Qual è l'impatto del Covid sui giovani? I dati inediti sul “mercato dello stage” di Piemonte e Liguria

Scritto il 17 Set 2020 in Notizie

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Qual è l'impatto del Covid sui giovani in cerca di lavoro, e più in particolare sul “mercato dello stage” italiano?

Alla domanda si può rispondere solo con i dati. Ma avere dati sugli stage è molto più difficile di quel che si potrebbe pensare. In attesa dei numeri e delle percentuali a livello nazionale, che dovrebbero arrivare dal ministero del Lavoro entro fine mese, la Repubblica degli Stagisti sta scandagliando Regione per Regione la situazione.

Oggi parliamo di Nord-Ovest e precisamente di Piemonte e Liguria. A grandi linee il quadro che emerge è quello di una riduzione, a causa dell'epidemia, di circa il 50% delle opportunità di stage.

stage lavoro piemonteIl Piemonte è una delle Regioni più importanti d'Italia rispetto alla possibilità di fare esperienze di tirocinio. Nel 2019 sul suo territorio sono stati attivati all'incirca 50mila esperienze “on the job” di questo tipo, di cui 33.415 extracurricolari (il numero è preciso al millimetro perché monitorato attraverso le comunicazioni obbligatorie, e reso pubblico ogni anno all'interno del Rapporto sulle comunicazioni obbligatorie del ministero del Lavoro) più un numero indefinito di curricolari, che la Repubblica degli Stagisti stima tra i 15mila e i 20mila considerando la popolazione studentesca dell'università di Torino, del Politecnico di Torino, dell'università del Piemonte orientale e delle scuole di master e formazione presenti sul territorio.

Dopo Lombardia, Veneto e Lazio, il Piemonte è la quarta Regione quanto a numero di tirocini extracurricolari attivati annualmente: in realtà si potrebbe dire che è terza a parimerito col Lazio, dato che nel 2019 in Lazio si sono registrate solamente mille attivazioni in più.

Quando l'emergenza Covid è scoppiata, e precisamente alla data dell'8 marzo 2020, in Piemonte erano in corso 12.597 tirocini extracurricolari (nelle varie declinazioni – ininfluenti ai fini pratici – di “inserimento”, “reinserimento” e “inclusione”). Di questi, tra marzo e maggio ne sono stati sospesi 8.818: esattamente il 70%.

Inizialmente la Regione Piemonte aveva fatto la scelta di proibire la prosecuzione degli stage da casa, dunque a marzo non vi era di fatto altra alternativa se non la sospensione o l'interruzione. Poi dopo qualche settimana il governo regionale è tornato sui suoi passi, e ha scelto di consentire questa modalità: a quel punto, a piccola velocità, alcuni tirocini sono ripresi. In particolare «il numero di tirocini riattivati tra il 3 aprile 2020 – data in cui è stato consentito, con atto regionale, di svolgere tirocini con modalità agile – e il 18 maggio 2020» scrive la Direzione Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Piemonte in risposta alle domande della Repubblica degli Stagisti, è pari a 3.998, aggiungendo che questi tirocini sono ripresi «presumibilmente in smart working».

Dunque nel pieno della fase 1 meno della metà dei tirocini sospesi – per la precisione il 45% – è ripreso non appena è stato possibile farlo riprendere. Un'altra informazione utile è che, di quei 3.998 che sono potuti ripartire, la metà esatta (1.988) ad oggi risulta “cessata”. Il che, considerando il limite massimo di durata e il fatto che molti di quei tirocini erano già in corso da settimane o mesi, è abbastanza comprensibile.

In totale i tirocini extracurricolari attivati in Piemonte nel primo semestre 2020, quindi dal 1° gennaio al 30 giugno 2020, sono stati 7.275. Nello stesso periodo del 2019 erano stati 15.126. Siamo quindi di fronte in Piemonte a una riduzione netta delle opportunità di stage per i giovani (e non solo) pari a quasi la metà: la diminuzione è del 48%. Ovviamente tale diminuzione è spiegata dal lockdown, dal rigore con cui durante la fase 1 e parte della fase 2 vi è stata proprio la proibizione di attivare nuovi tirocini, e poi dalla la comprensibile cautela delle imprese piemontesi ad attivare nuovi stage appena dopo il lockdown: la maggior parte dei datori di lavoro si preoccupa del personale che ha già in azienda, e che spesso sta lavorando a orari ridotti, con la cassa integrazione.

E questa è la fotografia del più recente passato. Ma il presente? Qui i dati non sono moltissimi, ma comunque in grado di tracciare un primo quadro.

Tra tra il 25 maggio e il 31 agosto del 2020 sono stati attivati sul territorio del Piemonte 5.279 tirocini extracurricolari (sempre considerando nel complesso quelli di inserimento, reinserimento e inclusione). Nello stesso periodo dell'anno scorso ne erano stati attivati 7.607. Ciò significa che la riduzione delle opportunità di stage, tra la fine della primavera e l'ultimo scorcio di estate, è stata nell'ordine di un terzo (precisamente del 31%).

Passando alla Liguria, qui il numero complessivo di tirocini è naturalmente inferiore, anche perché la popolazione è numericamente molto inferiore rispetto a quella del Piemonte – un milione e mezzo di residenti contro quattro milioni e 400mila.

Il fenomeno degli stage vive da molti anni in Liguria un periodo di auge: il numero di tirocini extracurricolari attivati in questa Regione è in costante aumento anno dopo anno dal 2014. Nel 2019 sono stati circa 17mila le esperienze di stage svolte Liguria sommando il numero certo 11.160 tirocini extracurricolari e il numero stimato dalla Repubblica degli Stagisti relativo ai tirocini curricolari.

In particolare, secondo i dati forniti dall'Osservatorio Mercato del Lavoro dell'Alfa Liguria, le attivazioni di stage hanno subito letteralmente un tonfo tra marzo e maggio. La situazione si è leggermente ripresa a giugno, e ha dato un segnale positivo a luglio.

In cifre concrete questo vuol dire che a marzo 2020 sono stati attivati 397 tirocini, il 60% in meno rispetto allo stesso mese del 2019, quando le attivazioni erano state 1.003. Ad aprile, in piena fase 1, le attivazioni sono state solamente 21, un meno 98% rispetto ad aprile 2019 che aveva registrato 1.037 attivazioni. Meno 88% anche a maggio, con 116 tirocini attivati rispetto ai 959 dello stesso mese dell'anno scorso.

La situazione ha cominciato lievissimamente a riprendersi  a giugno, quando si sono registrate 838 attivazioni, “soltanto” il 29% in meno rispetto alle 1.177 del 2019.
E il mese di luglio ha portato con sé un insperato segno più: 1.112 stage avviati, con un incremento del 5,5% rispetto al dato del 2019 (1.054).

Purtroppo non sono disponibili dati specifici rispetto a quali sono le caratteristiche principali (numero di addetti, settore di attività) delle aziende che più frequentemente hanno attivato i 1.112 tirocini di luglio. È tuttavia più che probabile, dato che la Liguria è una meta turistica molto gettonata d'estate per le sue coste, che una larga fetta di aziende che hanno attivato questi tirocini siano strutture turistico-ricettive.

Ovviamente per "recuperare" lo stallo quasi totale di marzo-aprile-maggio bisognerebbe avere un boom di attivazioni di tirocini nei prossimi mesi. Improbabile che in Liguria si riescano a eguagliare gli 11mila tirocini extracurricolari attivati nel 2019, o che in Piemonte si arrivi ai 33mila.

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