Finalmente è uscito il bando del servizio civile. La pubblicazione arriva dopo l’annus horribilis del 2012 in cui il bando non era stato emanato a causa dei tagli ai fondi. La Repubblica degli Stagisti aveva denunciato la soppressione ed era partita un’interrogazione parlamentare dei deputati Pd Alessia Mosca e Guglielmo Vaccaro, ma a nulla erano valse le proteste: i fondi non c'erano e per il 2012 non c'è stato verso di ripristinare, nemmeno in extremis, il bando ordinario.
 Tutte le aspettative si sono dunque concentrate sul  bando 2013, la cui uscita era stata inizialmente promessa per la scorsa primavera,  poi per settembre. Invece si è dovuto attendere il 4 ottobre per vederlo pubblicato: gli aspiranti candidati hanno tempo fino alle ore 14 di lunedì 4 novembre per fare domanda di partecipazione ai progetti disponibili in Italia e all’estero. Ma si dovranno contendere un numero di posti davvero ridotto rispetto agli altri anni: poco più di 15mila. 
Le  condizioni e le modalità di accesso alla selezione sono identiche a  quelle degli anni precedenti. Il bando è rivolto ai cittadini italiani  con un’età compresa tra i 18 e i 28 anni, mentre sono esclusi coloro che  fanno parte dei corpi militari o di polizia, hanno riportato condanne  penali, hanno già prestato il servizio civile o che vi hanno rinunciato  prima della scadenza senza motivo giustificato. Inoltre i partecipanti  non devono aver avuto un rapporto di lavoro con l’ente prescelto per più  di tre mesi, nell’anno precedente alla richiesta.
Le domande  vanno compilate secondo il modello contenuto nell’allegato 2 e la scheda  dell’allegato 3 del bando nazionale, senza dimenticare di inviare i  titoli e una fotocopia di un documento d’identità valido; a questo  punto la documentazione potrà essere indirizzata alla sede dell’ente  attraverso la posta elettronica certificata (Pec) in formato pdf,  tramite raccomandata con ricevuta di ritorno oppure a mano. L’ente  avvierà in seguito le procedure selettive al fine di stilare le  graduatorie finali, che dovranno essere trasmesse al Dipartimento, via  internet o via Pec, entro e non oltre il 31 marzo 2014, pena la mancata  attivazione del progetto.
I candidati sono tenuti a presentare una sola domanda per un solo progetto di servizio civile, da scegliere tra quelli inseriti nel bando nazionale e quelli presenti  nei diversi bandi delle regioni e delle province autonome. Per avere  informazioni più dettagliate in questo senso è saggio controllare il  contenuto dei singoli bandi nonché i siti degli enti promotori.
I  criteri per orientarsi nella scelta possono essere di vario tipo,  certamente uno di questi è il numero di opportunità: ad esempio, come si  legge nell’elenco dell’allegato 1 del bando nazionale, l’Arci offre 106  progetti e cerca 937 volontari, l’Anpas propone 21 progetti e recluta  600 volontari, mentre all’estero spicca Focsiv-
Volontari nel mondo, alla  ricerca di 233 persone per 11 progetti.
Invariati restano  l’assegno mensile di 433,80 euro per i volontari in Italia così come il  contributo aggiuntivo di 15 euro giornalieri per i volontari all’estero, che godono anche di un ulteriore concorso sia per le spese di vitto e alloggio sia per quelle dei viaggi di andata e ritorno.
Se da una parte dunque il servizio civile ha ripreso la sua ordinaria attività, dall’altra è necessario correggere alcuni aspetti problematici e ottimizzare il potenziale di un’iniziativa così preziosa per i giovani. A partire dall’aumento del numero di posti disponibili, molto modesto in questa edizione, «uno tra i più bassi degli ultimi anni» come conferma alla Repubblica degli Stagisti Raffaele De Cicco, coordinatore dell’Ufficio per il Servizio civile  nazionale: si tratta di un contingente complessivo di poco più di 15mila  persone, sommando i 14.700 volontari da impegnare nei progetti  nazionali e i 450 volontari destinati all’estero.
