Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Fabrizio Bria Berter, oggi Analyst nel settore Consulenza di A&G.
Sono di Carignano, in provincia di Torino, e ho 26 anni. Mi sono diplomato ragioniere nel 2004 e poi mi sono iscritto alla facoltà di Economia aziendale dell'università di Torino; fortunatamente avevo le chiare e non ho esitato: volevo studiare discipline di tipo matematico-scientifico. Ho finito la triennale in tre anni esatti, laureandomi a novembre 2007 con una tesi sul Private Banking e una votazione di 106/110. Poi ho proseguito con la specialistica in Business Administration, sempre a Torino. L'organizzazione della facoltà era buona e per lo meno non aggiungeva stress al già impegnativo percorso di studi, motivo per cui ho anche potuto coltivare altri interessi e altre passioni - tra cui il volontariato in Croce rossa. Ho un bel ricordo degli anni universitari. Ad aprile 2010 quindi è stata la volta della seconda seduta di laurea, dove questa volta ho discusso un elaborato sulle performance aziendali - e da cui sono uscito con un 110 e lode!
Nel mio percorso formativo ho all'attivo due stage. Il primo risale proprio all'ultimo periodo universitario; il piano di studi del mio corso di laurea prevedeva lo svolgimento di un tirocinio, che io lasciato per il secondo anno di specialistica, candidandomi per uno stage trimestrale presso l’ufficio di Job Placement della facoltà. Sono stato ricontattato dopo pochi giorni per iniziare il percorso di selezione, che si componeva di un test al computer e di un colloquio individuale. È andata bene e quindi per tre mesi ho lavorato nell’area comunicazione aziende dell'ufficio, ma svolgevo per lo più ruoli di scarso profilo professionale, come pubblicare gli annunci e aggiornare il sito. Non è stata un'esperienza particolarmente formativa. Fortunatamente almeno era previsto un rimborso spese una tantum: 1500 euro - 500 al mese quindi - versati tutti alla fine.
Finiti gli esami e con la tesi alle battute finali, ho iniziato a candidarmi a degli annunci online. E ho letto un'inserzione di A&G, una piccola impresa torinese che si occupa di consulenza organizzativa e direzionale, che cercava uno stagista per sei mesi, con finalità di assunzione. Ho inviato il cv e solo poche dopo sono stato ricontattato dall'azienda; dì li a qualche giorno ho sostenuto il primo colloquio, e infine il secondo. E a sole due settimane di distanza dalla candidatura e a un mese dalla discussione della tesi, ho iniziato i miei sei mesi di stage come Analyst nel settore Consulenza.
Sono stato coinvolto nei progetti dal primo giorno nel giro di pochi mesi ho maturato delle conoscenze ed una metodologia di lavoro che forse non avrei potuto sviluppare in altre aziende. Ciò che mi ha colpito di più è stata la disponibilità dei colleghi, anche di quelli più anziani, che mi hanno sempre aiutato, fatto sentire parte del gruppo, e hanno sempre tenuto seriamente conto delle mie idee. Per i primi tre mesi, da marzo a maggio 2010, ho ricevuto un rimborso di 500 euro, raddoppiato poi per gli ultimi tre [attualmente gli stage hanno una durata di nove mesi, in cui è previsto un emolumento mensile di 500 euro nel primo trimestre, 800 euro dal quarto al sesto mese e 1000 per gli ultimi due mesi; la percentuale dichiarata di assunzione al termine è del 90%].
Finito lo stage mi è stato offerto un contratto di inserimento di 18 mesi nel settore Consulenza direzionale con uno stipendio netto di circa 1200 euro al mese; ho accettato senza pensarci due volte. E oggi sento di non aver sbagliato: ho un buon ruolo, vedo crescere ogni giorno la mia autonomia professionale, la fiducia e le deleghe nei miei confronti. Non pongo limiti al futuro, valuterò con serenità tutto quello che arriverà, ma l'importante per me è fare un lavoro che mi dia sempre nuove soddisfazioni e mi permetta di crescere. Adesso tutto questo ce l'ho e non vedo motivi per cambiare. Forse cambierò casa, quello sì: vivo ancora con i miei genitori ma sto già cercando casa per poter andare a convivere con la mia ragazza ed ottenere una completa indipendenza dal nucleo familiare.
Testo raccolto da Annalisa Di Palo
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