Rossella Nocca
Scritto il 03 Ago 2020 in Storie
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Girl Power è la rubrica attraverso la quale la Repubblica degli Stagisti dà voce alle testimonianze di donne – occupate nelle aziende dell’RdS network – che hanno una formazione tradizionalmente maschile; o ricoprono ruoli solitamente affidati agli uomini, in ambito Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics) ma non solo. Storie che invoglino le ragazze a non temere di scegliere percorsi considerati appannaggio pressoché esclusivo degli uomini. La storia di oggi è quella di Maria Caterina Chiesa, responsabile degli uffici di Genova e di Firenze per Marsh, società di servizi professionali globale specializzata nell'intermediazione assicurativa e nella gestione dei rischi.
Ho 55 anni e sono nata a Genova ma vivo a Chiavari, godendo dei vantaggi della "provincialità". Dopo la maturità classica, ho iniziato la mia carriera come imprenditrice nell'azienda di famiglia, un'impresa di costruzione di cantieri navali. Un'esperienza a largo spettro, che mi ha aiutato tanto nel mio percorso, perché ho iniziato molto giovane ad avere responsabilità.
Mi sono avvicinata al brokeraggio in quanto avevamo costituito, con altri soci, una piccola società, di cui dapprima eravamo in possesso del 50% e poi del 100%. Quindi la piccola società è stata assorbita da una società media, di cui abbiamo acquisito una minoranza, poi venduta. Infine sono entrata in Marsh, dove ancora oggi lavoro.
Dopo il liceo mi ero iscritta a Giurisprudenza, sostenendo alcuni esami, ma un giorno mio padre mi disse di scegliere, perché non sarei riuscita a portare avanti entrambi i percorsi: non ho rimpianti.
In Marsh sono entrata in Enti pubblici a Genova, da lì sono diventata Office Manager dell'ufficio di Genova e recentemente responsabile anche di quello di Firenze, oltre che Senior Vice President Industry leader Sanità Pubblica a livello nazionale. Il mio lavoro mi porta a viaggiare molto, infatti durante il lockdown mi sono "riposata". Attualmente lavoro da remoto e vado solo dai clienti. Negli uffici lavora al momento solo il 20% del personale, che potrebbe passare a breve al 40%.
La mia attività manageriale, con la responsabilità di due team, per un totale di sedici persone mediamente giovani, consiste nello sviluppo di new business e la gestione dei clienti e delle risorse. Questo mi porta a dover dare l'esempio, fare sempre di più degli altri, essere propositiva e mettermi sempre in discussione, accettare la critica, la forza contraria per coinvolgerla in un confronto positivo.
Inoltre sono alla fine del terzo mandato come Presidente della Sezione Finanza ed Assicurazioni di Confindustria Genova. Quest'esperienza mi ha aiutato a creare relazioni con il mondo dell'imprenditoria, arricchendo il mio lavoro.
Nonostante i tanti impegni, la conciliazione tra vita privata e lavorativa non è mai stata un problema. Ho tre figli: un maschio di 29 anni, giornalista, e due femmine di 25 anni, medico, e di 16 anni, studentessa alla scuola internazionale. Mi sento fortunata perché sono una mamma e una moglie che è riuscita ad avere una carriera soddisfacente. Mio marito è medico primario e siamo entrambi molto impegnati, ma abbiamo potuto contare sul supporto familiare, pur convinti che l'imprinting di una madre e di un padre siano imprescindibili.
Anche se ho dovuto togliere del tempo a me stessa, non è mai stato per me un sacrificio. Né ho mai avuto pentimenti, anche quando ho dovuto stringere i denti: ho il dono di credere e questo particolare modo di vivere la vita mi ha sempre aiutato, così come la mia grande determinazione. Inoltre sono crescita in una famiglia con valori saldi di etica, correttezza, dedizione al lavoro.
Anche nel momento storico difficile che stiamo attraversando, ho capito che da ogni situazione negativa derivano opportunità. Ad esempio per me sono scaturite opportunità che cercavo di raggiungere da tempo. Certo la crisi e la contrazione sono sotto gli occhi di tutti, ma questa situazione ci ha permesso di imparare un nuovo modo di lavorare, che può implementare le nostre attività. Fermo restando che per negoziare e chiudere i deal è necessario vedersi, pertanto sono una fautrice del tornare in ufficio.
In questo periodo, mi sono sentita ancora più orgogliosa di lavorare in Marsh, perché ha aiutato in maniera concreta tutti i miei colleghi, tutelandone prima di tutto la salute e venendo incontro a tutti in maniera esemplare, senza alcuna ripercussione negativa.
Il mio sogno è sempre stato quello di gioire nel vedere nascere qualcosa, che fosse un'idea o un progetto: realizzare cose in cui credevo. L'aspettativa per il futuro è sempre quella di crescere. Sulla mia scrivania non ho mai messo una foto della mia famiglia: credo che il senso di precarietà sia il succo della vita. Non bisogna mai credersi affermati e sicuri, pur affrontando la vita lavorativa pacificamente. Questo, a mio avviso, è il segreto per approcciare tutte le situazioni in maniera corretta e opportuna.
Quello che più mi ha aiutato nel mio percorso è stata la curiosità, l'imprenditorialità, la voglia di mettermi in gioco. Ai giovani consiglio di osare e al contempo di riflettere sulle azioni da intraprendere, di avere passione e di essere pronti a modificare le proprie azioni quando sia chirurgicamente necessario. Io credo tanto nei giovani, che sono molto più veloci nella capacità di informatizzare e hanno tanti strumenti che li possono avvantaggiare tra cui creatività, adattamento, sacrificio.
Oggi una buona scelta può essere quella di specializzarsi in ambito di new business, nella conoscenza dei mercati emergenti, nella gestione del rischio, nella gestione della crisi, nella cyber security e nella finanza. Mai come in questo momento, i mercati stanno subendo forti ripercussioni e servono giovani professionisti che studino e approfondiscano queste tematiche. Una nuova era è iniziata e necessita di fantasia lavorativa, entusiasmo e determinazione!
Testimonianza raccolta da Rossella Nocca
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