Molise e Puglia fanalini di coda: ancora senza una nuova normativa sui tirocini extracurriculari

Rossella Nocca

Rossella Nocca

Scritto il 01 Apr 2019 in Approfondimenti

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Sono rimaste due le regioni a non essersi ancora adeguate alle linee guida nazionali in materia di tirocini formativi e di orientamento, che risalgono ormai a quasi due anni fa. Si tratta del Molise e della Puglia. La Puglia dovrebbe legiferare entro l’estate, mentre il Molise non sa dare una tempistica nemmeno orientativa. Il che rappresenta un vero e proprio paradosso, in quanto proprio il Molise era stato tra le prime regioni a recepire, con una delibera regionale, le indicazioni della Conferenza Stato Regioni, adottandole integralmente e rinviando a un secondo momento la disciplina in dettaglio. Un secondo momento che, da luglio 2017 ad oggi, a quanto pare non è ancora arrivato. 

Otto mesi fa alla Repubblica degli Stagisti era stato assicurato che la Regione era «in fase di elaborazione del testo» e di avviamento dell’informatizzazione dei percorsi di apprendistato e tirocinio. E adesso?

«Abbiamo terminato il sistema informatizzato dell’apprendistato e stiamo procedendo a quello dei tirocini», è la risposta di Pasquale Spina, responsabile dell’Ufficio tirocini regionale: «Approvare le linee guida è semplice, abbiamo già pronta la modulistica riguardante convenzioni, progetto formativo e altro. Il difficile è rendere il tutto informatizzato per avere un minimo di controllo ex ante e un colloquio, sempre dal punto di vista informatico, per tutti coloro che ruotano intorno a questo istituto».

Inoltre Spina adduce il ritardo anche a non meglio definiti fattori esterni: «A livello nazionale vi sono ancora delle problematiche da dover dissipare, quindi non vorremmo concludere l’iter per riprenderlo il giorno successivo e apportare modifiche». Problematiche su cui la Repubblica degli Stagisti chiesto maggiori chiarimenti, visto che non sono state segnalate da nessuna delle altre regioni, ma senza ricevere risposta. 

Nel frattempo, i tirocini formativi e di orientamento in Molise sono attivati in base alle linee guida nazionali e, per tutto quanto non specificato da queste ultime, si rifanno alla normativa regionale precedente. 

Per quanto riguarda invece la Puglia, dalla Regione assicurano che al massimo entro l’estate la delibera della giunta sarà approvata. «Siamo agli ultimi passaggi istituzionali» giura alla Repubblica degli Stagisti Sebastiano Leo, assessore regionale con delega formazione e lavoro – politiche per il lavoro «e si prevede a breve la condivisione del testo con il partenariato economico-sociale». 

Ed ecco qualche anticipazione sulla normativa pugliese prossima ventura: «La Regione intende confermare l’importo minimo di 450 euro a titolo di indennità di partecipazione, come pure intende conservare la previsione della durata massima di sei mesi per i tirocini che non siano rivolti a persone che si trovano in una condizione di particolare svantaggio, per i quali il percorso potrà avere una durata massima di ventiquattro mesi» dice l’assessore: «Per i tirocini finalizzati all’inclusione sociale, all’autonomia delle persone e alla riabilitazione di persone già prese in carico dai servizi sociali e sanitari professionali, sarà ammessa, previa attestazione da parte dei competenti servizi, una proroga ulteriore rispetto al limite dei ventiquattro mesi o la ripetizione della esperienza formativa, di norma vietata». In questo la Puglia si discosterà dunque dalle linee guida nazionali, che prevedono il limite massimo di dodici mesi, prolungabili a ventiquattro solo per i soggetti disabili, e mai derogabili.

Il nuovo testo introdurrà anche alcune novità rispetto alla normativa regionale del 2013. Tra queste, l’inserimento della premialità ai fini del superamento della quota di contingentamento (il numero massimo di tirocini attivabili in rapporto al numero di lavoratori subordinati all’interno dell’unità produttiva) in favore del soggetto ospitante che procederà all’assunzione di uno o più tirocinanti.

Sarà inoltre introdotto un controllo "a monte" sulla regolarità dei tirocini, come spiegato dall'assessore Leo, attraverso «la previsione di un meccanismo di autorizzazione del tirocinio in grado di intercettare in fase preventiva le irregolarità che ineriscono alla fase genetica del percorso formativo, come ad esempio la violazione dei limiti di durata minima e massima del tirocinio, la violazione del limite numerico di tirocinanti che il tutor può accompagnare e la violazione del divieto di reiterazione del tirocinio tra medesimo destinatario e medesimo soggetto ospitante».

Insomma la Puglia si sta avviando, se pur lentamente, verso la conclusione dell’iter di adeguamento, mentre il Molise sembra destinato ad essere ufficialmente fanalino di coda.

Rossella Nocca

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