Campania, partono gli orali del concorso per guide turistiche: ma con ricorso al Tar pendente

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 30 Apr 2014 in Articolo 36

Alla fine il giorno è stato fissato: a cinque mesi dalla pubblicazione dell’elenco degli ammessi all’orale per la selezione per guide turistiche in Campania, il 7 maggio cominceranno anche le prove orali che consentiranno di assegnare i patentini per esercitare la professione. Nel contempo però il Tar ha ritenuto fondati i profili di illegittimità che alcuni non ammessi alla seconda prova hanno presentato attraverso l’avvocato Antonio Ausiello, chiedendo l’annullamento della procedura concorsuale e l’indizione di una nuova selezione. L’udienza pubblica è stata fissata per il 3 dicembre 2014 e nelle prossime settimane il Formez, che ha gestito la prova scritta, dovrà consentire l’accesso agli atti ai ricorrenti per verificare la competenza degli esaminatori ed eventualmente aggiungere altri motivi al ricorso principale.
Di fatto il Tar non ha però sospeso il concorso
, così come pure era stato richiesto - e l’avvocato Ausiello, intervistato da Articolo 36 prima che diventassero pubbliche le date degli orali, si diceva dubbioso sul fatto che si concludesse il procedimento per l’abilitazione prima di una decisione del tribunale amministrativo. Certo la Regione non è in questo caso contro legge ma «si esporrebbe notevolmente e nel caso del ricorso accolto a dicembre, sarebbe comunque tutto annullato» spiegava il legale.
Adesso, però, le date degli orali cominciano ad essere pubbliche: in tanti stanno condividendo sulla pagina Facebook dedicata all’esame
la notizia che sono partite le prime raccomandate per le convocazioni dei colloqui che al momento sembrano essere fissati per le date del 7, 8, 15, 22 e 23 maggio. La comunicazione è arrivata per il momento solo a chi ha un cognome che inizia con la lettera D, che è quella sorteggiata per l’inizio della prova, ma non tutti sono stati ancora convocati perché la Regione non è riuscita a risolvere il problema della commissione di lingue per il francese. Così chi come lingua aveva scelto inglese e spagnolo ha ricevuto la lettera, gli altri saranno probabilmente convocati più avanti.
Certezze però non ce ne sono, perché non esiste un calendario pubblico. «Certo, sarebbe stato molto meglio se ci fosse stato un calendario con le date» commenta ad Articolo 36 Gianvincenzo Nicodemo, amministratore della pagina Facebook che in questi lunghi mesi ha aggiornato i candidati sugli sviluppi delle prove: «Penso che il problema sia che la Regione non è in grado di gestire un calendario nel lungo periodo. Se mi dicessero che devo fare l’esame il 27 luglio, metto una data a caso, potrebbe succedere che quel giorno l’esame salti per altri impegni. Così non conoscendo ancora le disponibilità delle date, anche per i commissari, e per evitare di fare degli spostamenti di calendario, preferiscono convocare poche persone alla volta. Gestire un esame con 1700 persone non credo sia facile». Per giunta la Regione vorrà comprensibilmente essere molto cauta, dopo che il Formez è stato criticato da più parti per i tantissimi errori presenti nell’organizzazione della prova scritta.
Gli esami cominceranno, quindi, tra una decina di giorni ma, dopo tanti anni tra pubblicazione del bando ed esame orale, la gente comincia a essere spazientita e c’è chi sui social network minaccia, forse provocatoriamente, che farà ricorso perché non ha ancora ricevuto la convocazione. Su questo punto però Nicodemo è chiaro: «Se la raccomandata non arrivasse in tempo utile possono tranquillamente non presentarsi, il bando è chiaro sotto questo punto di vista: deve arrivare 20 giorni prima. Se non succede dovranno spostarlo in un’altra data. Non hanno alternativa: ti metteranno in coda. Almeno secondo il mio punto di vista. Poi tutto può succedere».
Quello che è certo sono i tempi: lunghissimi. Gli ammessi all’orale sono 1659 e fino a questo momento l’andamento delle convocazioni per le prime quattro settimane è di 50 persone una settimana e 25 un’altra. «C’è un altro aspetto da considerare:
in questa sessione ci sono le estensioni linguistiche di chi ha già il patentino da guida turistica ottenuto nelle sessioni precedenti, e l’abilitazione territoriale di chi già lavora, ma in un’altra regione; per un totale più o meno di 100-150 persone» dice Nicodemo «Quindi è evidente che sarà una cosa lunghissima». Non ci sta però a sparare addosso, come fanno altri, alla gestione dell’abilitazione. «Il vero problema è che l’ultimo esame è stato fatto dodici anni fa. Quindi se noi ci mettiamo dieci mesi e se fanno uscire, come sembra, i patentini progressivamente, il nostro esame è iniziato nel 2012 e finirà nel 2015. Solo tre anni: l’ultima volta è durato cinque. Insomma, la complessità organizzativa è conseguenza del fatto che l’esame non viene fatto ogni tre anni, come prescritto dalla legge. Se fosse così non arriveremmo a fare lo scritto con migliaia di persone. Penso però che i dieci mesi siano un tempo congruo anche per evitare che si producano nuovi ricorsi». Certo, dichiararsi soddisfatti che un processo di abilitazione duri “solo” tre anni è un segnale evidente che qualcosa nei meccanismi di selezione in Italia non funziona: a tal punto che una tempistica di ben tre anni viene recepita come tutto sommato accettabile.
Le perplessità sullo scritto, che in tanti hanno avanzato e che sono anche al centro del ricorso al Tar degli esclusi, Nicodemo però non le appoggia per niente. «Si può discutere cosa selezionava, magari non le guide migliori ma chi imparava a memoria le risposte dei quiz negli ultimi 20 giorni, ma se ci fosse stato uno scritto normale con un tema o con domanda e risposta aperta ci sarebbe stato un margine di discrezionalità. È vero, forse ci sarebbe stata una selezione migliore, ma nella realtà dei fatti siamo pur sempre in Campania e il sospetto che 
il compito a risposta aperta venga segnalato e valutato in maniera difforme nessuno può togliertelo dalla testa». Certo, tutto questo sistema ha facilitato, come osserva Nicodemo, soprattutto chi impara a memoria facilmente andando contro, invece, a chi ha la competenza da guida turistica ma non l’abilità mnemonica «e la guida continuerà a farla da abusivo». 

Sull’eventualità che il Tar annulli il concorso, come ipotizza l’avvocato Ausiello, Nicodemo è molto scettico: «Può essere plausibile che singoli candidati discutano che i loro compiti sono stati valutati in maniera sbagliata e che vengano rivalutati singoli compiti, ma mi sembra molto improbabile che venga annullato tutto». Ed è convinto che sia giusto continuare le selezioni anche con un ricorso al Tar pendente. «Sarebbe impensabile che il mondo si bloccasse perché una persona fa ricorso. E sinceramente se la Regione avesse aspettato per questo motivo, mi sarebbe sembrato assolutamente criticabile».
Finalmente insomma, in capo a un anno o poco più, le oltre 1.600 persone che negli ultimi quattro mesi avevano quasi perso le speranze di concludere la propria abilitazione potranno ottenere l’ambito patentino da guida turistica. Il che beninteso non garantisce un posto di lavoro, ma permette di esercitare la professione in maniera non abusiva. Restano e resteranno però sul tavolo i problemi: non solo per quelli che attendono una decisione del Tar, ma anche per i tanti altri che aspirano a fare questo mestiere e hanno a che fare con una normativa poco chiara e con enti che gestiscono le selezioni in maniera talvolta discutibile.

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