«La mia crescita professionale in Philips, cominciata con uno stage»

Giulia Cimpanelli

Giulia Cimpanelli

Scritto il 27 Mag 2012 in Storie

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Federica Pistochini, assunta con contratto di inserimento in Philips.

Philips
mi ha “svezzata” e cresciuta in ambito professionale, e di questo mi ritengo fortunata. Il mio percorso in questa azienda è iniziata con uno stage subito dopo la laurea specialistica: la mia prima vera esperienza nel mondo del lavoro. Durante gli studi avevo avuto qualche esperienza ma si trattava di lavoretti indipendenti dalla facoltà che frequentavo e dalle mie aspirazioni personali: per anni ho fatto la cameriera in un ristorante e la hostess nelle fiere, così riuscivo a racimolare qualche soldo per pagarmi le uscite e gli sfizi. Altre spese non ne avevo, visto che ancora abitavo a Milano a casa dei miei genitori.
Ho 28 anni e nel 2009 mi sono laureata in scienze dell’economia, marketing e analisi di mercato alla Bicocca di Milano. Subito mi sono candidata per alcune posizioni di stage reperite sul portale d’ateneo e mi hanno chiamata per un colloquio in Philips. Il mio tirocinio nell’area vendite è iniziato subito dopo, lo stage prevedeva un rimborso di 700 euro e l’uso gratuito della mensa.
Dopo un anno l’azienda mi ha assunta per sei mesi con contratto a progetto e il mio compenso mensile è passato a 1.100 euro netti. Una fantastica opportunità visto che dalle vendite sono passata al marketing, avendo quindi la possibilità di imparare un nuovo lavoro e vivere una nuova realtà.
Dopo sei mesi Philips mi ha proposto un contratto di inserimento di un anno e mezzo che ho accettato con grande entusiasmo. Il mio stipendio è salito a 1.600 euro e, considerando che divido le spese dell’alloggio milanese con un’altra persona, non ho alcun problema a mantenermi.
Ora sono product manager per prodotti dell’area cucina e mi occupo di tutto quel che gira intorno ad essi, dal lancio alle analisi di mercato. Il mio contratto scadrà a dicembre e spero tanto che mi riconfermino: Philips è un’azienda che permette di crescere e imparare molto e offre grandi opportunità ai giovani.
Durante il periodo accademico ero stata alcuni mesi a Granada con il progetto Erasmus: mi è piaciuto così tanto vivere all’estero che spero di poter ripetere l’esperienza al più presto. Ho già fatto richiesta in Philips ma al giorno d’oggi non è facile essere mandato in trasferta da un’azienda. Non voglio comunque abbandonare l’idea di un’esperienza di lavoro oltreconfine: la conoscenza delle lingue straniere è fondamentale e gli altri Paesi offrono ai giovani più possibilità rispetto all’Italia.
Per queste ragioni consiglierei a tutti in neolaureati in cerca di occupazione di cercare lavoro all’estero: l’Italia è statica e andare lontano da casa, oltre a formare professionalmente, aiuta a crescere e a diventare persone migliori!

Testo raccolto da Giulia Cimpanelli


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