Scritto il 23 Dic 2016 in Notizie
BIP - Business Integration Partners buone opportunità post laurea università e lavoro
Presto e bene. Iscriversi all'università giusta, macinare esami con buona lena, buttarsi in un'esperienza “on the job” ancor prima di essersi laureati. Fare uno stage mentre si scrive la tesi: doppio impegno, doppia energia. E a volte anche doppia ricompensa. Come è accaduto a Alia Falcone e Alberto Bruschi, che insieme non fanno mezzo secolo, e che hanno firmato un contratto a tempo indeterminato prima ancora di finire l'università.
Ad assumerli è stata Bip, società di consulenza tra le aziende virtuose del network della Repubblica degli Stagisti, con tanto di Bollino OK Stage e di AwaRdS 2016 per il miglior tasso di trasformazione di stage in contratti (oltre il 90%!). L'altra sera, all'Alcatraz di Milano, alla convention annuale di Bip sono stati premiati come “migliori stagisti dell'anno”, scelti proprio con il criterio dei due più giovani assunti del 2016.
«La consulenza è un mondo che mi ha subito affascinato» racconta il 24enne Alberto alla Repubblica degli Stagisti: «Fin dai primi anni di università lo sentivo come uno strumento per riconoscere e applicare i modelli teorici che stavo studiando a realtà sempre diverse, adattando e perfezionando via via le mie conoscenze». Originario di San Donato Milanese, attualmente iscritto alla facoltà di Ingegneria gestionale presso il Politecnico di Milano – se tutto va secondo i piani, si laureerà nella primavera del 2017 – Alberto è entrato in Bip a marzo di quest'anno e, in pochi mesi, da stagista si è ritrovato assunto a tempo indeterminato. Un'esperienza che si sta rivelando strategica anche per la stesura della sua tesi di laurea: «Lo stage in Bip mi ha offerto un'opportunità molto interessante: lavorare su un progetto Six Sigma, uno dei temi che più mi avevano interessato in università. La tesi è venuta di conseguenza!»
«Il mio percorso di ingresso nel mondo del lavoro è stato più "veloce" rispetto a quello dei miei compagni di corso» riflette Alia: «Molti miei amici stanno ancora aspettando risposte dalle aziende a cui hanno mandato cv o con cui hanno fatto colloqui, mentre altri sono ancora in stage». In tempi di disoccupazione giovanile al 40%, non capita spesso di firmare un contratto così a 23 anni, e la prima ad esserne stupita è proprio la diretta interessata: «Sicuramente non me lo sarei mai aspettato» confessa «ma è una sensazione “liberatoria”. So di poter crescere, senza dovermi preoccupare di altro».
Originaria di Taranto, laureata in Management alla Bocconi giusto giusto tre giorni prima della convention in cui ha ricevuto il premio [nella foto qui a fianco, il momento della consegna della targa con Eleonora Voltolina, direttrice della Repubblica degli Stagisti, e Costanza Ramorino, vicepresidente di ValoreD], Alia considera il suo incontro con Bip una fortunata «opportunità. Mi ha inserita nel mondo del lavoro e mi fa crescere ogni giorno, mettendo a frutto quanto appreso in università». Oggi lavora in un team che si occupa di governante e PMO lato technology. La sua giornata tipo inizia alle 9: «generalmente ci si prende un caffè tutti insieme e poi si parte. Mi piace fare una lista delle attività delle attività da completare, così da non perdermi nulla e organizzare il mio tempo. Tipicamente si lavora a stretto contatto non solo all’interno del team, ma anche con i clienti. Gli imprevisti non mancano mai, ma è anche il bello della nostra attività».
«Per me Bip rappresenta un modello di azienda per la quale sono orgoglioso di lavorare e alla quale voglio contribuire» aggiunge Alberto: «dal punto di vista professionale ha espresso fiducia anche nei confronti del più giovane arrivato, offrendomi attività stimolanti e la giusta autonomia. Dal punto di vista umano, pur crescendo molto e arrivando di fatto a affiancare come dimensioni in Italia le multinazionali anglosassoni della consulenza, Bip è riuscita a rimanere un ambiente più informale, con un'organizzazione di fatto orizzontale, molta collaborazione e attenzione alla crescita dei più giovani».
Sia Alia sia Alberto non erano al primo stage. «Io ne avevo già svolto uno durante la triennale» ricorda Alia: «Nell’ambito di un progetto con l’università, che si intitolava “Dai un senso al tuo profitto”, avevo passato tre mesi in una cooperativa sociale, Dimensione Lavoro, che in provincia di Milano occupa persone con disabilità fisiche o mentali o con vissuti di emarginazione alle spalle». Un'esperienza lontana dal suo lavoro attuale, ma certamente molto formativa dal punto di vista umano.
Più vicina alla consulenza, invece, la precedente esperienza di Alberto: «A 18 anni avevo passato un'estate presso una allora piccola società di consulenza in ambito farmaceutico a Boston» aggiunge Alberto: «Studiavo ancora al liceo, quindi il mio contributo all'azienda si limitava a curare i database e altro back office. Il vero contributo l'ho dato alla mia crescita: è stato il mio primo contatto "in solitaria" con una realtà estera e di convivenza quotidiana con ragazzi di altra nazionalità, da cui ho tratto molto».
Su una cosa Alia e Alberto concordano: nel mondo del lavoro è meglio entrare con determinazione, senza paranoie. «Il consiglio che darei ai miei coetanei? Di non farsi scoraggiare dai primi no e di cercare un lavoro che consenta di continuare ad imparare» dice Alia. «Per prima cosa di non farsi prendere da ansia e paura durante la ricerca: a volte tutto quello che serve è tenere gli occhi aperti alle occasioni che ci si aprono davanti» aggiunge Alberto: «E poi seguire le proprie passioni, che a volte sono la chiave per conquistarsi una competenza particolare: io devo molto al fatto di aver coltivato il mio interesse per la statistica, che ora è parte importante della mia tesi e di alcune attività sul lavoro». Parola di stagisti dell'anno Bip!
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