Marianna Lepore
Scritto il 07 Ago 2023 in Notizie
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“Derivate, equazioni, integrali, funzioni, matrici… Io non ci capisco niente!”. Perché così tante persone considerano la matematica come la materia scolastica più ostica? Se l’è chiesto anche Federico Sangalli, ventisei anni, una laurea magistrale in Industrial Management al Politecnico di Milano e due lavori: uno come ingegnere industriale in un’azienda di automotive e l’altro, da autonomo, come ideatore e fondatore di Fex Math, dove concentra la sua passione per la matematica e l’insegnamento.
Fex Math nasce nel 2020 per rivoluzionare un preconcetto tante volte sentito tra i più e i meno giovani – “la matematica non fa per me” – da un’idea lungimirante di Federico Sangalli, tra i 25 giovani changemaker selezionati da Ashoka Italia e Agenzia Nazionale per i Giovani, ovvero i talenti che hanno avviato un cambiamento positivo per la società.
Sangalli ha raccontato la sua avventura all’evento Best Stage della Repubblica degli Stagisti, a fine giugno a Milano. Tutto è cominciato poco prima dello scoppio del Covid. «Mi è sempre piaciuta l’idea di fare dei video e condividerli. Volevo aprire un canale Youtube e mi sono chiesto di cosa avrei potuto parlare per interessare il pubblico. Invece di guardare all’esterno, quindi a ciò che era più richiesto sul mercato tipo la cucina o il mondo dei telefoni, ho guardato dentro di me». Sangalli, all’epoca 22enne, si è chiesto quindi dove stesse, a livello di comunicatore, il suo valore aggiunto. «Dopo sette anni di ripetizioni private a tanti studenti ho realizzato che forse non avevo solo competenze matematiche ma anche la capacità di trasmetterle e ho iniziato a fare video di matematica», racconta alla Repubblica degli Stagisti.
I video, nati quasi per gioco, iniziano a collezionare qualche decina di visualizzazioni: a Sangalli «già sembrava impensabile». In mezzo si infila la pandemia che rallenta il progetto, anche solo perché «in quel momento la scuola non era molto importante e la matematica era passata in secondo piano. Nessuno è stato bocciato», in effetti, nell’anno scolastico più interessato dal lockdown, «e se avevi un’insufficienza in matematica non era un problema. C’è stato, però, anche un aspetto positivo: la gente si è avvicinata molto al mondo dell’online. Prima della pandemia fare ripetizioni online era visto molto male. Dopo le cose sono cambiate completamente».
Sangalli quindi ha cominciato, come tanti, pubblicando contenuti su Youtube con un investimento iniziale praticamente nullo, «forse 50 euro». All’inizio usava semplicemente «un telefono e un treppiedi dalla mia camera. Poi pian piano sempre all’interno della casa in cui vivevo mi sono spostato in un’altra stanza, creando uno studio più dedicato. Ho migliorato per qualità video, microfono, attrezzatura. Avrò speso qualche centinaia di euro, ma non credo che arriviamo a mille euro».
Inaspettatamente, Sangalli raggiunge quasi 10mila iscritti e comincia ad essere contattato da tante persone che hanno bisogno di una mano per capire qualche concetto. «In quel periodo continuavo a fare ripetizioni ai ragazzi nel mio paesello per arrotondare e mi son detto: se facessi ripetizioni come FexMath? L’idea era: spiego le cose nei video, che sono e restano gratuiti, e poi do una mano aggiuntiva facendo ripetizioni». Decide quindi di aprire la partita Iva e durante tutto il 2021 inizia a fare ripetizioni online a studenti in tutta Italia. «Sono arrivato a un punto in cui non mi bastava più il tempo: dedicavo venti ore a settimana a fare ripetizioni! Così e ho deciso di assumere un primo collaboratore, pescando dalla mia cerchia di conoscenti».
Il passaggio non è, però, stato semplice. «Gli studenti mi dicevano: ho capito più cose in dieci minuti di video con te che con la mia professoressa, quindi voglio fare ripetizioni solo con te. È stato difficile far passare il concetto che Fex Math è la realtà importante. Non sono io a fare la differenza, ma il metodo. Ho un modo di spiegare la matematica molto diretto: traduco il linguaggio matematico, che sembra sempre molto complesso, in qualcosa di comprensibile. Lo dico sempre: alcune definizioni sono scritte in matematichese e dobbiamo tradurle in italiano. Divido il lavoro in una prima parte solo teorica a cui seguono tanti esercizi per fissare i concetti. E la parte fondamentale: spingo sul dare fiducia al ragazzo che ho di fronte».
Sangalli oggi conta una dozzina di collaboratori dai 20 ai 26 anni, tutti formati da lui e inquadrati come lavoratori autonomi con partita Iva. Nel frattempo va avanti con i progetti: per ora è ancora una partita iva individuale ma il prossimo anno dovrebbero cambiare molte cose. Ed è arrivato a 40mila follower sui vari canali social, di cui il principale è Youtube.
