Dal master di Tor Vergata a un contratto a progetto in Novamont

Giulia Cimpanelli

Giulia Cimpanelli

Scritto il 29 Lug 2012 in Storie

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Maria Teresa Riolo, con un contratto a progetto in Novamont.

Sono nata 28 anni fa a Herford in Germania, e lì ho trascorso parte della mia infanzia. Non saprò mai se per il mio futuro sarebbe stato meglio rimanere in Renania, perché all’età di soli nove anni mi sono trasferita con i miei genitori e mia sorella a Crotone, in Calabria. Nel 2003, dopo il diploma all’istituto professionale Sandro Pertini per i servizi commerciali e turistici di Crotone, mi sono iscritta alla facoltà di economia dell’università di Tor Vergata di Roma. Avevo sempre pensato che fosse una delle migliori d’Italia e non mi sbagliavo: il corso di studi mi ha pienamente soddisfatta, nell’aprile del 2006 ho conseguito la laurea triennale in economia e management e nel luglio del 2009 quella specialistica in economia, metodi quantitativi e management con 110 e lode.
Durante tutti i cinque anni ho ottenuto la borsa di studio Adisu che mi ha consentito di pagare l’affitto di casa senza dover lavorare. Abitavo in una casa in zona Tor Vergata con altre tre ragazze e il mio posto letto in camera doppia costava 230 euro al mese e ogni due mesi pagavo circa 35 euro di spese condominiali.
Dopo l’università volevo completare il mio percorso di studi con un master o un corso di specializzazione, cosi ho deciso di partecipare alla selezione per una borsa di studio messa in palio da dieci imprese per il master in Procurement management di Tor Vergata. Sono arrivata all’ultima fase della selezione che prevedeva il colloquio con le dieci aziende che avevano messo in palio la borsa di studio, insieme ad altri venti partecipanti. Io ho vinto la borsa di studio con Novamont: una vera soddisfazione!
Il master sarebbe durato un anno, con borsa di studio a copertura totale del valore di 6mila euro. Siccome mi sarei dovuta trasferire a Novara, il mio stage è iniziato alla fine del master, nel gennaio del 2011 per una durata di tre mesi. All’inizio passare da Roma a Novara non è stato per niente un bell’impatto. Ma poi con il tempo mi sono resa conto dei vantaggi che una città a grandezza d’uomo come Novara può offrire rispetto a una grande metropoli. Un esempio? Non trascorrere parte della tua giornata (e della tua vita) bloccata nel traffico.
Durante lo stage ho lavorato sia per la funzione acquisti, collaborando sulla gestione del ciclo passivo degli acquisti, sia per il marketing sul green public procurement. Percepivo un rimborso spese di 500 euro con l’uso gratuito della mensa: vivevo a Novara con altre tre ragazze
, spendendo 220 euro d’affitto più 75 euro di spese condominiali al mese, e grazie a borsa di studio e rimborso spese non avevo difficoltà a mantenermi.
Alla fine dello stage mi è stato offerto un contratto a progetto nel marketing strategico e finalmente  percepisco uno stipendio di 1200 euro lordi. Ho deciso però di continuare a condividere la casa con le altre ragazze perché sarebbe difficile pagare un affitto più le spese, che a Novara sono molto alte, autonomamente.
Il mio attuale lavoro in Novamont prevede principalmente lo sviluppo del green public procurement con le pubbliche amministrazioni italiane. Con questa dicitura apparentemente ostica si intende il processo in base al quale le amministrazioni pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto. Quindi nel caso di Novamont significa per esempio incentivare la pubblica amministrazione ad utilizzare per le sagre o fiere di un dato comune piatti e posate compostabili o riutilizzali in quanto rispetto ai piatti e bicchieri in plastica garantiscono una drastica riduzione dei rifiuti indifferenziati.
Una delle caratteristiche che preferisco di questa azienda è che mi permette spesso di sfruttare le conoscenze acquisite durante l’università e  il master.  Mi piacerebbe continuare a lavorare nel settore delle bioplastiche, perché è in forte fermento attualmente e con un alto potenziale di crescita. Dallo stage è passato più di un anno e in questo periodo ho potuto capire quali sono i miei punti deboli da migliorare ma soprattutto ho scoperto quali sono le mie potenzialità. A livello personale certo mi manca un po’ Crotone, che considero il mio paese d’origine, ma non credo ci tornerò mai più a vivere perché purtroppo la zona non offre opportunità professionali. A Roma non tornerei perché ho imparato ad amare i vantaggi delle piccole realtà. E poi sono un po’ stanca di spostarmi. Non mi pento delle scelte e del percorso che ho fatto ma ora mi piacerebbe avere un po’ di stabilità, perché no, anche a Novara.


Testo raccolto da Giulia Cimpanelli

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