Eleonora Voltolina
Scritto il 04 Giu 2016 in Editoriali
diritto di voto elezioni esprimere preferenza ricambio generazionale
Andate a votare. Scegliete accuratamente chi votare. È il mio consiglio a tutti, e in special modo ai giovani. Alle elezioni comunali si può esprimere la preferenza, cioè votare una persona. Anzi due: una donna e un uomo. Sprecare questa occasione, votando genericamente un partito o una lista, è un po' come votare a metà. Le persone, anche nella stessa lista, non sono "tutte uguali": questa banalizzazione uccide la buona politica, cancella chi di fatto si dedica anima e corpo alla propria missione per la collettività.
Io vivo a Milano da oltre un decennio: ho vissuto pienamente il corso di due amministrazioni, e sono assolutamente certa che la Milano degli ultimi 5 anni sia stata migliore di quella di prima. Più innovativa, più inclusiva, più attenta ai deboli, più internazionale, più efficiente, non corrotta. Da cittadina milanese voterò convintamente il candidato sindaco Beppe Sala, che ho sostenuto fin dalle primarie, perchè prosegua e implementi il lavoro avviato da Giuliano Pisapia. Non voglio che si torni indietro, tantomeno con un candidato di centrodestra, Parisi, che se eletto sarebbe un burattino nelle mani di Salvini... Aiuto.
La mia preferenza - preziosa quanto quella di ciascuno di voi - andrà a Cristina Tajani, assessore al lavoro uscente, candidata nella lista "Beppe Sala Sindaco": una giovane donna che ha guidato un assessorato con molte deleghe, e lo ha fatto in maniera brillante, ascoltando le varie anime della città, attivando partnership, facendo partire progetti sperimentali interessanti sui temi dell'innovazione, delle start-up, dei coworking, e molto altro. Se non avete ancora deciso chi votare, se non avete le idee chiare, mi sento di dire: su Cristina Tajani metterei la mano sul fuoco.
Anche nella lista di candidati del Partito Democratico ci sono tante persone che conosco valide e intelligenti, che mi auguro di vedere in consiglio comunale a fine giugno. In particolare Filippo Barberis, consigliere comunale uscente, molto attivo sopratutto sui temi del lavoro e della cultura, capace di portare avanti anche il fondamentale processo di "empowerment" della città metropolitana, affinché non resti solo sulla carta ma diventi una forza per la "grande Milano".
Ma non posso non nominare Daniele Nahum, un grande amico, indispensabile sui temi dell'integrazione e, da esponente della comunità ebraica, del dialogo interreligioso.
A Milano corrono anche i Radicali. Come ho già avuto modo di dire, mi è molto spiaciuto che abbiano deciso di non sostenere fin dal principio Beppe Sala; e voglio ragionevolmente credere che in caso di ballottaggio si schiereranno al suo fianco. Ma non posso non nominarli perché tra i candidati c'è una delle persone più integre e oneste che conosca. Per cui, se avete già deciso di votare radicale, anche qui non fatelo genericamente: usate la vostra preferenza, e datela a Valerio Federico.
A favore dell'importanza di esprimere la propria preferenza dico solo una cosa: chi non la esprime deve essere consapevole che così facendo favorisce, di fatto, gli insiders. Chi è più incline a votare i giovani e gli outsiders, infatti, di solito ha poca dimestichezza con i meccanismi del potere e gli equilibri della rappresentanza, e quindi spesso dimentica il fattore fondamentale della preferenza.
Al contrario, chi ha i capelli bianchi ha imparato in decenni di elezioni a portare avanti il proprio candidato. Dunque chi vota senza dare la sua preferenza non fa altro che avvantaggiare i soliti noti, che torneranno in consiglio comunale ancora una volta, forti delle proprie reti amicali e delle truppe cammellate che li votano.
Per cambiare, per dare una spinta anche al ricambio generazionale, per portare in consiglio comunale e si spera anche in giunta - come assessori - persone innovative, è dunque indispensabile che anche i giovani esprimano la propria preferenza!
Eleonora Voltolina
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