Nel frattempo è nato anche il sito Fex Math, una nuova piattaforma che aggrega tutto. «Abbiamo i video su Youtube, le ripetizioni private, i videocorsi. Si accede al sito, si crea una un’area personale, ci sono i videocorsi e le ripetizione private. Il costo della singola lezione va dagli 8,99 ai 12,99 euro, c’è il modulo sulle derivate con 14 lezioni che costa 89 euro, ci sono le ripetizioni private che costano circa 30 euro all’ora. Si possono anche fare ripetizioni di gruppo dividendosi la quota».
L’obiettivo è sempre quello di far capire la matematica e aiutare tutti quelli che per qualche motivo quando l’hanno incontrata non ci hanno fatto amicizia. «Quando mi sono guardato indietro ho capito che il mio essere stato bravo a scuola sempre con voti alti in matematica, aver preso due lauree al Politecnico, derivava da un solo fattore: ho sempre avuto fiducia massima in chi me l’insegnava».
Insomma, la chiave sta proprio nel fidarsi e affidarsi all’insegnante, e anche nella propria capacità di apprendere: «Nel corso degli anni attraverso l’interazione con i miei clienti mi sono reso conto che chi non capiva i concetti matematici in realtà aveva dei problemi di fiducia. Perché dall’inizio non avevano ricevuto supporto». Capitando male, insomma, con insegnanti non all’altezza, o non abbastanza pazienti.
«E poi c’è un altro problema» aggiunge Sangalli: «Una persona può sapere benissimo chi sono i Romani e conoscerne la storia senza sapere chi sono i Sumeri. La matematica non è così, perché è incrementale. Non puoi sapere una cosa del programma di terza se in prima avevi quattro. È una disciplina che ti dà delle conferme. Perciò ho voluto costruire FexMath: per dare delle conferme a chi ci chiede aiuto. La cosa più bella si realizza quando i clienti capiscono il concetto. Per noi l’obiettivo non è far prendere sei o sette all’esame. Quello è il focus base. L’obiettivo è dire: “non è vero che non sei portato per la matematica, puoi farcela benissimo, dipende solo da come ti è stata insegnata”».
Visto l’obiettivo primario di Fex Math – far capire la matematica – si potrebbe pensare che i clienti siano solo giovani. E invece il sessanta – settanta per cento della platea va dai 17 ai 22 anni, ma c’è poi una gran bella fetta di adulti dai 28 ai 55 anni, persone che si rimettono in gioco con università online e sono una percentuale importante della clientela, «circa un quarto». A questi si aggiungono poi le eccezioni: «i ragazzini di 13-14 anni che ci fanno contattare dai genitori e gli adulti anche sopra i 70 anni».
Nessuna difficoltà, però, a gestire anche clienti di età “matura”. «Il mio modo di approcciare la matematica è sempre lo stesso. Certo, devi valutare chi hai di fronte. Con qualcuno scherzi e parli di calcio, con altri sei più professionale. Lavoro spesso con persone più grandi di me per il mio lavoro primario, e ho imparato che è tutta una questione di come ci si atteggia e interfaccia. Ai miei collaboratori dico sempre che non siamo nel mondo e nel business della matematica ma nel mondo e business delle persone. Risolviamo i loro problemi, cerchiamo di dargli una mano per quelle situazioni che spesso da un punto di vista psicologico sono molto pesanti. La matematica è un contorno. Noi siamo lì per chi c’è dall’altra parte».
Oggi Sangalli potrebbe tranquillamente vivere solo grazie al fatturato di Fex Math: l’anno scorso ha superato i 40mila euro e le proiezioni di quest’anno sono in crescita. «Ma ho la sfortuna, si fa per dire, di avere dall’altro lato un lavoro che ho sempre voluto fare, quello dell’ingegnere, per cui ho studiato tanti anni. Quindi per ora continuo con entrambi, mi piace e riesco a gestirli».
La nomina tra i 25 giovani changemaker da Agenzia nazionale per i giovani e Ashoka Italia ha aggiunto qualcosa nel suo cammino: «Mi ha permesso di entrare in un network di persone interessanti. Dalla premiazione di fine novembre ho partecipato ad alcuni altri eventi organizzati da Ashoka e nei quali si parlava di education. Questa nomina mi ha consentito di accrescere il mio network e mi ha permesso di conoscere persone incredibili. Con alcune di queste è nato qualche progetto che presto lanceremo. E poi è stata una bellissima esperienza».
Prossimi obiettivi di Fex Math: «diventare effettivamente una start up e completare la nostra offerta. Riuscire a dare tutte le armi per far affrontare al meglio la matematica. E poi, certo, far crescere la nostra community». Con un obiettivo: cancellare l’idea che la matematica è difficile. «Chi lo pensa semplicemente non ha avuto un buon insegnante».
Marianna Lepore
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