Dopo un anno di stop riparte il servizio civile: ma i posti sono solo 15mila

Marta Latini

Marta Latini

Scritto il 29 Ott 2013 in Notizie

Finalmente è uscito il bando del servizio civile. La pubblicazione arriva dopo l’annus horribilis del 2012 in cui il bando non era stato emanato a causa dei tagli ai fondi. La Repubblica degli Stagisti aveva denunciato la soppressione ed era partita un’interrogazione parlamentare dei deputati Pd Alessia Mosca e Guglielmo Vaccaro, ma a nulla erano valse le proteste: i fondi non c'erano e per il 2012 non c'è stato verso di ripristinare, nemmeno in extremis, il bando ordinario.stage lavoro servizio civile Tutte le aspettative si sono dunque concentrate sul  bando 2013, la cui uscita era stata inizialmente promessa per la scorsa primavera, poi per settembre. Invece si è dovuto attendere il 4 ottobre per vederlo pubblicato: gli aspiranti candidati hanno tempo fino alle ore 14 di lunedì 4 novembre per fare domanda di partecipazione ai progetti disponibili in Italia e all’estero. Ma si dovranno contendere un numero di posti davvero ridotto rispetto agli altri anni: poco più di 15mila.
Le condizioni e le modalità di accesso alla selezione sono identiche a quelle degli anni precedenti. Il bando è rivolto ai cittadini italiani con un’età compresa tra i 18 e i 28 anni, mentre sono esclusi coloro che fanno parte dei corpi militari o di polizia, hanno riportato condanne penali, hanno già prestato il servizio civile o che vi hanno rinunciato prima della scadenza senza motivo giustificato. Inoltre i partecipanti non devono aver avuto un rapporto di lavoro con l’ente prescelto per più di tre mesi, nell’anno precedente alla richiesta.
Le domande vanno compilate secondo il modello contenuto nell’allegato 2 e la scheda dell’allegato 3 del bando nazionale, senza dimenticare di inviare i titoli e una fotocopia di un documento d’identità valido; a questo punto la documentazione potrà essere indirizzata alla sede dell’ente attraverso la posta elettronica certificata (Pec) in formato pdf, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno oppure a mano. L’ente avvierà in seguito le procedure selettive al fine di stilare le graduatorie finali, che dovranno essere trasmesse al Dipartimento, via internet o via Pec, entro e non oltre il 31 marzo 2014, pena la mancata attivazione del progetto.
I candidati sono tenuti a presentare una sola domanda per un solo progetto di servizio civile,
da scegliere tra quelli inseriti nel bando nazionale e quelli presenti nei diversi bandi delle regioni e delle province autonome. Per avere informazioni più dettagliate in questo senso è saggio controllare il contenuto dei singoli bandi nonché i siti degli enti promotori.
I criteri per orientarsi nella scelta possono essere di vario tipo, certamente uno di questi è il numero di opportunità: ad esempio, come si legge nell’elenco dell’allegato 1 del bando nazionale, l’Arci offre 106 progetti e cerca 937 volontari, l’Anpas propone 21 progetti e recluta 600 volontari, mentre all’estero spicca Focsiv-
stage lavoro servizio civileVolontari nel mondo, alla ricerca di 233 persone per 11 progetti.
Invariati restano l’assegno mensile di 433,80 euro per i volontari in Italia così come il contributo aggiuntivo di 15 euro giornalieri per i volontari all’estero, che godono anche di un ulteriore concorso sia per le spese di vitto e alloggio sia per quelle dei viaggi di andata e ritorno.
Se da una parte dunque il servizio civile ha ripreso la sua ordinaria attività, dall’altra è necessario correggere alcuni aspetti problematici e ottimizzare il potenziale di un’iniziativa così preziosa per i giovani. A partire dall’aumento del numero di posti disponibili, molto modesto in questa edizione, «uno tra i più bassi degli ultimi anni» come conferma alla Repubblica degli Stagisti Raffaele De Cicco, coordinatore dell’Ufficio per il Servizio civile nazionale: si tratta di un contingente complessivo di poco più di 15mila persone, sommando i 14.700 volontari da impegnare nei progetti nazionali e i 450 volontari destinati all’estero.
