Tirocini in Lombardia prima del Covid, l'assessora regionale ha dato numeri sbagliati

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 23 Set 2020 in Notizie

attivazione di tirocini extracurricolari Coronavirus covid dati su stage Regione Lombardia

Nei primi tre mesi del 2020 sono stati attivati sul territorio lombardo 14.904 tirocini extracurricolari. Nel secondo trimestre, a causa del Covid e anche del blocco imposto dalla Regione a partire dal 30 marzo e revocato solo il 18 maggio, le attivazioni sono state solamente 4.578. Dunque complessivamente nei primi sei mesi del 2020 in Lombardia, secondo i dati del ministero del Lavoro basati sulle Comunicazioni obbligatorie ottenuti dalla Repubblica degli Stagisti, sono stati attivati 19.482 tirocini extracurricolari. Considerando che nel primo trimestre del 2019 le attivazioni erano state 18.810 e nel secondo trimestre 18.930, ne risulta che la riduzione delle opportunità di tirocinio in Lombardia è perfettamente in linea con il dato nazionale: per la precisione meno 48,4%.

stage lavoro regione lombardiaSi apre però un “caso”. Il 9 giugno scorso Melania Rizzoli, assessora all'Istruzione, formazione e lavoro della Giunta Fontana, si è presentata nell’aula del consiglio regionale della Lombardia per rispondere alle interrogazioni formulate da alcuni consiglieri regionali. Una in particolare – avanzata da Pietro Bussolati, Paola Bocci, Raffaele Straniero, Maria Rozza e Matteo Piloni, tutti consiglieri regionali del PD – era focalizzata sui tirocini.

Nel suo intervento Rizzoli aveva testualmente affermato: «I tirocini extracurricolari attivi in Lombardia alla data del 25 febbraio erano 15.576» aggiungendo che «solo una parte, circa un terzo, sono proseguiti con modalità a distanza».

Ora, mediamente i tirocini durano diversi mesi. In particolare secondo i dati del Rapporto annuale sulle Comunicazioni Obbligatorie del ministero del Lavoro tre quarti dei tirocini durano più di tre mesi: secondo le rilevazioni dei tirocini del 2019, per esempio, il 74% dura tra i 91 e i 365 giorni (cioè tra i tre e i dodici mesi), e un 2,7% dura oltre 365 giorni (sperabilmente solo i tirocini che riguardano persone disabili o soggetti svantaggiati, dato che per tutti gli altri il termine massimo di dodici mesi dovrebbe essere invalicabile).

Come si diceva, solo nel primo trimestre di quest’anno sono stati attivati in Lombardia 14.904 stage extracurricolari; certo, alcuni saranno stati attivati dopo la data del 25 febbraio citata dall’assessora, ma non molti di meno tutto considerato. Poniamo anche, prudenzialmente, che i tirocini attivati tra il 1° gennaio e il 25 febbraio in Lombardia siano
solo un numero intorno ai 10mila. Com’è possibile, oggettivamente, che il dato fornito dall’assessora Rizzoli sia corretto?

Perché è impossibile che a questo numero non si debbano  aggiungere migliaia e migliaia di altri tirocini attivati negli ultimi mesi del 2019 e ancora in atto a febbraio. E non si tratta di soli 5mila e rotti che servirebbero per arrivare ai
15.576 di Rizzoli.

La Repubblica degli Stagisti ha raccolto dalle Direzioni e Agenzie regionali competenti in materia di Lavoro i dati relativi a quanti tirocini fossero in essere nelle varie regioni al momento del lockdown, ed è dunque in grado di proporre dei dati oggettivi a partire dai quali fare un confronto.

In particolare ecco quattro numeri significativi: in Emilia Romagna quando è cominciata la fase 1 erano in corso 17.087 tirocini extracurricolari
, di cui – grazie all'incrocio con i dati del Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie del ministero del Lavoro siamo in grado di specificare che meno di 7mila erano stati attivati nel 2020, e i restanti 10mila erano stati attivati in precedenza; in Piemonte  12.597, in Lazio 13.988, e anche in questi due casi la quota di questi tirocini attivata nel 2020 sta sotto i 7mila; infine in Campania quando è scattato il lockdown risultavano attivi 12.101 tirocini, di cui meno di 5mila attivati nel 2020, e tutti gli altri “residuo” di attivazioni risalenti all'anno scorso.

Alla data del 25 febbraio in Lombardia bisogna considerare che fossero in corso tutti i tirocini appena iniziati, attivati cioè nelle settimane immediatamente precedenti (dal 1° gennaio al 25 febbraio, appunto – quelli che noi stimiamo, per difetto, essere 10mila), ma anche tutte le migliaia di tirocini avviati nei mesi precedenti e non ancora conclusi.


A livello statistico in Lombardia avviene un quinto degli stage di tutta Italia: si tratta in assoluto della Regione più importante per questo tipo di attività a cavallo tra la formazione e il lavoro.  In particolare, l'anno scorso si sono svolti in Lombardia 74.137 tirocini extracurricolari, oltre il doppio che in Lazio e in Piemonte (34.480 e 33.415 tirocini nel 2019, rispettivamente),  quasi due e volte e mezzo l'Emilia Romagna (30.551 nel 2019), e più del triplo che in Campania (che nel 2019 ne ha registrati 23.672).

Ma se in Piemonte al momento del lockdown erano in corso un po' meno di 13mila tirocini extracurricolari, in Lazio quasi 14mila, in Campania oltre 12mila, in Emilia Romagna addirittura più di 17mila, risulta arduo credere che in Lombardia – Regione “regina” degli stage – potessero essercene in corso meno di 16mila!

Se di solito la Lombardia “doppia” abbondantemente queste Regioni come numero di tirocini, com’è possibile che proprio in quel momento i suoi numeri fossero così bassi da essere solamente il 20% in più del Piemonte e della Campania? Solo il 10% in più del Lazio? Addirittura meno (!) che in Emilia Romagna?

I pochi giorni di scarto (25 febbraio a fronte di 8 marzo) tra i periodi rilevati – per la circostanza che il lockdown della Lombardia è cominciato un paio di settimane prima di quello di Piemonte, Lazio e Campania – non bastano a giustificare una differenza così macroscopica.

E però, d’altro canto, può l’assessora al Lavoro della Regione più popolosa ed economicamente più importante d’Italia sbagliarsi su un numero tanto importante come quello degli stage che si svolgono nella sua Regione? E per giunta farlo in una circostanza ufficiale, cioè rispondendo a una interrogazione in Consiglio Regionale? Chi ha fornito quei dati all’assessora? E quali sono i numeri corretti?

La Repubblica degli Stagisti nelle scorse settimane ha provato a chiedere i dati all’Osservatorio regionale del mercato del lavoro e della formazione, che ha un progetto di Open data del mercato del lavoro in Lombardia. Ma, sorpresa, questo osservatorio – come confermato dal Crisp, il Centro di Ricerca Interuniversitario per i Servizi di Pubblica utilità dell’università Milano Bicocca che lo gestisce – inspiegabilmente non registra i dati relativi al numero di tirocini formativi extracurricolari attivati sul territorio lombardo. Ma allora, chi ha questi numeri? E  quando li renderà pubblici?

Eleonora Voltolina

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