Il  primo dei 1.400 tirocini formativi con voucher promossi dalla Regione  Sardegna viene assegnato martedì 15 gennaio alle ore 10:14. L’ultimo,  alle 12:11
 dello stesso giorno. In mezzo, il caos. Due ore scarse in cui  il sito,  a cui stanno cercando di collegarsi circa 12.000 persone, va in tilt.  Molti aspiranti stagisti non riescono ad accedere al portale e intasano  le linee telefoniche dell’Agenzia per il lavoro della Sardegna chiedendo spiegazioni. L’ente che gestisce il bando dei Tirocini formativi e di orientamento (TFO) risponde on line denunciando sul sito un «attacco di hacker», ma  nonostante questo non blocca la procedura telematica per aggiudicarsi i  6 mesi di tirocinio, con un’indennità di 500 euro lordi al mese. 
La sera stessa, il presidente della Regione Ugo Cappellacci annuncia su Facebook:  «Considerato che l’avvio dei nuovi voucher formativi per cause non  dipendenti dalla volontà dell’amministrazione non si è potuto svolgere  in maniera tale da garantire in concreto a tutti gli aspiranti la  possibilità di accedere e partecipare, la Giunta annullerà la procedura e la ripeterà con tutte le cautele e le garanzie che il caso richiede. Inoltre, considerato l’elevato numero di domande pervenute, aumenteremo le risorse finanziarie al fine di poter soddisfare un cerchia ancora più ampia di  richiedenti». Una dichiarazione che ha l’effetto di aprire un vaso di  Pandora: molti di coloro che non sono riusciti a portare a termine la  procedura per aggiudicarsi il tirocinio ringraziano Cappellacci, ma  cresce la protesta dei 1.400 fortunati. E così, a mente fredda, il governatore ci ripensa:  «Stiamo facendo le verifiche tecniche sulla gestione del sito per  capire se, al di là dei tentativi non riusciti di intrusione da parte di  hacker, quei voucher possano essere regolarmente assegnati», dichiara  il 16 gennaio. L’ipotesi che prende corpo negli ultimi giorni prevede  di considerare validi i 1.400 TFO aggiudicati il 15 gennaio e fare un  secondo bando con una dotazione economica che sia almeno uguale, ossia 5  milioni di euro. Il direttore dell’Agenzia Stefano Tunis ha già  messo on line la lista dei beneficiari, ma l’assessore al Lavoro della  Regione Antonello Liori vorrebbe l’annullamento e la ripetizione della  procedura per tutti i partecipanti. 
Per ben due settimane, la Repubblica degli Stagisti ha cercato di intervistare il governatore sardo, che però si è negato.  Dall’ufficio stampa della Regione spiegano che «si sta pensando di fare  un secondo bando, ma la decisione verrà presa in una delle prossime  riunioni della giunta. Considerando i vincoli del patto di stabilità e  che siamo in esercizio provvisorio di bilancio, si sta cercando di  recuperare 5 milioni di euro, che potrebbero raddoppiare». Sul presunto  attacco da parte degli hacker, che in molti considerano poco probabile –  si sarebbe trattato, piuttosto, di rallentamenti dovuti a  un’infrastruttura informatica incapace di supportare oltre 10.000  accessi contemporaneamente – Tunis ha presentato un esposto. 
Le irregolarità, però, non finiscono qui. La procedura prevedeva l’invio telematico all’Agenzia del progetto formativo, condiviso da azienda e tirocinante.  Una volta che il soggetto ospitante ha compilato la propria parte,  abbinava il progetto al tirocinante prescelto, che aggiungeva i propri  dati. Margherita C.  commentando sulla pagina Facebook del presidente la promessa di  annullamento del bando, racconta di alcune anomalie del sistema: «Alcuni  hanno avuto la possibilità di abbinare sin da ieri i  tirocinanti, altri prima delle 10:00, altri hanno abbinato il  tirocinante di cui non era caricato il cv... Che garanzie abbiamo che il  sistema non abbia fatto figli e figliastri?» e chiarisce: «Sono  un consulente del lavoro ed ho certezza che un'azienda a cui seguo la  contabilità e la gestione del personale aveva abbinati dalla sera 
prima i  progetti con i tirocinanti... e ieri durante la mattinata ha potuto  abbinare un altro tirocinante di cui non era riuscita, per il blocco nei  caricamenti, a caricare il cv! Purtroppo il sistema informatico creato  non é molto affidabile. Io ho partecipato più volte alla distribuzione  online di risorse limitate anche su base nazionale... mai mi è successo di  non riuscire a caricare una pagina in ben due ore che sono stata  collegata sul mio pc!». Gli aspiranti stagisti avevano l'obbligo di  registrarsi al sito e inserire il proprio curriculum, in base al quale,  presumibilmente, doveva avvenire la scelta da parte delle aziende. Tra  imprese e tirocinanti potevano quindi esserci stati dei contatti anche  prima, ma l'abbinamento del progetto formativo allo stagista da parte  dell'azienda sarebbe dovuta avvenire, in tutti i casi, solo dalle 10 del  15 gennaio.
Al di là della procedura inaffidabile, lenta e macchinosa, continua  a far discutere anche il fatto che la maggior parte degli annunci  riguardasse mansioni basse, per le quali non c’è bisogno di un periodo  formativo di sei mesi. «Spero che Lei si voglia sincerare anche della correttezza delle proposte dei soggetti ospitanti: parlo di quei soggetti, soprattutto privati, che cercano tirocinanti per imparare a lavare i piatti, servire ai tavoli, per cui non mi sembra necessario un tirocinio di sei mesi. O sbaglio? Perchè non mi sembra il caso di sprecare risorse con persone che vogliono avere manodopera a spese dei contribuenti» scrive Francesca M., 36 anni, una laurea in Lettere e una in Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, commentando le dichiarazioni del governatore.
Altro  punto debole di questi bandi, denunciato dal Comitato di indagine sulle  politiche attive del lavoro in Sardegna è che «162 nomi compaiono in  entrambe le liste dei beneficiari (dei bandi 2012 e 2013, ndr)»: «L’11,5% dei voucher andrà a persone che già l'anno scorso avevano beneficiato dei fondi regionali».  Il regolamento non pone limiti a riguardo, ma secondo i ragazzi del  Comitato una clausola che impedisse di ottenere un tirocinio per due  anni di seguito sarebbe stata necessaria: «Anche questa volta la Regione  ha dimostrato di non curarsi della condizione in cui molti giovani  versano, si è scelto infatti di escludere chi non ha avuto,  precedentemente, la possibilità di formarsi, riconfermando invece alcuni  candidati che avevano già beneficiato del bando regionale in passato».
Veronica Ulivieri
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