Stagisti in mostra: a Napoli le foto di Elisabetta Lombardo per raccontare il lavoro in Europa ai tempi dello stage

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 29 Mag 2010 in Notizie

Ultimi giorni per andare a vedere a Napoli la mostra "Structurally recyclable, basically disposable", un progetto della fotografa Elisabetta Lombardo che ha immortalato undici stagisti facendosi raccontare le loro storie. L'esposizione fotografica [nell'immagine a destra, un particolare dell'allestimento], arrivata in Italia dopo le tappe di Berlino e Amburgo, resterà aperta fino alla fine di maggio alla Libreria Archeologiattiva in via Duomo 228.
«La mostra è composta in tutto da 22 scatti» spiega la fotografa alla Repubblica degli Stagisti «ed è strutturata in due parti espositive: la prima, introduttiva, mostra undici ritratti tagliati a metà e accostati l'uno vicino all'altro». Questo sta a significare che lo stagista è sostituibile, interscambiabile: il concetto che ha ispirato appunto il titolo del progetto. «La seconda parte è composta dagli undici ritratti interi dei partecipanti accompagnati da un testo scritto dal soggetto stesso nel quale descrive la sua esperienza e condivide la sua opinione sugli stage in generale».
Il sottotitolo della mostra [qui sotto, la locandina] è
«Il lavoro in Europa ai tempi dello stage»: i giovani fotografati sono quattro italiani (di cui addirittura tre sono giornalisti!), un inglese, uno svizzero, un francese e quattro tedeschi. «Sono contenta del feedback che ho avuto» dice Elisabetta Lombardo, lei stessa italiana emigrata prima in Svizzera e poi in Germania: «In molti mi hanno detto che quasi nessuno si occupa seriamente del tema stage perché in realtà per affrontare la problematica in modo serio bisognerebbe fare un'approfondita critica sociale e del sistema economico che ci circonda e che noi stessi perpetuiamo. Mi è sembrata una riflessione importante».  Ma lei preferisce stare dietro l'obiettivo che sotto i riflettori: «Lascio più volentieri parlare i miei soggetti, attraverso le loro storie e riflessioni. Mi limito a dire che attraverso questi viaggi e questi incontri mi sono accorta del fatto che lo stage è un tipo di lavoro precario, uno in una lunga serie nella nostra vita professionale, che rimane ancora largamente fuori dalle strutture legali, in una sfera grigia e questo perché in realtà fa comodo e perché è difficile affrontare il tema del lavoro non retribuito senza occuparsi di tutto il resto».
Tra gli italiani immortalati da Elisabetta Lombardo anche Raffaella R. Ferré [che la Repubblica degli Stagisti ringrazia per la foto sopra, scattata all'inaugurazione della mostra], 27enne giornalista e scrittrice, autrice dei romanzi Santa Precaria (pubblicato da Stampalternativa nel 2008) e La mia banda suona il porn (80144 edizioni, scritto a quattro mani con Paolo Baron).

Eleonora Voltolina

Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
- AAA stagisti cercasi per reportage fotografico

Community