Il Fondo Mecenati è un finanziamento erogato dal ministero della Gioventù a favore di soggetti privati che intendono investire sul talento giovanile in campo imprenditoriale, artistico-culturale e tecnologico.
Si tratta di una dotazione di 40 milioni di euro, che si aggiungono ai 60 stanziati dai cosiddetti «mecenati»: un totale di 100 milioni di euro per promuovere progetti i cui beneficiari sono singoli individui che non superino i 35 anni d’età o imprese costituite per la maggior parte da under 35. Chi sono, invece, i «mecenati»? L’avviso pubblico della Gazzetta Ufficiale parla di «persone giuridiche private e raggruppamenti temporanei di persone giuridiche private costituite da almeno cinque anni, che non si trovino in stato di fallimento, liquidazione o concordato preventivo e che abbiano realizzato, negli ultimi due esercizi approvati, un fatturato globale di almeno 8 milioni di euro». Gli investitori devono essere, quindi, realtà consolidate; sono esclusi, invece, i singoli soggetti.
I «mecenati» hanno tempo fino al prossimo due novembre per presentare la domanda, da inviare al ministero esclusivamente tramite raccomandata. La richiesta va accompagnata da una descrizione articolata del progetto, che deve seguire alcune linee guida, tra cui «avere rilevanza nazionale, rispettare il principio delle pari opportunità tra uomo e donna, avere una durata compresa tra i 12 e i 36 mesi». Può riguardare la nascita e lo sviluppo di nuove imprese o il supporto a quelle già costituite, il sostegno al talento e alla creatività dei giovani, con l’istituzione di premi, borse di studio o altre esperienze formative, e il campo dell’innovazione tecnologica, ad esempio attraverso l’acquisizione e l’utilizzo di brevetti. L’esame delle richieste avviene secondo un criterio cronologico: vengono analizzate le domande che arrivano prima, fino a esaurimento delle risorse del Fondo. Il ministero finanzia il 40% del costo complessivo di ciascun progetto, in ogni caso non oltre i tre milioni di euro. Sono, poi, i privati a mettere il resto, e a stabilire, in concreto, quali iniziative finanziare, anche se il «controllo pubblico» non dovrebbe scomparire: «il ministero effettuerà un controllo costante sull’utilizzo dei fondi e sul fatto che vengano effettivamente destinati ai beneficiari del progetto», promette il ministro della Gioventù Giorgia Meloni, intervistato dalla Repubblica degli Stagisti.
Non è previsto, però, che un giovane che abbia qualche idea brillante, ma non disponga delle risorse necessarie a metterla in pratica, possa accedere direttamente al fondo pubblico. L’iniziativa del Fondo Mecenati punta, infatti, in un’altra direzione: dare spazio ai giovani cercando di ridurne la dipendenza dal sistema creditizio, nel nostro Paese notoriamente «diffidente» nei confronti degli under 35, e facendo leva sulle imprese. Come afferma iI ministro, «il modello di riferimento è una realtà già affermata all’estero, in cui le aziende consolidate investono costantemente in start-up». Lo Stato dà sicuramente un contributo importante, ma nell’intento di stimolare le imprese a investire sempre più autonomamente.
Resta da vedere, ora, quale sarà la risposta dei privati, soprattutto in una realtà come quella italiana, dove scommettere sui giovani è spesso considerato un rischio più che un’opportunità.
Chiara Del Priore
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