È ancora lecito sognare il posto fisso? Quando i ragazzi di oggi si affacciano al mondo del lavoro, cosa sperano di trovare – e cosa trovano? È giusto adeguarsi allo status quo rivedendo progressivamente al ribasso le proprie aspettative? Ed è giusto che il mercato del lavoro sia oggi tanto duale e squilibrato da permettere che in un’azienda siano ospitati nello stesso ufficio, e magari con le stesse identiche mansioni, un «fortunato» dipendente quarantenne – che ha avuto il solo merito di essere entrato nel mercato del lavoro in un periodo di vacche grasse e di aver ottenuto quindi senza troppe difficoltà il famoso contratto a tempo indeterminato – e uno «sfortunato» giovinastro, appena sotto o appena sopra i trent’anni, che invece va avanti a stage e cocopro perchè nel frattempo la musica è cambiata e «il posto fisso non esiste più»?
Il tema è caldo, se anche Benedetto XVI° ha sentito il bisogno di pronunciarsi sull'argomento: ieri infatti il Corriere titolava «Il Papa ai giovani: "Il lavoro è importante ma conta di più la fede"». Ma bisognerebbe innanzitutto capirsi sulle parole. Probabilmente non è il posto «fisso» che i giovani vogliono: è che il posto fisso, cioè il contratto a tempo indeterminato, è oggi pressochè l’unico che dia qualche speranza per il futuro. Cioè una prospettiva a lungo termine, la sicurezza di ricevere uno stipendio a fine mese e con quello potercisi costruire una casa e magari anche una famiglia senza dover sempre bussare alla porta di mamma e papà. Una copertura che preveda anche quei piccoli grandi lussi come le ferie pagate, la malattia, la maternità.
I giovani di oggi sono dinamici, difficilmente cercano un lavoro da qui ai prossimi trent’anni. Ma si sono anche stufati di trovare soltanto lavoretti da qui ai prossimi sei mesi, con contratti ben poco tutelanti (e lo stage è il gradino più basso della catena, ma ci sono anche le collaborazioni continuative, le false partite iva, i contratti a progetto senza progetto…) e una prospettiva di stabilità irrimediabilmente limitata alla data di scadenza del contratto… La bomba ad orologeria, come la chiamava Ascanio Celestini in uno spettacolo.
Di posto fisso, giovani, precariato e molto altro si discute domenica mattina a Vittorio Veneto, nell’ambito del festival Comodamente.
Festival Comodamente - dibattito «Il sogno del posto fisso»
5 settembre, ore 10.30 - Spazio Italcementi (via Da Camino, Vittorio Veneto)
con
- Luigi Brugnaro, presidente di UMANA e di Confindustria Venezia
- Maurizio Castro, senatore della Repubblica
- Eleonora Voltolina, giornalista e ideatrice della Repubblica degli Stagisti
modera Khaled Fuad Allam, giornalista
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