Trovare lavoro, ecco come i centri per l'impiego possono servire ai giovani

Scritto il 12 Set 2023 in Interviste

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In Italia il tasso di occupazione dei giovani tra i 15 e i 29 anni purtroppo è soltanto del 30%, ben 15 punti percentuali sotto la media europea; peraltro, il lavoro giovanile è caratterizzato dal fenomeno dell'over-education (essere troppo istruiti per il lavoro che si svolge). Anche lato stipendio i dati non sono buonissimi: l'andamento delle retribuzioni medie della fascia d’età 15-29 anni dal 1975 al 2019 è stato sempre decrescente.

Quindi i giovani italiani trovano lavoro con dfifficoltà; e anche quando lo trovano, fanno fatica a mantenersi e ad andare a vivere da soli. 
Cosa fa lo Stato per aiutarli a trovare non solo lavoro, ma anche un buon lavoro? In questo episodio del podcast della Repubblica degli Stagisti, registrato live all'università Cattolica di Milano, parliamo di centri per l'impiego – e più in generale dei servizi e i programmi che le politiche attive del lavoro mettono a disposizione dei giovani – con Francesco Maresca, responsabile del Settore Lavoro della Provincia di Varese dopo essere stato per quasi vent’anni responsabile del Centro per l’impiego di Gallarate.

«L'attività di incontro tra domanda e offerta di lavoro dovrebbe essere il core-business dei centri per l'impiego!» esordisce Maresca: «Perché un giovane si reca al cpi? Per trovare lavoro! Un'azienda, perché lo fa? Perché ha bisogno di trovare personale giusto da assumere! Quindi dovremmo concentrarsi su questa funzione. Anche se le leggi nazionali ci caricano spesso purtroppo di incombenze molto burocratiche».



«I giovani vengono presso le nostre strutture, ma non nascondo che spesso non le conoscono bene», dice Maresca: «Recentemente sono andato a fare Orientamento in una scuola superiore e ai cinquanta ragazzi che avevo di fronte ho chiesto chi sapeva cos'era un centro per l'impiego: ha alzato la mano un solo ragazzo». Quindi questo episodio serve anche a far conoscere l'esistenza di questi uffici, e i servizi che offrono: si parla di tirocini (anche estivi), delle opportunità di Eurodesk, dei JobDay Eures, dei servizi che un centro per l'impiego offre ai giovani, dell'utilizzo dei social network per entrare in comunicazione coi potenziali utenti più giovani. Maresca approfondisce il funzionamento di GOL, il nuovo servizio per la "garanzia di occupabilità dei lavoratori» finanziato con i fondi del Pnnr, «che permette di accedere a servizi di accompagnamento al lavoro ma anche l'aiuto per le start-up e la formazione». GOL, ricorda Maresca, adesso è aperto anche ai giovani e in qualche modo è andato a sostituire la Garanzia Giovani.


stage lavoro Francesco Maresca podcast RdSQualche numero rispetto alla realtà dei servizi al lavoro gestita da Maresca, nella provincia di Varese in Lombardia: 8mila patti di servizio sottoscritti ogni anno, di cui 2.200 che coinvolgono giovani; e in media 5-600 tirocini attivati. Il tirocinio in particolare «è uno strumento che utilizziamo molto» specifica Maresca: «sia l'extracurricolare sia il tirocinio estivo, e abbiamo anche quello di inclusione sociale. E abbiamo anche un ottimo risultato occupazionale sulla nostra provincia: arriviamo  al 70% di assunzione dopo i tre mesi di tirocini». Dato che sul territorio nazionale la media è ferma intorno al 30%, si tratta di una performance notevole: «Credo che sia dovuto anche al fatto che siamo molto attenti a far applicare le norme e quindi evitare tirocini che a volte sono un po' seriali» ragiona Maresca. Il cpi di Varese ha anche un ufficio preselezione che copre circa 2mila vacancy all'anno, «e nel 35% dei casi riusciamo a coprire la richiesta aziendale col nostro servizio».

La direttrice della Repubblica degli Stagisti Eleonora Voltolina parla con Francesco Maresca anche del tema del mismatch tra domanda e offerta di lavoro, che secondo il dirigente «sta aumentando: le aziende denunciano sempre più spesso la difficoltà di trovare personale. Noi abbiamo un tavolo provinciale dove abbiamo messo insieme tutte le parti sociali; abbiamo fatto un patto per le competenze; stiamo facendo un report con l'analisi dei fabbisogni formativi e lavorativi sul nostro territorio, per dare delle risposte».

Le competenze più richieste «sono in assoluto le digitali, le tecniche e le linguistiche» dice Maresca, che dedica anche una riflessione al tema della scala di priorità dei giovani: «Da una indagine che ha fatto la nostra Confartigianato risultava che per i giovani la cosa più importante in assoluto è lo stipendio, addirittura più della stabilità del lavoro. Questo mi ha molto colpito». Il messaggio di Maresca è che «il lavoro non è solo guadagnarsi da vivere. È quello che faremo per la maggior parte della nostra vita, ed è una dimensione sociale fondamentale per trovare anche soddisfazione dalla nostra esistenza: quindi è importantissimo che nel lavoro ci si esprima, si riesca a soddisfare le proprie aspettative».

Il libro del cuore di Francesco Maresca? Per scoprirlo dovrete ascoltare l'episodio! Un piccolo indizio: è un saggio scritto da una donna «di intelligenza straordinaria». (Ma del resto, a questa descrizione rispondono in molte, eh eh!).

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