Decreto Rilancio e indennità per gli stagisti, uno degli emendamenti è stato “segnalato”: cosa succede adesso

Scritto il 16 Giu 2020 in Notizie

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Il lavoro parlamentare di conversione in legge del Decreto Rilancio, in corso in questi giorni, consiste tra le altre cose nel vaglio degli emendamenti da apportare al testo deciso dal governo, per migliorare - sperabilmente - il provvedimento normativo.

Uno dei problemi di questo Decreto Rilancio, come i lettori della Repubblica degli Stagisti sanno bene, è che “rilancia tutti tranne gli stagisti”: cioè non prevede nulla per sostenere chi stava svolgendo un tirocinio al momento dello scoppio dell’emergenza Covid, e si è visto sospendere o interrompere all’improvviso questo tirocinio, restando non solo senza attività ma anche senza il reddito rappresentato dall’indennità mensile.

Molte categorie di persone si sono viste assegnare sussidi e sostegni economici, una-tantum o ripetuti di mese in mese; per i tirocinanti lo Stato invece non ha previsto nulla. Almeno finora. Per rimediare a questa criticità, denunciata dalla nostra testata su queste pagine e rimbalzata sui social network e sui giornali grazie alla voce di molti giovani che hanno deciso di farsi sentire, nei giorni scorsi sono stati presentati da alcuni deputati quattro emendamenti. Uno di questi quattro è “sopravvissuto” alle cesoie dei gruppi parlamentari, e verrà discusso – si spera – nei prossimi giorni alla Camera.

Piccola digressione esplicativa: quando c’è una legge da discutere e votare, e tanti emendamenti presentati da forze politiche differenti, per evitare il sovraffollamento esiste un sistema chiamato “segnalazione”, noto anche come “contingentamento degli emendamenti”, specialmente quando le leggi arrivano alla commissione Bilancio. Da qualche anno la prassi vuole che le
“proposte emendative” debbano cioè essere “segnalate” da ciascun gruppo parlamentare già dal momento della loro presentazione.

Dunque, benché formalmente non vi siano limiti numerici alla presentazione di emendamenti da parte dei parlamentari, solo quelli “segnalati” vengono effettivamente messi al voto. Il frutto di questo “sfrondamento”, nel caso specifico della conversione in legge del Decreto Rilancio, è un testo di 700 pagine a fronte del testo iniziale di oltre 2.400. Sono i gruppi parlamentari a scegliere gli emendamenti da segnalare: ogni partito cioè sceglie, tra le proposte emendative formulate dai suoi parlamentari, quelle che ritiene maggiormente rilevanti – o che hanno maggiore possibilità di essere approvate.

stage lavoro emendamentoPer quanto riguarda i provvedimenti a favore degli stagisti da inserire nel Decreto Rilancio, dei quattro che avevamo raccontato la settimana scorsa l’unico che al momento risulta segnalato è il numero “78.01”, e cioè questo:

“Dopo l’articolo 78, aggiungere il seguente:
1. Ai fini del riconoscimento di un’indennità per i soggetti che hanno interrotto o sospeso un’attività di tirocinio extracurriculare a causa dell’emergenza COVID-19,sono  trasferiti  alle  regioni e province autonome 100 milioni di euro a valere sui fondi di cui all’articolo 44 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n.27,previo accordo in sede di conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano sulle modalità di assegnazione ed erogazione di tale indennità”.


L’emendamento risulta firmato da Chiara Gribaudo, Massimo Ungaro, Debora Serracchiani, Antonio Viscomi, Stefano Lepri, Carla Cantone, Romina Mura, Elena Carnevali, Paolo Siani, a cui si sono uniti Enza Bruno Bossio, Matteo Orfini, Nicola Pellicani, Lia Quartapelle Procopio, Giuditta Pini, Stefania Pezzopane. A parte Ungaro, che fa parte di Italia Viva, tutti gli altri quattordici firmatari fanno parte del Partito Democratico.

stage lavoro regione lazio«Mi auguro che la discussione sia approfondita ma veloce, e che entro la fine della settimana si arrivi a discutere dei tirocinanti» dice alla Repubblica degli Stagisti Chiara Gribaudo. A lei chiediamo: i cento milioni dell’emendamento in questione, qualora fosse approvato, verrebbero erogati alle Regioni che poi sceglierebbero
autonomamente come distribuirli agli stagisti: ne beneficerebbero anche le Regioni che hanno già stanziato autonomamente fondi, come il Lazio?

