Marianna Lepore
Scritto il 27 Nov 2023 in Notizie
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Non per forza i tirocini curricolari devono essere gratis: il fatto di essere studenti non è in contrasto col poter ricevere un emolumento per lo svolgimento di un tirocinio (chissà se la Camera dei deputati italiana è in ascolto…). Lo dimostrano tanti programmi di enti blasonati: il più recente è quello dell’Agenzia Spaziale Europea – European Space Agency – in scadenza giovedì 30 novembre, per tirocini che si svolgeranno nel corso del 2024.
I posti a disposizione sono circa 130, distribuiti nelle varie sedi degli stabilimenti ESA, a seconda del tipo di stage. La sede centrale è a Parigi, ma ci sono vari centri operativi anche in altri paesi europei: in Germania, a Darmstadt e Colonia, nei Paesi Bassi, a Noordwijk, in Italia, a Frascati vicino Roma, nel Regno Unito, a Oxfordshire, in Belgio, a Redu, e in Spagna, a Madrid.
Per partecipare «È necessario anche essere iscritti all’università e conservare lo status di studente per tutto il periodo del tirocinio», fanno sapere alla Repubblica degli Stagisti dal dipartimento Risorse umane dell'Agenzia. La durata può variare dai tre ai massimo sei mesi ed è previsto «un rimborso spese mensile di 500 o 800 euro, a seconda se si è residenti o no nei pressi della sede dello stage. Non c’è alcun altro tipo di benefit».
Per non residente si intende un soggetto che «vive a più di 50 chilometri. Gli stagisti devono, quindi, dotarsi di assicurazione medica, se richiesta nel Paese dello stage, ed è a loro carico anche quella contro gli infortuni e le spese di viaggio», si legge dal sito internet in cui è specificato anche che per gli studenti con particolari bisogni sono garantiti gli stessi benefici dei “non residenti” indipendentemente dal loro status. Le lingue ufficiali dell’Agenzia sono inglese e francese ed è richiesta una buona conoscenza di almeno una delle due.
Scorrendo le tante pagine del sito dedicato alle opportunità di stage si scopre che è preferibile essere all’ultimo o penultimo anno di corso universitario. E che il background di studi più indicato è principalmente scientifico, vista la natura del lavoro dell’Esa. Tra le discipline dei tirocini c’è ingegneria meccanica, elettrica e dei sistemi, matematica applicata, scienze sociali, ma anche diritto (tutto ciò che è inerente contratti e appalti), finanza e comunicazione. «I candidati devono avere la nazionalità di un Paese membro dell’ESA, quindi Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna, Svezia, Svizzera o Regno Unito, o di uno di questi otto stati: Canada, Bulgaria, Croazia, Cipro, Lettonia, Lituania, Slovenia, o Slovacchia.
L’elenco di tutte le opportunità di stage è disponibile a questo link. Selezionando l’annuncio che sembra più interessante esce la lista più dettagliata di compiti, competenze e requisiti necessari e, se in linea con quelle possedute, si può direttamente fare l’application. Prima di candidarsi, però, è necessario registrarsi e creare il proprio profilo completo di curriculum e lettera motivazionale. Una volta inviata la domanda si può monitorare dal sito lo status. Bisogna però ricordarsi che non si possono inviare più di due candidature per persona, in quel caso saranno tutte ignorate. Nel caso in cui, invece, il proprio profilo è adatto per una posizione per cui non si è candidati, sarà direttamente lo staff Esa a indirizzarlo al giusto responsabile.
Una volta chiuso il periodo di raccolta delle candidature, a fine novembre, subito dopo, a dicembre, parte la fase di selezione dei candidati fino a febbraio quando cominciano anche i primi tirocini. L’inizio dello stage è flessibile e arriva fino a ottobre del 2024 e può essere deciso insieme al proprio tutor. ESA dà anche qualche piccolo suggerimento per rendere la propria candidatura la migliore possibile, vale a dire: «leggere attentamente tutte le opportunità prima di selezionare quella che si adatta meglio al proprio background e alle proprie aspirazioni. Candidarsi per un massimo di due posizioni di stage, ma all’interno di ciascuna opportunità non c’è limite alla scelta degli argomenti. Condividere la propria motivazione, gli interessi e l’entusiasmo nella lettera di presentazione, ma mantenerla chiara e concisa. Rispondere attentamente alle domande del modulo di candidatura, perché sono importanti per conoscere meglio il profilo e il background del candidato».
Sul sito è disponibile una sezione con tutte le principali faq su questo tipo di selezione. Qui si precisa un altro punto importante: visto che l’Esa è un’organizzazione intergovernativa, «non è soggetta alle normative nazionali sul lavoro o la previdenza sociale e non può firmare accordi individuali con la tua università. Riceverai una lettera di offerta dettagliata che riassume tutte le condizioni, come sede, durata, orari, che potrai condividere con il tuo ateneo», e si consiglia di far presente questi aspetti con la propria università prima di fare domanda. Disponibile anche una guida per il sito web dedicato alla selezione del personale.
Questo tipo di stage non deve essere confuso con un altro programma, il Young Graduate Trainee Programme, sempre organizzato da Esa ma accessibile a chi sta per conseguire o ha appena concluso un master e che richiede, quindi, un livello di preparazione e competenze superiore.
Una volta mandata la candidatura si può controllare lo status della domanda sulla pagina web dedicata alla selezione del personale: solo quando l’esame di tutte le applications è concluso, sarà notificato il risultato via email e si raccomanda vivamente di controllare anche la casella spam.
Se selezionati si entrerà a far parte di un gruppo di lavoro che conta circa 2.700 dipendenti, un grande gruppo di scienziati, ingegneri e professionisti europei che lavorano in un ambiente diversificato e multiculturale. Esa è «la porta d’accesso dell’Europa allo spazio». Una delle sue missioni è garantire che gli investimenti nello spazio continuino a portare benefici ai cittadini dell’Europa e del mondo e che ci sia un uso pacifico dello spazio per tutti. È proprio nelle tante sedi Esa che si sviluppano e lanciano progetti spaziali, si addestrano gli astronauti e si cercano risposte alle grandi domande sull’Universo. «Ci dedichiamo allo spazio unito in Europa e all’Europa unita nello spazio», si legge dal sito: insomma un gran bel posto dove provare a muovere i primi passi nel mondo del lavoro.
Marianna Lepore
Foto di apertura: EUMETSAT/ESA in modalità Creative Commons CC BY-SA 3.0 IGO
Foto a sinistra: ESA in modalità Creative Commons CC BY-SA 3.0 IGO
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