Volontari che anche quest'anno saranno però esclusivamente cittadini italiani. Uno degli obiettivi per il 2014 è quello di risolvere proprio la questione del requisito tassativo della cittadinanza italiana, che esclude i cittadini comunitari ed extracomunitari regolarmente soggiornanti. «Un’odiosa ed intollerabile discriminazione» si legge nell’interrogazione parlamentare del Pd dello scorso 22 ottobre rivolta dai deputati Guerini, Laforgia, Pastorino e dal senatore Scanu al Presidente del consiglio richiedendo un celere intervento.
In realtà il tema era già stato affrontato il 17 luglio scorso, durante l’incontro tra la Consulta nazionale del servizio civile e il ministro per l'integrazione Cécile Kyenge, a cui è passato il testimone della delega alle politiche giovanili dopo le dimissioni di Josefa Idem.
De Cicco, presente a quell’incontro, ribadisce che si sta lavorando in questo senso, con un impegno più ampio, non limitato al servizio civile, e che chiama in causa la legge sulla cittadinanza: «Se non si modifica la normativa attuale non è possibile che i ragazzi non cittadini italiani possano partecipare al servizio civile nazionale.
La sfida del ministro è quella di porre a sistema questa questione nell’ambito di un quadro più generale, quello della cittadinanza e del modello culturale per cui gli immigrati devono essere visti come una risorsa e non come un problema».
Una sfida che si affianca a quella del recupero dei fondi, indispensabile per aumentare il numero dei posti. Per il 2013 il finanziamento ha potuto contare su un budget finale superiore ai 70 milioni, non senza passare attraverso un percorso piuttosto spinoso, conclusosi con l’approvazione a fine luglio in Senato dell’emendamento al decreto legge 76: l’emendamento ha stabilito l’incremento del fondo nazionale di 1 milione e mezzo di euro per l'anno 2013 e di 10 milioni di euro per il 2014.
Per il 2014 inoltre la nuova legge di stabilità ha messo in cantiere 105 milioni: questi, se si accerta che i 10 milioni del decreto legge sono aggiuntivi, determinerebbero un bilancio totale di 115 milioni. Per la prima volta dal 2007/2008 dunque la legge di stabilità inverte la tendenza e gli stanziamenti registrano un’ascesa.
Tuttavia in entrambe le occasioni è stata denunciata l’insufficienza di queste cifre. Ad agosto Sel ha proposto un altro emendamento, a firma del deputato Giulio Marcon, poi bocciato, per aumentare i fondi a 15 milioni per il 2013 e a 50 milioni per il 2014. Invece in merito alla recente finanziaria i soggetti rappresentati dalla Cnesc, la Conferenza nazionale enti per il servizio civile, hanno apprezzato la legge, trovando però l’inganno, dal momento che «i circa 73 milioni di euro previsti per ciascuno dei due anni successivi sono assolutamente inadeguati».
Senza dubbio per migliorare la situazione le risorse stanziate devono essere integrate ulteriormente. E in questo senso Garanzia per i giovani è stato individuato come uno dei percorsi aggiuntivi; in generale il rapporto con gli altri paesi europei potrebbe rivelarsi una strada che porta lontano. Tanto che il prossimo 5 e 6 novembre De Cicco incontrerà a Bruxelles alcune associazioni di Francia, Belgio, Germania e Lussemburgo, per iniziare a parlare dell’idea di un servizio civile europeo volontario perché «va ridisegnato un servizio civile che deve uscire modificato dalla crisi senza perdere la sua matrice originaria». Un’idea che potrebbe essere messa sul tavolo del semestre europeo del prossimo anno e formalizzata con protocolli d’intesa tra i paesi che hanno il servizio civile volontario, istituzionalizzando gli scambi, con l’obbligo della reciprocità.
Un progetto in nuce che si affianca ad altri obiettivi urgenti e ben precisi. Il servizio civile 2013 è appena partito ma ci sono già abbastanza argomenti per cominciare a pensare sin da adesso alla prossima tornata.

Marta Latini


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