per far funzionare davvero Garanzia giovani «andrebbe abolita la gratuità degli stage curriculari, mentre quelli extracurriculari andrebbero rivisti sia per qualità di percorsi sia per la percentuale degli assunti». È incentrato su questi due punti l’emendamento alla legge di Bilancio proposto dalla deputata, che chiede anche di innalzare l’indennità minima degli extracurricolare da 300 a 600 euro: «Vedremo cosa succederà, intanto continuo a porre il tema» promette Gribaudo alla Repubblica degli Stagisti.


Sempre dalle fila del Pd c'è un'altra mozione per i giovani, a prima firma del senatore Tommaso Nannicini, presentata lo scorso 14 luglio. Ancora una volta nel testo si evidenzia come a rimetterci nella pandemia sono stati soprattutto i giovani: «Dall'inizio della crisi uno su sei ha smesso di lavorare» scrivono i firmatari. «Molti infatti, lavorano in settori particolarmente colpiti come turismo, ristorazione, arti e intrattenimento, mentre altri stanno cercando di entrare nel mercato del lavoro proprio ora che tali settori non sono più in grado di assumere». Il Governo dovrà varare il piano per beneficiare dei fondi del Next Generation Ue. All'esecutivo si chiede quindi «di definire un grande piano industriale di investimenti» nel quale i giovani partecipino come «parte integrante». E ancora, si fa menzione a «un vero sistema duale di formazione-lavoro», a «un piano per la cultura digitale nell'insegnamento», a «sostegni per studenti per promuovere il diritto allo studio e la riduzione delle tasse universitarie».


Anche dall'opposizione richieste simili. A prima firma del deputato di Fratelli D'Italia Francesco Lollobrigida [nella foto a destra] è la mozione dello scorso due novembre. Il partito guidato da Giorgia Meloni sollecita il Governo a «studiare strategie di lungo periodo per maggiori livelli di occupazione giovanile e più alto livello di tenore di vita delle giovani generazioni». I percorsi di formazione andrebbero poi «riformati in modo da consentire un inserimento più agevole nel mondo del lavoro». Per evitare «forme di sfruttamento e precariato legalizzato», devono essere adottate «iniziative volte a riformare le regole e le modalità di fruizione di tirocini e apprendistati affinché diventino veri strumenti di inclusione».


Sono tutti temi, quelli sulla questione giovanile, su cui «non c'è tanta diversità politica» ha sottolineato Ungaro, «perché non si può negare l'esistenza di un iceberg». Lo scopo sarà quindi la creazione di un testo congiunto «in modo da coinvolgere anche le opposizioni», e su cui il deputato si dice fiducioso di ottenere il sì anche dai colleghi delle altre parti politiche. 


Ilaria Mariotti

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