Decreto agosto, il Governo ignora gli impegni: di nuovo nessuna misura a favore degli stagisti

Scritto il 09 Ago 2020 in Notizie

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Nuovo provvedimento, stesso (triste) esito. È uscito il testo del nuovo decreto che il Governo ha predisposto per affrontare la situazione di emergenza Covid. Ma nelle 197 pagine del Dpcm 7 agosto 2020 il cosiddetto “decreto agosto”, non vi è traccia di misure a favore degli stagisti. Il Governo presieduto da Giuseppe Conte va quindi esplicitamente a ignorare – come già aveva fatto tre mesi fa – l’impegno preso con il Parlamento, giusto giusto un mese fa, attraverso l’ordine del giorno a prima firmataria Chiara Gribaudo del PD. Un documento che aveva impegnato il governo a prevedere di fare qualcosa per le persone che si erano viste interrompere o sospendere il tirocinio che stavano svolgendo, a partire da fine febbraio, causa Coronavirus.

stage lavoroL’ordine del giorno “9/02500-AR/085” firmato da altri otto parlamentari (Massimo Ungaro di Italia Viva più altri sette deputati del Partito Democratico – Enza Bruno Bossio, Lia Quartapelle, Matteo Orfini, Giuditta Pini, Fausto Raciti, Luca Rizzo Nervo Luca e Angela Schirò) era stato accolto lo scorso 9 luglio, con la supervisione del sottosegretario all’Economia Antonio Misiani. Questo il testo:

“La Camera, premesso che:
al fine di garantire misure di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti e autonomi che in conseguenza dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro, l'articolo 44 del decreto-legge Cura Italia istituisce, nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, un Fondo denominato «Fondo per il reddito di ultima istanza» volto a garantire il riconoscimento a tali soggetti di una indennità;
la pandemia, tra le varie categorie, sta colpendo economicamente soprattutto i più giovani, i quali già prima del virus soffrivano di un tasso di disoccupazione giovanile intorno al 30 per cento e si trovavano dunque in una posizione contrattuale molto debole, costretti spesso ad accettare qualsiasi offerta;
allo scoppio dell'emergenza COVID-19, molti giovani erano impegnati in un tirocinio extracurriculare, che dovrebbe essere un momento formativo e non un contratto lavorativo, tuttavia spesso è abusato come forma di lavoro sottopagato e sottotutelato per assumere giovani in mansioni ordinarie: tante Regioni hanno consentito (in alcuni casi obbligato) la sospensione o la terminazione anticipata dei tirocini, a differenza di quanto invece prevede per i lavoratori dipendenti l'articolo 46 del Decreto Cura Italia; è stato così interrotto il percorso e la retribuzione di quei tirocinanti, i quali non essendo lavoratori dipendenti non hanno ricevuto alcun ammortizzatore sociale e non sono stati tutelati da alcuna forma di tutela emergenziale all'interno del Decreto;
questi giovani, spesso trasferitisi rispetto al luogo di origine, si trovano dunque in questi mesi a sostenere senza più entrate le spese alimentari e di affitto, ricadendo quindi sulle loro famiglie il cui reddito è stato in molti casi già danneggiato dall'emergenza COVID; nella grande maggioranza dei casi, i tirocinanti non possono nemmeno richiedere il Reddito di emergenza, poiché ancora facenti parte del nucleo familiare di origine che non rispetta gli stringenti requisiti previsti dall'articolo 82 del decreto Rilancio;
il decreto Rilancio inoltre prevede all'articolo 78 un incremento del Fondo per il reddito di ultima istanza di 650 milioni di euro, senza però prevedere alcuno strumento di sostegno al reddito per i tirocinanti extracurriculari;
alcune regioni nel frattempo hanno previsto un'indennità per i tirocinanti: si è così creata una disparità fra questi giovani a seconda della regione nella quale svolgono questa prima esperienza lavorativa;
il 24 aprile 2020, il Governo ha accollo l'ordine del giorno 9.02463.032 a prima firma Gribaudo, ad oggi disatteso, nel quale si impegnava «a valutare l'opportunità di prevedere, attraverso il primo strumento normativo utile, misure di sostegno al reddito per tutti coloro il cui tirocinio extracurriculare è stato sospeso o terminato in anticipo, consentendo ai giovani e a tutti gli interessati di mantenersi e riconoscendo la dignità del loro lavoro»;
sarebbe quindi giusto e auspicabile disporre uno specifico finanziamento alle Regioni e province autonome, da redistribuire sulla base del numero di tirocinanti attivi nei diversi territori, affinché tutte le Regioni e province autonome possano erogare un'indennità a tutti coloro il cui tirocinio extracurriculare è stato sospeso o terminato in anticipo,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di prevedere, attraverso il primo strumento normativo utile, misure di sostegno al reddito per tutti coloro il cui tirocinio extracurriculare è stato sospeso o terminato in anticipo, attraverso uno specifico fondo dedicato alle Regioni e province autonome, per garantire l'erogazione di un'indennità le cui modalità siano stabilite in sede di Conferenza permanente fra Stato, Regioni e province autonome, consentendo ai giovani e a tutti gli interessati di mantenersi e riconoscendo la dignità del loro lavoro”.


Nell’ordine del giorno di luglio vi era dunque un esplicito riferimento al precedente ordine del giorno disatteso, quello accolto ad aprile e però rimasto lettera morta nella formulazione e poi nella conversione in legge del “Decreto Rilancio”. Della serie: caro governo, non fare come l’altra volta, e non ignorare gli stagisti. Cosa che invece si è purtroppo verificata.

«Il governo aveva preso un impegno avendo accolto vari ordini del giorno su questo tema, come quello di Chiara Gribaudo e del sottoscritto» conferma alla Repubblica degli Stagisti Massimo Ungaro,
riferendosi alle
iniziative a sostegno degli stagisti realizzate negli ultimi mesi anche da altri parlamentari come Rosalba Testamento, Carmela Grippa e Maria Elisabetta Barbuto del Movimento Cinque Stelle, Wanda Ferro di Fratelli D’Italia, Alessandro Fusacchia del gruppo misto: «Mi rammarico di constatare che tra i 25 miliardi del terzo scostamento di bilancio non si sono trovati 100 milioni di euro per sostenere tirocinanti e stagisti, spesso giovani e giovanissimi che senza sostegno rischiano di vedere infranti le proprie aspirazioni di emancipazione».

Anche la Repubblica degli Stagisti si rammarica. Mai come in questi mesi è stato chiaro come quella dei tirocinanti sia una categoria non solo invisibile, ma anche ignorata perfino quando i suoi problemi vengono gridati a gran voce e racchiusi in documenti parlamentari ufficiali come emendamenti e ordini del giorno.

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