La priorità nello stendere il testo dell’emendamento è stata quella «di non creare disparità fra i tirocinanti sulla base della regione di appartenenza» risponde la parlamentare: «Le regioni che ha
nno già erogato un sostegno avrebbero indietro una parte dei fondi spesi, mentre le altre sarebbero a quel punto obbligate a dare questo sussidio ai tirocinanti, anche scegliendo se aggiungere risorse proprie».

E chissà cosa farà la Regione Lombardia, se l’emendamento venisse approvato e una parte dei cento milioni arrivasse nelle casse lombarde: solo qualche giorno fa, rispondendo a un’interrogazione di alcuni consiglieri regionali del PD, l’assessora al Lavoro della Regione Lombardia dichiarava che «la natura del tirocinio non è quella di un rapporto di lavoro a cui connettere misure di sostegno del reddito» facendosi forte della posizione del Governo che appunto non ha previsto in tutti questi mesi una misura di sostegno del reddito a favore degli stagisti: «I diversi provvedimenti emergenziali adottati dal Governo [hanno] previsto interventi una tantum per diverse platee, escluse i tirocinanti extracurricolari».

«La giunta della regione Lombardia ha poco da insegnare sulla gestion
e della pandemia» commenta Gribaudo: «Sui tirocini le regioni hanno un ruolo preminente affidato dalla Costituzione, e le regioni amministrate dal centrosinistra hanno dato l'esempio con indennità e misure ad hoc, mentre la maggior parte delle regioni di centrodestra ha lasciati da soli i tirocinanti. La differenza è fra chi li considera solo ragazzi da spremere e chi li vuole incoraggiare per fare il primo passo nel mondo del lavoro».

La domanda a questo punto è: lo sottoscriveranno i sedici deputati pentastellati che avevano sottoscritto l’emendamento “252.02” (che il gruppo parlamentare dei Cinque Stelle ha scelto purtroppo di non segnalare, condannandolo a non essere discusso e votato), intitolato “Disposizioni urgenti per il personale tirocinante” e focalizzato sul garantire indennità agli stagisti degli enti pubblici – e cioè Elisabetta Maria Barbuto, Carmela Grippa, Piera Aiello, Stefania Ascari, Roberto Cataldi, Gianfranco Di Sarno, Iolanda Di Stasio, Devis Dori, Valentina D’Orso, Carla Giuliano, Valentina Palmisano, Mario Perantoni, Eugenio Saitta, Angela Salafia, Giulia Sarti ed Elisa Scutellà – stage lavorosceglieranno di firmare e quindi sostenere l’emendamento “78.01”, in un’ottica bipartisan di sostegno agli stagisti?
E la deputata Rosalba Testamento, sempre del M5S, che aveva depositato un ordine del giorno sul tema indennità agli stagisti, approvato a fine aprile ma ignorato poi in fase di stesura del Decreto Rilancio da parte del governo?

E Alessandro Fusacchia, Riccardo Magi e Bruno Tabacci, deputati eletti nelle fila di +Europa, che aveva preso posizione all’epoca del CuraItalia sul tema con una campagna web intitolata “Gli stagisti non sono gli ultimi lavoratori, sono i prossimi lavoratori”?

«Su questo e su altri temi ho preso contatti con esponenti di vari gruppi parlamentari, compresa l'opposizione, con i quali condividere alcuni punti da affrontare durante la discussione degli emendamenti» chiude Gribaudo: «Non vi nego però che, più che la condivisione fra deputati, servirà il via libera del governo». Il via libera a spendere 100 milioni di euro per gli stagisti, cioè. A noi sembrerebbe proprio il minimo, dopo averli dimenticati per tre mesi.

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