Volontari che anche quest'anno saranno però esclusivamente cittadini italiani. Uno  degli obiettivi per il 2014 è quello di risolvere  proprio la questione del requisito tassativo della cittadinanza  italiana, che esclude i cittadini comunitari ed  extracomunitari regolarmente soggiornanti. «Un’odiosa ed intollerabile discriminazione» si legge nell’interrogazione parlamentare del Pd dello scorso 22 ottobre rivolta dai deputati Guerini, Laforgia, Pastorino e dal senatore Scanu  al Presidente del consiglio richiedendo un celere intervento.
In realtà il tema era già stato affrontato il 17  luglio scorso, durante l’incontro tra la Consulta nazionale del  servizio civile e il ministro per l'integrazione Cécile Kyenge, a cui è passato il testimone della delega alle politiche giovanili dopo le dimissioni di Josefa Idem. 
De  Cicco, presente a quell’incontro, ribadisce che si sta lavorando in  questo senso, con un impegno più ampio, non limitato al servizio civile,  e che chiama in causa la legge sulla cittadinanza: «Se non si modifica  la normativa attuale non è possibile che i ragazzi non cittadini  italiani possano partecipare al servizio civile nazionale. La sfida  del ministro è quella di porre a sistema questa questione nell’ambito di  un quadro più generale, quello della cittadinanza e del modello  culturale per cui gli immigrati devono essere visti come una risorsa e  non come un problema».
Una sfida che si affianca a quella del recupero dei fondi, indispensabile per aumentare il numero dei posti. Per il 2013 il finanziamento ha potuto contare su un budget finale  superiore ai 70 milioni, non senza passare attraverso un percorso  piuttosto spinoso, conclusosi con l’approvazione a fine luglio in Senato  dell’emendamento al decreto legge 76: l’emendamento ha stabilito  l’incremento del fondo nazionale di 1 milione e mezzo di euro per l'anno  2013 e di 10 milioni di euro per il 2014. 
Per il 2014 inoltre la nuova legge di stabilità ha messo in cantiere 105 milioni: questi, se si accerta che i 10 milioni del decreto legge sono aggiuntivi, determinerebbero un bilancio totale di 115 milioni. Per la prima volta dal 2007/2008 dunque la legge di stabilità inverte la tendenza e gli stanziamenti registrano un’ascesa. 
Tuttavia in entrambe le occasioni è stata denunciata l’insufficienza di queste cifre. Ad agosto Sel ha proposto un altro emendamento, a firma del deputato Giulio Marcon,  poi bocciato, per aumentare i fondi a 15 milioni per il 2013 e a 50  milioni per il 2014. Invece in merito alla recente finanziaria i  soggetti rappresentati dalla Cnesc, la Conferenza nazionale enti per il  servizio civile, hanno apprezzato la legge, trovando però l’inganno, dal  momento che «i circa 73 milioni di euro previsti per ciascuno dei due anni successivi sono assolutamente inadeguati».
Senza dubbio per migliorare la situazione le risorse stanziate devono essere integrate ulteriormente. E in questo senso Garanzia  per i giovani è stato individuato come uno dei percorsi aggiuntivi; in  generale il rapporto con gli altri paesi europei potrebbe rivelarsi una  strada che porta lontano. Tanto che il prossimo 5 e 6 novembre De  Cicco incontrerà a Bruxelles alcune associazioni di Francia, Belgio,  Germania e Lussemburgo, per iniziare a parlare dell’idea di un servizio civile europeo volontario perché  «va ridisegnato un servizio civile che deve uscire modificato dalla  crisi senza perdere la sua matrice originaria». Un’idea che potrebbe  essere messa sul tavolo del semestre europeo del prossimo anno e  formalizzata con protocolli d’intesa tra i paesi che hanno il servizio  civile volontario, istituzionalizzando gli scambi, con l’obbligo della  reciprocità. 
Un progetto in nuce che si affianca ad altri  obiettivi urgenti e ben precisi. Il servizio civile 2013 è appena  partito ma ci sono già abbastanza argomenti per cominciare a pensare sin  da adesso alla prossima tornata.
Marta Latini
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