Eleonora Voltolina
Scritto il 02 Mar 2018 in Editoriali
diritto di voto elezioni politiche giovanili
Giovani, andate a votare domenica. Andateci prima di tutto perché è un diritto che ciascuno di noi ha acquisito grazie al lavoro e al sacrificio di tanti che si sono battuti per il suffragio universale, perché anche i meno abbienti e le donne avessero la possibilità di scegliere chi mandare a governare.
Andateci perché è in gioco il vostro futuro, più che quello dei vostri genitori e nonni: perché ogni legge che verrà approvata nei prossimi mesi e nei prossimi anni inciderà sulla vostra vita. Sulle regole che dovrete seguire, sulle tasse che pagherete, sui servizi di cui potrete usufruire, sulla pensione che riceverete quando a vostra volta andrete in pensione (e sì, ci andrete. Ci andremo tutti. Non ascoltate i demagoghi che vi dicono di non occuparvi di questo tema, perché tanto in pensione non ci andrete mai. Ci andrete: tutto sta a capire se con importi dignitosi, oppure no).
Andate a votare perché non è tutto uguale, perché c'è sicuramente un partito più degli altri che vi ispira fiducia, un candidato che quando parla vi sembra meglio degli altri, più sveglio, più capace, più preparato. Anche se non vi entusiasma proprio al 100%, ma un candidato in cui vi identificate almeno in parte, che vi sembra rappresentare meglio le vostre preoccupazioni e le vostre aspirazioni.
Andate a votare perché, se non ci andate, lascerete che altri decidano al posto vostro. E non è mai, mai un bene che altri decidano per voi. Non lasciatevi abbindolare dai cattivi consiglieri: l'astensione non è mai un “segnale forte”, e non avrà alcun effetto. Nessuno coglierà un “messaggio”, nessuno modificherà la propria azione politica per rincorrere “gli astensionisti”. Semplicemente, il Parlamento verrà formato sulla base delle scelte elettorali di altri - di quelli che avranno votato, e così i consigli regionali. Voi avrete mancato l'occasione di dire la vostra, e non potrete più recuperarla, fino alla prossima tornata elettorale.
Andateci magari di malavoglia, andateci arrabbiati, andateci delusi. Ma andateci. È un vostro diritto, è un vostro dovere, ma è sopratutto la cosa giusta da fare.
Noi con la Repubblica degli Stagisti abbiamo contribuito a provare a riportare la mira sui contenuti, sulle proposte politiche, e in particolare sul tema dell’occupazione giovanile. Lo abbiamo fatto con una piattaforma programmatica, il Patto per lo stage, elencando ciò che si potrebbe fare a livello regionale e nazionale per assicurare ai giovani dei percorsi di transizione dalla formazione al lavoro migliori, più tutelanti, più dignitose ed eque. Ci sono molti candidati che hanno sottoscritto il Patto: trovate l'elenco qui. Magari può essere una fonte di ispirazione dell'ultimo minuto per chi tra voi è indeciso.
In ogni caso, quale che sia la vostra inclinazione politica, non restate a casa domenica 4 marzo. Fatelo per voi stessi e per il vostro futuro.
Eleonora Voltolina
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