Da Fasano a Shanghai passando per Lussemburgo: Rosangela, ex stagista alla Corte dei conti Ue

Rossella Nocca

Rossella Nocca

Scritto il 28 Ott 2018 in Storie

Corte dei conti Ue Stage in istituzioni europee tirocinio

C'è tempo fino al 31 ottobre per candidarsi a un tirocinio presso la Corte dei conti europea di Lussemburgo. La Repubblica degli Stagisti ha raccolto la testimonianza di Rosangela Pentassuglia, laureata in Lingue orientali, che ha terminato il tirocinio lo scorso agosto e ora sta cercando lavoro in Cina.

Ho 29 anni, sono pugliese, precisamente di Fasano, e da maggio ad agosto scorsi ho svolto uno stage presso la Corte dei conti europea, a Lussemburgo. 

Ho conseguito la laurea triennale all’università “L’Orientale” di Napoli, dove ho studiato Lingue e culture comparate, focalizzandomi sull’inglese e il cinese. Poi sono stata per un anno a Pechino, dove ho frequentato un corso di lingua cinese per stranieri. Quindi mi sono iscritta all'università di Torino alla facoltà di Scienze internazionali, profilo China and Global Studies. Questo corso mi ha dato l’opportunità di partecipare a un programma di doppia laurea: dopo il primo anno a Torino, ho studiato un anno in Cina alla Zhejiang University, conseguendo il doppio titolo di laurea specialistica.

Avevo la passione per le lingue già dalle scuole superiori e l’idea di imparare una lingua e conoscere una cultura completamente diversa dalla nostra mi attirava molto, da qui la scelta della lingua cinese. Mio padre è elettricista, mia madre psicoterapeuta, quindi niente a che vedere con la mia passione per la Cina.

Dopo la laurea specialistica le prospettive di lavoro in Italia non erano per niente allettanti, così ho deciso di candidarmi per uno stage alla Corte dei conti europea. Sono venuta a conoscenza del bando attraverso il sito Scambieuropei e sono stata selezionata al primo colpo. In realtà ad aprile erano aperte le domande per iniziare a settembre, ma sono stata contattata via mail dopo una settimana per iniziare anticipatamente a maggio e ho accettato. In seguito ho avuto un contatto telefonico con il tutor, che mi ha spiegato nello specifico in cosa consistesse lo stage. 

Ho vissuto a Lussemburgo da maggio ad agosto. Ambientarmi è stato difficile per i primi dieci giorni perché ho subito una truffa per la stanza in affitto. Prima di partire avevo trovato la stanza in affitto in una casa con un’altra ragazza attraverso un sito Internet. La casa non era male e il prezzo competitivo rispetto agli standard di Lussemburgo. Dopo essermi messa in contatto con questa ipotetica ragazza, ho pagato la caparra e un mese di anticipo per bloccare la stanza, dato che sarei arrivata dopo due settimane. Il giorno prima della mia partenza però la “proprietaria” è sparita e arrivata a Lussemburgo mi sono trovata senza alloggio. Ho così affittato una stanza in ostello, dove ho passato tre notti prima di trovare un’altra sistemazione. 

Il secondo alloggio l’ho trovato attraverso amici di amici che lavorano a Lussemburgo da anni. Avevo una grande stanza singola, nuova e vicina al centro. Condividevo il bagno e la cucina con altre due ragazze, non stagiste. Gli affitti e la vita a Lussemburgo sono abbastanza alti, io pagavo 700 euro ma nonostante tutto, stando attenta alle spese, riuscivo a vivere con i 1.120 euro che ricevevo per lo stage. Inoltre, la Corte mi forniva gratuitamente la carta per i mezzi di trasporto pubblico e l’accesso a una palestra attrezzata all’interno della sede di lavoro.

Fortunatamente alla Corte ho conosciuto gli altri tirocinanti e con loro si è creato subito un rapporto confidenziale che andava oltre la condivisione delle ore lavorative: questo sicuramente mi ha aiutato molto. Dopo il lavoro organizzavamo barbecue e uscite, approfittando del bel tempo primaverile.

Nella mia giornata tipo, mi alzavo alle 8.30, prendevo l'autobus e alle 9.30 iniziavo a lavorare, per terminare alle 18. Lo stage era organizzato alla perfezione. Dopo la prima giornata di accoglienza, sono stata inserita in un team e assegnata a un tutor che mi ha seguito nel lavoro dall’inizio alla fine dello stage, senza mai farmi annoiare e avendo la pazienza di spiegarmi ogni concetto che per me era completamente nuovo. Il ruolo che svolge l’Eca è quello di revisionare le entrate e le uscite dell’Ue per controllare che i fondi europei siano spesi correttamente, infine scrivere i risultati e le raccomandazioni in report finali destinati alla Commissione europea. Io, in particolare ero inserita in un team che effettuava queste analisi nel campo dell’assistenza sanitaria transfrontaliera. 

Per qualsiasi problema c’era un ufficio specifico a cui rivolgersi, era tutto molto efficiente. Il servizio legale ad esempio mi ha seguito nella pratica di denuncia per la truffa dell’appartamento, accompagnandomi anche dalla polizia e aiutandomi con la traduzione in francese.  

Lo stage all'Eca è un'esperienza che consiglio, la rifarei ad occhi chiusi. Ho trovato un ambiente lavorativo accogliente e aperto, da tutti i punti di vista, con gente che viene da ogni parte d’Europa, tutti con esperienze differenti alle spalle. È stato interessante vedere il lavoro che c’è dietro a un’organizzazione internazionale quale l’Unione europea, dopo averne studiato una piccola parte sui libri universitari. 

Tuttavia lo stage alla Corte non aveva nulla a che fare con la Cina e il cinese e questo, nonostante tutti i lati positivi dell’esperienza, mi ha fatto capire che sicuramente le mie scelte professionali successive saranno attinenti al mio percorso di studi focalizzato principalmente sulla Cina. Mi dispiacerebbe molto abbandonare questa strada dopo tanti sacrifici. 

In particolare, mi piacerebbe lavorare in un’azienda italiana che si occupa di import-export con la Cina, o al contrario, in un’azienda cinese che ha legami con l’Italia. La mia aspirazione finale è quella di poter creare qualcosa di mio, magari in Puglia, ma adesso non ho intenzione di fermarmi, prima voglio acquisire conoscenze, fare esperienze di lavoro, magari girare altri paesi del mondo e poi pian piano si vedrà.

In questo momento mi trovo a Shanghai, in Cina. Sono alla ricerca di un lavoro qui e intanto sto frequentando un corso di lingua cinese per migliorare ancora il mio livello di cinese: non è mai abbastanza! Sono arrivata qui un mese fa e mi mantengo con i risparmi che ho messo da parte. Vivo in casa con una ragazza taiwanese, una ragazza cinese e un ragazzo belga.

Dopo lo stage sono tornata in Italia per dieci giorni, giusto il tempo per far un tuffo nel mio mare preferito, salutare amici e parenti, preparare le valigie e partire per la Cina. Sento che in questo momento in Italia per me non ci sono grandi opportunità. Dopo la laurea specialistica avevo provato a cercare lavoro a Torino, ma inutilmente. La Cina inoltre mi affascina con le sue stranezze e vivere qui qualche anno non mi dispiacerebbe.

Il futuro? Troppo lontano per pensarci adesso, per ora mi vivo quest’altra esperienza!

Testimonianza raccolta da Rossella Nocca

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