Non è una tv per giovani: la denuncia dei precari di MTV a rischio licenziamento

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 16 Lug 2009 in Notizie

La «tv giovane» per eccellenza, MTV, ha un problema con i giovani: i suoi giovani, quelli che impiega e che ora vorrebbe licenziare.
Lo denuncia un gruppo di dipendenti della rete musicale, preoccupati a causa di un piano di ristrutturazione aziendale che prevede il licenziamento "di fatto" di 60-70 persone da attuare non rinnovando i contratti a tempo determinato, a progetto e interinali in scadenza. Negli ultimi mesi una ventina di giovani - di cui alcuni lavoravano per l'emittente già da tre-quattro anni - è rimasta a casa: sono tecnici web, cameramen, montatori, redattori, addetti al marketing. E scendono sul piede di guerra, denunciando le magagne: «Qui i cocopro vengono sfruttati come dei subordinati, con l'obbligo di presentarsi in ufficio, rispettare un orario e vincoli gerarchici. Lavoriamo otto ore al giorno proprio come i nostri colleghi che hanno il contratto a tempo indeterminato: abbiamo la nostra scrivania, la casella di posta aziendale, ci viene richiesta la dichiarazione delle ferie, la giustificazione per le assenze, alcuni di noi sono addirittura inseriti in quadri gerarchici
» raccontano alla Repubblica degli Stagisti: «Tutti svolgiamo mansioni diverse da quelle dichiarate, le job description non vengono minimamente rispettate. Purtroppo la gente molto spesso ignora i propri diritti, non sa che i cocopro non dovrebbero attenersi a queste regole. E poi naturalmente c'è anche la pressione psicologica da parte dell'azienda, che ha il potere di rinnovare o no il contratto: per questo fino a questo momento ci è toccato stare buoni e zitti».
I ragazzi (l'età media non supera i trent'anni) hanno anche aperto un blog per far conoscere il loro punto di vista, intitolandolo evocativamente «MTV is not so cool» («MTV non è così figa»). E sotto il titolo c'è anche un sottotitolo: «Facciamo una pausetta e poi ti facciamo sapere», che è più o meno quello che i precari si sentono dire dal settore Risorse umane ogni volta che il contratto a progetto è in scadenza: «Fanno fare una pausa di circa una ventina di giorni per poi rifare un contratto identico. Serve loro per coprirsi un poco legalmente».
I lavoratori denunciano l'utilizzo eccessivo e fuorilegge di questo tipo di contratti, citando il contratto nazionale delle radio e televisioni private - sottoscritto anche da MTV - che dispone che «i lavoratori assunti con contratto a tempo determinato e con contratto di somministrazione non potranno contemporaneamente superare il 30% dei lavoratori in organico con contratto a tempo indeterminato in forza nell'impresa, fermo restando che per ciascuna delle due tipologie di contratto non si potrà superare il 20% dei lavoratori in organico». E invece, stando al calcolo del sindacalista Cgil Alessandro Spadavecchia, sul totale dei dipendenti di MTV un buon 40% ha contratti precari.
La trattativa sindacale è partita in maniera morbida, con l'obiettivo di garantire almeno per i contratti a tempo determinato e gli interinali l'attivazione degli ammortizzatori sociali «che all'azienda non costerebbero niente», spiega Spadavecchia alla Repubblica degli Stagisti. «Ma la dirigenza ci ha messo come condizione che questo fosse subordinato alla firma di un "atto conciliatorio", che avrebbe cancellato però per i lavoratori la possibilità di intentare una causa di lavoro».
Una proposta dell'azienda - già rispedita al mittente - è quella di spostare un po' di dipendenti su Playmaker, dipartimento del gruppo che si occupa della produzione. «Hanno assicurato che lì non ci sarebbero stati tagli fino alla fine del 2009, e che avrebbero garantito sei mesi di contratto nel 2010 e sei mesi nel 2011» continua Spadavecchia: «Il problema però è che da questo accordo sarebbero rimasti completamente tagliati fuori i contratti a progetto, che sono la maggioranza, e in più sarebbe sempre rimasto l'obbligo di firmare l'atto conciliatorio».
A gestire la situazione, oltre a Spadavecchia, sono Costanza Longo (sempre della Cgil) e Stefano Verri (Cisl) che da due anni costituiscono la rappresentanza sindacale unitaria di MTV Italia.
«Tanti di noi si sono già rivolti ai consulenti sindacali o ad avvocati privati» fanno sapere i precari: «Le irregolarità sono evidenti, quindi c'è la possibilità di avviare una vertenza. L'azienda ci ha proposto un accordo al ribasso e quasi all'unanimità abbiamo deciso di rifiutarlo, e di scendere in piazza per portare di nuovo l'azienda al tavolo delle trattative». Prossimamente organizzeranno una grande manifestazione: «Non bloccheremo le trasmissioni ma vogliamo farci sentire, e far capire all'esterno che l'azienda non è quel "baluardo dei giovani" che pretende di essere». Il riferimento è a una delle ultime iniziative di MTV, «Tocca a noi», lanciata per dar voce ai giovani e rivendicare alcuni diritti (dal sito: «Tocca a noi è un'iniziativa di MTV. Nasce dalla sua vocazione a parlare e ascoltare i giovani, che nel corso degli anni l'ha portata a identificarne e raccoglierne paure, bisogni e speranze, ma anche dalla sua volontà di porsi come stimolo e veicolo di un reale cambiamento»): «Una grande ipocrisia servita su un piatto d'argento» secondo i giovani precari che rischiano il posto.

Per dare voce alla controparte la Repubblica degli Stagisti ha contattato MTV, che presto darà la sua versione dei fatti.

Eleonora Voltolina

Per saperne di più su questo argomento, vedi anche l'articolo
«Lunedì sciopero a MTV, i precari: "Alla tv dei giovani i suoi giovani non piacciono più"»

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