Stagisti in massa (e da casa loro) alla Curcio, la vicepresidente: «Formazione di base»

Ilaria Mariotti

Ilaria Mariotti

Scritto il 10 Mag 2013 in Interviste

Cristina Siciliano, vicepresidente della casa editrice Armando Curcio Editore, fa parte della famiglia proprietaria della società: come presidente e fondatore dell'azienda figura agli atti Fortunato Siciliano, classe 1946, mentre il terzo amministratore è Pierfrancesco Siciliano, del 1971. La Repubblica degli Stagisti ha chiesto a lei chiarimenti sul reclutamento di stagisti in azienda, negli ultimi mesi, per la realizzazione di un progetto Curcio-Microsoft. Non è stata impresa facile: dopo una serie di tentativi la vicepresidente si è resa disponibile per un'intervista telefonica, chiarendo però fin da subito di non essere disponibile fornire informazioni giudicate «sensibili» sulla sua società. Durante la prima "puntata" dell'intervista telefonica è improvvisamente caduta la comunicazione (dall'azienda hanno fatto sapere che sono in corso lavori di manutenzione ai cavi), lasciando senza risposta alcune domande. Da lì i contatti sono diventati ancora più complicati. Solo dopo alcuni giorni sono arrivate le ultime risposte via mail, e un ultimissimo confronto telefonico sugli enti promotori. 


Dottoressa Siciliano, può spiegare in cosa consiste e quanto è previsto che duri il vostro accordo con Microsoft? 
Siamo una casa editrice che tocca tutti i canali dell'editoria (librerie, edicole, grandi opere, scuola). Microsoft ci ha quindi contattato per il progetto scuola digitale avviato dal Miur. Loro mettono a disposizione una piattaforma digitale dove poi noi andiamo a inserire i contenuti. Il 90% di questi è costituita dal nostro patrimonio culturale raccolto in 80 anni di storia. Ora siamo in fase di start up, ci vorranno tre anni almeno fino al completamento dell'operazione. 
Quanto è coinvolto nel progetto l'organico?
Tutta la redazione e la grafica è normalmente occupata nei canali commerciali, per cui solo una sezione si dedica alla scuola digitale. 
Dalla visura della vostra società risulta che essa conti un totale di 11-12 dipendenti a tempo indeterminato. È così? 
Le devo dare nomi e cognomi? Dentro il gruppo - ci sono anche delle società controllate - lavorano circa 13 freelance, quindi in totale siamo 25. A parte c'è il personale amministrativo. E infine il personale commerciale, composto da circa 300 persone.  
Quanti stagisti avete inserito finora e quante candidature sono arrivate?
La nostra casa editrice riceve mediamente 50-60 curriculum al giorno e così è successo per l'inserzione sulla scuola digitale (tuttora attiva, ndr). Complessivamente sono arrivati 400 curriculum. Avevamo bisogno di ampliare l'organico e così abbiamo pensato di selezionare stagisti, scegliendoli in base a una valutazione meritocratica. All'inizio abbiamo preso venti persone, ma ci siamo accorti subito che alcuni elementi non erano all'altezza quindi cinque di loro sono stati allontanati dopo un periodo di prova... Se dalle prime prove vediamo che non c'è talento cerchiamo di far capire loro che quella non è la professione futura. Serve una penna felice per l'editoria. 
Ci è stato segnalato da alcuni stagisti che il lavoro assegnato è stato di ricopiare pagine scannerizzate...
Sì, nelle mansioni del redattore c'è anche il lavoro di scansione (c'è un programma informatico apposito). Gli stagisti sono sperimentati in tutto. Negli stage talvolta si fanno anche fotocopie, sa? Ma nella maggior parte dei casi si è trattato di puro lavoro redazionale. Noi puntiamo a verificare se i singoli soggetti hanno cultura di base, facilità di penna, fessibilità progettuale. 
Dalle segnalazioni emerge che la presenza presso la vostra casa editrice era episodica, legata solo alla ricezione del materiale cartaceo, e che poi il lavoro lo stagista lo svolgeva a casa propria...
Lo stage viene fatto principalmente in forma interinale. La maggior parte degli stagisti sta ultimando dottorati o specializzazioni, raggiungere la sede per loro è un impedimento. Molti lavorano per mantenersi, per cui dedicano allo stage solo dei ritagli di tempo. Ci si incontra però almeno una volta a settimana per confrontarsi.  
In generale, un corretto tirocinio richiede che sia impartita allo stagista una formazione. Dove la ravvisate in un lavoro di copiatura di pagine e correzione di bozze? 
La chiave è dare una prima formazione, quella basilare, verificando la preparazione delle persone sulla base di curriculum e colloquio. La vera formazione avviene poi nel caso si venga contrattualizzati.  
Avete ancora stagisti al momento? 
Alcuni hanno già concluso il periodo di stage, altri hanno appena iniziato.
E qualcuno è stato contrattualizzato come promesso nei colloqui?
Finora tre persone hanno avuto un contratto a progetto di un anno, pagato circa mille euro al mese. Poi ci sarà per loro la possibilità di un contratto a tempo indeterminato in accordo ai parametri previsti dal contratto collettivo dell'editoria. Chi non è stato inserito ha comunque ricevuto un attestato di partecipazione, spendibile come opportunità. 
La ragazza che ci ha inviato la segnalazione racconta che voi le avete assicurato di averla selezionata tra le cinque migliori. Ma nonostante questo non le è stato offerto un contratto...
Non so di chi sta parlando; del resto noto una certa ingiusta asimmetria informativa visto che c’è tanta precisione nel sapere informazioni sulla Curcio, che peraltro fa tutto alla luce del sole, e nessuna su chi segnala. Comunque le posso indicare la nostra politica in questi casi: la ragazza sarà stata selezionata tra i curricula migliori ma se dopo lo stage non è stata contrattualizzata è sicuro che la responsabile della redazione non abbia reputato la prestazione soddisfacente. 
Perché non affidate questo lavoro a dei professionisti? Utilizzare solo stagisti non può essere rischioso ai fini della bontà del risultato finale, o perfino controproducente per l'immagine aziendale?
Forse non mi sono spiegata: i testi che abbiamo commissionato agli stagisti sono una minima parte e sono solo embrionali; questi lavori vengono rimodellati e revisionati dalla redazione interna o dai nostri collaboratori esterni. Non stagisti ma professionisti freelance. Ribadisco che i tre mesi di stage servono a valutare il candidato ai fini di una assunzione e questo viene chiaramente indicato in sede di colloquio. Il problema è che non si più abituati a comportamenti ispirati all’onestà, alla lealtà e alla trasparenza.

E in una seconda telefonata:

Chi sono gli enti promotori dei vostri stage?

Spesso veniamo contattati dalle università per collaborazioni di formazione e periodi di stage. Tor Vergata e Roma Tre sono due enti promotori, peraltro ragazzi molto seri, volenterosi e motivati.

Purtroppo, nessun altro dettaglio su questo fronte.

Ilaria Mariotti

Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
Stagisti-correttori di bozze alla Armando Curcio Editore: il «lavoro» è da casa e senza rimborso 
Stage alla Curcio: chi sono gli enti promotori? 

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