Gaetano, 24 anni e già a tempo indeterminato

Annalisa Di Palo

Annalisa Di Palo

Scritto il 14 Lug 2013 in Storie

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Gaetano La Rosa, programmatore junior a tempo indeterminato per Everis, a Milano.


Sono  nato a Messina 24 anni fa; fin da piccolo ho avuto una certa passione per l'informatica e per la tecnologia, dopo le medie mi sono iscritto al liceo scientifico, conseguendo la maturità nel 2008 con una tesina sulla rivoluzione industriale. Dopo mi si è presentato il famoso interrogativo «E ora?». Posto che volevo continuare con l'università - e ho avuto la fortuna di avere una famiglia che mi ha sempre sostenuto - in che facoltà iscriversi? Questo è un momento delicato per i giovani: una delle prime decisioni importanti che bisogna prendere, che indirizzerà tutta la propria vita in una direzione più o meno precisa. Dopo tante riflessioni mi sono iscritto alla triennale di Informatica a Messina; si è rivelata una scelta indovinata, perché non solo penso di aver ricevuto una buona formazione ma, tra amici e professori, ho conosciuto persone splendide. Negli ultimi mesi di università ho iniziato autonomamente un master per migliorare le mie conoscenze di PHP, il linguaggio di programmazione che avevo la necessità di conoscere ad un livello adeguato per sviluppare la tesi triennale, che ho poi intitolato "Sistema web based per la gestione dei dati medici". Così nel marzo del 2012 sono diventato dottore di informatica e il mio progetto di tesi, sviluppato in collaborazione con il Policlinico di Messina, è tutt'ora in uso presso i loro uffici.
Nelle settimane successive alla laurea diverse aziende italiane mi hanno contattato per svolgere uno stage, spesso finalizzato all'assunzione, attingendo al mio nominativo tramite i database Almalaurea. Non avevo molta fiducia in questo ente, ma mi sono dovuto ricredere! Tra le proposte ricevute, ho trovato particolarmente interessante quella della società di consulenza spagnola Everis. Mi ha attratto soprattutto l'idea di trasferirmi in una nuova città, Milano, e quella di lavorare per una multinazionale, mettendomi quindi in gioco per dimostrare anche a me stesso se e quanto valevo. Quindi ho preso un volo e sono andato a fare le selezioni, insieme ad un'altra decina di candidati. Le prove erano divise in più parti: colloquio di gruppo, scritto di inglese, colloquio conoscitivo e colloquio tecnico. La giornata si è conclusa con il classico «Le faremo sapere» ma, con una rapidità sorprendente, dopo pochi giorni sono stato ricontattato con la proposta di uno stage di sei mesi, finalizzato all'assunzione a tempo indeterminato e con un rimborso di 750 euro mensili più buoni pasto. Il ruolo era quello di programmatore junior in ambito IBM Mainframe.
La voglia di partire era tanta, ma devo confessare che anche la paura di quello che mi sarei lasciato alle spalle, gli amici
e la famiglia su tutto, mi ha tenuto sveglio per diverse notti. Alla fine ho deciso di accettare e dare una svolta alla mia vita. Sono arrivato a Milano all'inizio di giugno 2012, prima trovando un alloggio provvisorio e poi affittando una stanza. C'è sempre un po' di tensione quando si sta per cominciare qualcosa di nuovo e impegnativo e devo dire che il primo giorno di lavoro è stato un po' uno shock, perché mi sono trovato immerso sin da subito in un ambiente dinamico e proattivo, che lavorava a pieno regime, presso la sede di un cliente di Everis. Sono stato fortunato: i miei responsabili e colleghi con più esperienza si sono immediatamente presi cura di me quasi come una famiglia vera e propria, mi hanno fatto sentire parte del gruppo e il piano formativo di stage è stato organizzato e gestito ottimamente. Dopo cinque mesi, con mia enorme felicità, mi hanno detto che sarei stato assunto. Capita spesso che quella dell'assunzione rimanga solo una promessa, un escamotage per incentivare i ragazzi a dare il massimo per poi scaricarli. Ma per me la promessa è stata mantenuta e a dicembre dell'anno scorso ho firmato il mio primo contratto di lavoro, a tempo indeterminato, e con una Ral di circa 21mila euro suddivisa in 14 mensilità, più buoni pasto da 8,50 euro. Credo sia stato uno dei giorni più importanti che ho vissuto, sia per me che per la mia famiglia.
Oggi vivo solo in un bilocale a Milano e sono piuttosto soddisfatto del mio tenore di vita, considerando anche il difficile periodo economico. Chiaramente vivere soli a Milano non è semplice e il costo della vita è decisamente superiore a quello della Sicilia; ma so che nei momenti duri posso sempre contare sul supporto della mia famiglia. Quello che vorrei oggi è soprattutto poter dimostrare il mio valore e ricompensare con il mio contributo tutti quelli che hanno creduto in me: spero di riuscire ad emergere e a fare la differenza nel mio contesto di lavoro, nella "mia" azienda.

Testo raccolto da Annalisa Di Palo


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