Erasmus Mundus direzione nord Africa: trenta borse, bando aperto fino al 16 gennaio

Annalisa Di Palo

Annalisa Di Palo

Scritto il 09 Gen 2015 in Notizie

L'acronimo è impegnativo, ma riassume un principio importante: Battuta  sta per Building Academic Ties Towards University Training Activities – costruire legami accademici per le attività di formazione universitaria  – ed è un'asse di attività di Erasmus Mundus, il programma con cui la Commissione Ue finanzia la mobilità nel campo dell'istruzione superiore fuori dai confini europei. Battuta opera sull'asse Europa-nord Africa e per l'anno accademico 2015-2016 offre una trentina di borse per studiare o lavorare in una delle undici università africane partner. I termini scadono il prossimo 16 gennaio, e in autunno  si aprirà una seconda call for application.

Destinatari sono innanzitutto gli studenti universitari europei, di vario livello:  iscritti a corsi  laurea triennale al secondo anno, a corsi specialistici o a ciclo unico iscritti al quarto anno complessivo di studi, master, dottorato e post-dottorato. Una buona parte delle borse, il 30%, invece è destinata al personale universitario, accademico ma anche amministrativo. La durata della mobilità varia a seconda della categoria di partecipante, ma è in genere di cinque o dieci mesi, tranne per i dottorandi (dieci mesi) e per lo staff (solo un mese). Lo stesso vale per il grant, variabile: mille euro netti al mese per studenti di primo e secondo livello, 1500 per frequentare parte di un dottorato, 1800 per un post-dottorato, 2500 per il mese da docente o amministrativo in prestito alla sponda sud del Mediterraneo. Per tutti invece è previsto viaggio a/r pagato e assicurazioni sanitaria, civile e sul trasporto.

Le mete sono Algeria (città di Costantina, Mostaganem, Bejaia), Marocco (Marrakesh, Settat, Béni Mellal, Fès), Tunisia (Sfax), Libia (Tripoli) ed Egitto (Alessandria), dove hanno sede gli undici atenei nordafricani partner. Capofila del progetto è l'Università di Rouen, a cui sul versante europeo fanno invece riferimento altre otto istituzioni - tra cui, unica in Italia, l'Orientale di Napoli. Qui 
oppure in Francia, Spagna, Portogallo, Romania e Lettonia saranno ospitati invece i candidati di successo provenienti dagli stessi Paesi terzi. Il progetto, che fino al 2017 ha preventivato almeno 285 borse totali, ne riserva infatti il 70% alla mobilità in ingresso dall'Africa verso l'Europa (201 borse totali, di cui una parte ad esclusivo beneficio di studenti bachelor che sono rifugiati politici o in cerca di asilo) e il 30% (84 borse totali, 28 all'anno) al flusso inverso.

Per gli aspiranti candidati il punto di partenza è la pagina delle offerte formative disponibili. Scelta la direttrice "Europa > Africa" e il livello di studi, si ottengono dei risultati divisi per atenei e aree di studio, con vari corsi all'interno. È possibile esprimere fino a tre preferenze, considerando però che ci deve essere massima corrispondenza tra il proprio corso di laurea e quello scelto, ed è indispensabile conoscere la lingua di insegnamento (indicata) - per quanto la certificazione non sia obbligatoria.

Lo step successivo è l'attivazione veloce di un account, che una volta superate alcune domande di verifica di eligibilità dà accesso alle dieci sezioni della candidatura online, disponibili fino a tutta la giornata di venerdì 16 gennaio. L'ultima sezione è dedicata tutta all'upload dei documenti, che quindi vanno digitalizzati. Alcuni sono semplici da ottenere, altri richiedono più pazienza. Il certificato di laurea ad esempio va tradotto in inglese o francese, mentre il certificato storico va bene in italiano ma deve essere vidimato dall'università; altri documenti vanno prima scaricati dallo stesso sistema di candidatura, poi compilati e fatti timbrare
ci si può rivolgere all'ufficio mobilità per poi essere caricati online: è il caso ad esempio del certificato di riconoscimento accademico, un consenso ufficiale dell’università allo scambio e una garanzia al riconoscimento dei crediti maturati all'estero, e della dichiarazione d’onore, un’autodichiarazione di veridicità. Chi poi si candida per un dottorato, deve allegare anche una lettera formale di invito dell'istituzione ospitante.

Un volta premuto il tasto "Submit", la candidatura è definitiva; se delle modifiche sono necessarie, va fatta una domanda ex-novo. La valutazione preliminare spetta all'università di Rouen, poi la palla passa all'ateneo partner individuato come ospitante. Carriera di studi ed esperienza lavorativa sono le variabili di maggior peso nello scrutinio; seguono la motivazione e la conoscenze linguistiche dichiarate o certificate. I risultati definitivi sono attesi per inizio maggio, mentre il flusso di partenze è in programma a settembre.

Annalisa Di Palo

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