Marianna Lepore
Scritto il 16 Dic 2018 in Storie
Bollino OK Stage buone opportunità Magneti Marelli storie di stage
Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito all'RdS network. Di seguito quella di Pasquale Innato, 26 anni, oggi con un contratto a tempo indeterminato in Magneti Marelli.
Sono nato e cresciuto a Taranto, la città dei due mari, dove ho vissuto praticamente per tutti i miei ventisei anni. Ho fatto il liceo scientifico tecnologico e nel 2010 mi sono iscritto ad Ingegneria Elettronica nella sede di Taranto del Politecnico di Bari, assecondando la mia inclinazione alla progettualità e alla tecnologia.
Dopo la laurea triennale nel 2014, ho proseguito con quella magistrale direttamente in sede centrale, a Taranto, dove mi sono laureato nel luglio 2017 con 110 e lode. Tre anni in cui ho fatto il pendolare da Bari: quasi quattro ore al giorno di viaggio in autobus, tra chiacchiere, letture di libri e dormite scomode!
A differenza di molti amici e compagni di corso, non ho fatto esperienze Erasmus per non compromettere le tempistiche di laurea, ma ho svolto per circa tre mesi, a partire dal maggio 2016, un tirocinio formativo come previsto dal mio piano accademico presso Bionica, una nano-azienda tarantina del settore biomedicale. Durante lo stage mi sono occupato della progettazione di un dispositivo di diagnostica medica a basso costo, grazie al quale ho messo in pratica diversi concetti teorici e ho cominciato a relazionarmi con i professionisti del settore.
Quattro mesi prima della seduta di laurea, con l’ultimo esame ancora da sostenere, vengo a sapere dell’opportunità di un Graduate Program in Magneti Marelli nella sede di Corbetta.
Sei mesi di stage con un rimborso spese di mille euro mensili più la mensa aziendale, con job rotation nei dipartimenti R&D, Purchasing e Supplier Quality Assurance della divisione Electronics.
È stato in questa fase in cui cercavo informazioni sullo stage in Magneti Marelli che ho scoperto la Repubblica degli Stagisti. Ho apprezzato subito l’atteggiamento pragmatico della testata, che considera lo stage come strumento di inserimento e ne promuove un utilizzo costruttivo, segnalando le aziende affidabili. Come quella a cui ero interessato!
L’iter di selezione si è sviluppato in varie fasi: prima una conversazione telefonica, poi un colloquio via Skype, un test di inglese e uno logico online ed, infine, un colloquio di gruppo ed uno individuale in sede. A maggio vengo contattato ed informato del fatto che dopo aver concluso il mio percorso universitario sarei partito con lo stage in Magneti Marelli. Così il 28 agosto comincio il mio primo giorno di tirocinio come Display Engineer.
La mia vita è cambiata completamente in pochi mesi, con un trasferimento a Milano, città che amo, e con l’inizio della mia prima esperienza lavorativa. Entrare in una multinazionale dell’elettronica era una mia ambizione, ma ero pronto anche all’idea di iniziare una carriera in consulenza, dove molti dei miei compagni di università avevano trovato impiego prima di me e che oggi rappresenta per molti ingegneri un approdo spontaneo.
Durante lo stage sono sempre stato affiancato da diversi colleghi: come Display Engineer ho avuto un tutor che mi ha seguito in ogni momento, vista la natura molto tecnica del ruolo, mentre negli altri dipartimenti ho avuto molta autonomia, ma sempre con assistenza on-demand. Tutti sono stati estremamente disponibili a supportarmi in ogni momento: ho fatto così tante domande a chiunque che oggi conosco moltissimi colleghi in svariati dipartimenti!
Inserirmi a Milano non è stato difficile. Ho la fortuna di avere amici tarantini che frequento quotidianamente ed anche grazie a loro il trasferimento è stato senza contraccolpi. Persino una numerosa comunità di colleghi pendolari ed il mio stesso team di lavoro compongono un nutrito gruppo con cui mi incontro spesso per cene e aperitivi. Milano è una città che offre una grande varietà di servizi e svaghi, dove è possibile trovare la propria dimensione: l’importante è essere aperti, senza pregiudizi.
Qualche settimana prima della fine dello stage l’azienda mi ha comunicato la volontà di assumermi con un contratto a tempo indeterminato ed una RAL di 28mila euro, assecondando anche la mia preferenza sul dipartimento di destinazione: così a marzo sono stato assunto come Project Buyer, nel team di Acquisti - Sviluppo Prodotto. Non è stata una grande sorpresa, perché fin dal primo contatto la finalità dello stage era l’assunzione a tempo indeterminato, anche se non era definito a priori e per quale posizione. Ma quando mi è stata assicurata la notizia e soprattutto quando mi hanno confermato che avrei lavorato nel dipartimento che avevo indicato come preferenza, quello è stato sì un momento di grande soddisfazione.
Oggi, come Project Buyer sono responsabile dell’acquisto dei componenti elettronici e meccanici di un progetto, nello specifico dei quadri di bordo, a partire dalla fase di offerta al cliente fino alla messa in produzione di massa, curando le relazioni tra Engineering e fornitori, seguendo tempistiche, scelte economiche e negoziazioni per il progetto. Un ruolo che prima non conoscevo e che mi ha attratto fin da subito, che mette alla prova sia le skill tecniche sia quelle relazionali e gestionali.
Lo stage mi ha dato la possibilità di crescere fin da subito, in una realtà grande e profondamente strutturata; se fatto bene, è uno strumento per assecondare e sviluppare attitudini personali che durante gli studi restano inesplorate. Io stesso, da ingegnere, non avrei mai pensato di poter entrare in un dipartimento come gli Acquisti e ricoprire un ruolo molto commerciale e gestionale; ruolo che ho scoperto e apprezzato vivendo l’esperienza dello stage.
Il mio consiglio per chi si appresta ad iniziare un’esperienza di stage è quello di cogliere e tentare tutte le opportunità e le funzioni a cui si può accedere, ad esempio preferendo le job rotation, e non avere pregiudizi sulle mansioni che vengono offerte: si scoprono inclinazioni che non si immaginava di avere!
Il mio legame con Taranto, oggi, è di affetto malinconico. È la città che mi ha allevato e di cui ricordo ogni scorcio, ma che ha smesso di offrire a me e a molti dei miei amici le opportunità di crescita che invece troviamo spesso nell’Italia settentrionale, anche se non mancano idee, energie o iniziative. Per ora io sento che il mio futuro lavorativo è qui a Milano.
Testimonianza raccolta da Marianna Lepore
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