Rossella Nocca
Scritto il 25 Set 2019 in Notizie
buone opportunità consulenza Gruppo EY parità di genere
Stimolare le studentesse di talento a intraprendere una carriera nella consulenza in ambito Corporate finance e valorizzare il contributo femminile nei team. Sono i principali obiettivi dell’EY Corporate Finance Woman of the Year, competizione lanciata a livello globale dalla multinazionale della consulenza e quest'anno ripresa per la prima volta anche in Italia. L'iniziativa è rivolta alle studentesse universitarie del primo e del secondo anno magistrale, provenienti da tutta Italia e da qualsiasi corso di studi. Per candidarsi basta compilare l'application form entro il 30 settembre 2019.
Tra le candidature ricevute saranno selezionate circa dieci-quindici studentesse, che il prossimo 29 ottobre saranno convocate a Milano per una giornata di assessment. Durante questa giornata, saranno chiamate ad affrontare una serie di prove, sia individuali che di gruppo, che testeranno la loro capacità di pensare in modo critico e di trovare soluzioni creative per problemi complessi.
«Ci saranno una parte di assessment classico sulla conoscenza della lingua inglese, trattandosi di una competizione internazionale» spiega alla Repubblica degli Stagisti Giulia Mion, responsabile dell'edizione italiana del progetto e Transaction Advisory Services Recruiter di EY «e dei test di ragionamento logico-matematico-verbale, quindi una parte di public speaking, visto che la challenge global prevede di discutere un case study e di preparare un pitch finale. Abbiamo quindi bisogno di persone spigliate».
Tra le partecipanti italiane saranno selezionate le più meritevoli per uno stage retribuito fra i tre e i sei mesi presso l'area Transaction Advisory Services di EY Italia. Sarà inoltre nominata una vincitrice italiana, che rappresenterà il nostro paese nella finale globale della competizione, divisa in tre giornate e in programma per il mese di febbraio 2020 proprio in Italia, a Roma.
La prescelta si confronterà con studentesse provenienti da 18 paesi in cui ha sede EY. Colei che tra le 19 studentesse si aggiudicherà il riconoscimento di “EY Corporate Finance Woman of the Year” avrà la possibilità di effettuare uno stage retribuito di trenta giorni, che la porterà a visitare diverse sedi di EY nel mondo.
Attraverso questa esperienza, EY intende anche favorire una migliore comprensione dei ruoli e delle opportunità disponibili nel settore. I risultati delle precedenti edizioni internazionali vanno proprio in questa direzione. Ad esempio, prima di iscriversi, solo il 35 per cento delle partecipanti all’edizione 2019 avevano preso in considerazione la possibilità di intraprendere un percorso di carriera nell’area Corporate finance, mentre al termine il 69 per cento delle studentesse si sono dette molto interessate a farlo.
La competizione si colloca nella sfida più ampia di EY per valorizzare l'apporto delle donne in azienda attraverso vari programmi specifici, come gli assessment al femminile "Women of EY", volti alla costruzione di team quanto più possibile diversificati e performanti.
Al momento, nell'area della consulenza in ambito corporate finance, regna una predominanza maschile ai livelli apicali, mentre per i profili più junior si è già registrata un’inversione di tendenza, testimoniata addirittura da un sorpasso delle donne (60 per cento contro 40 per cento) nei prossimi Staff 1 che inizieranno a settembre il Graduate Program proposto dalla service line TAS di EY.
Oltre all'obiettivo di contrastare il gender gap e di favorire l'approfondimento delle conoscenze tecniche di finanza aziendale, l'EY Corporate Finance Woman of the Year ambisce anche a dare alle ragazze l'opportunità di sviluppare competenze più generali, come business acumen, leadership inclusiva, comunicazione, problem solving, imprenditorialità. Inoltre, rappresenta un’opportunità per fare nuove esperienze, aumentare la fiducia in se stesse e ampliare la loro rete.
Senza contare che l'intenzione di EY è quella di non perdere di vista le partecipanti alla competizione. «Vogliamo mantenere i contatti con le ragazze che crediamo essere validi profili, per questo intendiamo mettere in piedi un programma per future connessioni e collaborazioni», assicura la recruiter. Che aggiunge un messaggio per le future candidate: «Per entrare in questo contesto, oltre che interesse e curiosità per il mondo della consulenza, non devono mancare grande grinta e voglia di collaborare, perché gli obiettivi non si raggiungono mai singolarmente!».
Rossella Nocca
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