La Regione Veneto avvia Welfare to Work: 1.250 stage con rimborso di 600 euro al mese per gli under 30

Riccardo Saporiti

Riccardo Saporiti

Scritto il 29 Dic 2011 in Notizie

La regione Veneto attiva il progetto «Welfare to Work»: 1.250 tirocini con un rimborso spese di 600 euro. Il bando si è aperto lo scorso 26 novembre e sarà attivo fino all'esaurimento dei fondi disponibili.
WtW prevede, come detto, l'avvio di un massimo di 1.250 tirocini della durata di quattro mesi ciascuno, da svolgere in aziende private. L'unico limite riguarda il fatto che il tirocinio non può essere attivato all'interno di enti pubblici. Questo significa che, come avviene in Sardegna, ma anche in provincia di Cuneo, i tirocini potranno riguardare ogni tipo di professione, dal cameriere all'operaio, fino all'avvocato. Le aziende possono attivare anche più di uno stage contemporaneamente e non hanno alcun tipo di obbligo di assumere al termine del periodo di tirocinio. Il bando non prevede poi limiti di partecipazione per quelle imprese che abbiano ridotto il personale di recente o stiano ricorrendo alla cassa integrazione. L'idea è che sia il centro per l'impiego a valutare l'opportunità di attivare dei tirocini in aziende in difficoltà. Lo scopo del progetto, infatti, è quello di favorire l'inserimento o il reinserimento lavorativo, circostanza che un'impresa in cassa integrazione non può ovviamente favorire. Ma se ci fosse un'azienda che ha messo in cig gli operai della catena di montaggio, ma volesse attivare un tirocinio WtW per un ingegnere nel settore della progettazione, potrebbe farlo.
Possono partecipare al bando i giovani che non abbiano ancora compiuto 30 anni entro il giorno diattivazione dello stage e che siano domiciliati in Veneto. Non ci sono limiti legati al titolo di studio,  mentre è invece necessario essere iscritti alle liste di disoccupazione-inoccupazione e aver dato la disponibilità alla segnalazione del proprio curriculum per l'attivazione degli stage previsti dal bando «Welfare to Work». Occorre recarsi di persona al cpi cui fa riferimento il proprio comune per segnalare questa disponibilità, visto che la modulistica non è reperibile on-line. Il bando è gestito esclusivamente dai centri per l'impiego, quindi un neo-laureato non può chiedere l'attivazione di tirocini relativi a WtW alla propria università.
Gli stagisti riceveranno un rimborso spese di 600 euro lordi mensili, che sarà erogato dall'Inps. L'Istituto di previdenza normalmente collabora con la regione per l'erogazione della cassa integrazione, il cui importo viene integrato da un contributo regionale. Non è prevista alcuna suddivisione territoriale rispetto alle diverse provincie della regione. I tirocini saranno assegnati sulla base della presentazione delle domande, fino all'esaurimento dei posti disponibili. Dato che per accedere al bando è necessario rivolgersi al centro per l'impiego al quale fa riferimento il comune nel quale si è domiciliati. Allo stesso modo, le aziende che vorranno accogliere un tirocinante dovranno inviare la propria adesione al progetto inserendo una richiesta di personale attraverso i servizi on-line forniti dai cpi, specificando, nelle note finali, la comunicazione di adesione al bando WtW. Diversamente, dai siti dei centri per l'impiego è possibile scaricare un modulo di adesione, che deve essere compilato e restituito via email o via fax.
Per quanto riguarda l'erogazione dei rimborsi da parte dell'Inps, il giorno 15 di ogni mese, la regione trasmetterà l'elenco dei beneficiari all'istituto di previdenza, che alla fine del mese pagherà quanto dovuto ai tirocinanti. In base a questo meccanismo, lo stagista che avrà iniziato il rapporto entro il giorno 14 del mese riceverà la prima indennità alla fine dello stesso mese. Se invece lo stage sarà iniziato dopo il 15, per la prima indennità dovrà attendere la fine del mese successivo. Meccanismo complesso, che si lega al fatto che non è permessa l'erogazione di frazioni del contributo da 600 euro.
Se uno stagista decidesse di interrompere il tirocinio, riceverebbe soltanto le mensilità di borsa lavoro interamente prestate. Diversamente, se fosse l'azienda a decidere per una conclusione anticipata del rapporto, senza procedere ad un'assunzione, allo stagista verrebbero riconosciute le mensilità svolte, arrotondate però all'unità più vicina. Questo significa che per uno stage interrotto dopo tre mesi e 14 giorni il tirocinante riceverebbe soltanto tre mensilità. Se invece il tirocinio venisse chiuso dopo tre mesi e 15 giorni, allo stagista andrebbe l'importo dovuto per quattro mensilità. E ancora:  se entro i quattro mesi di durata dello stage il datore di lavoro scegliesse di procedere con un'assunzione, sarebbe lui a ricevere le mensilità residue. Questo è, in effetti, l'unico vero meccanismo che incentivi le aziende ad assumere i tirocinanti. Sarà la regione a tenere il conto degli stage attivati, fino ad arrivare alla quota massima di 1.250, e a stilare, a fine progetto, un report che evidenzi il numero di tirocini che hanno portato ad un'assunzione. Per ogni informazione, oltre che rivolgersi ai centri per l'impiego presenti sul territorio, è possibile contattare il numero verde 800998300.

Riccardo Saporiti

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