Scritto il 06 Nov 2020 in Notizie
Coronavirus covid diminuzione degli stage effetti del Covid sullo stage indennità nessuno escluso numero degli stage regione lazio sostegno al reddito
Come va la vita agli stagisti italiani? La Repubblica degli Stagisti da mesi sta raccogliendo informazioni sugli effetti dell’emergenza Covid sullo stage. Oggi approfondiamo la situazione nella regione Lazio.
Il Lazio è la seconda Regione più popolosa d’Italia, con quasi 6 milioni di residenti; ed è la terza – a “parimerito” con il Piemonte – per numero di persone che fanno stage sul suo territorio: intorno alle 34mila all’anno. Ma ora, con la pandemia tutto è cambiato.
Al momento in cui l’emergenza è scoppiata, a marzo, in Lazio erano in corso 13.988 tirocini extracurricolari. Parte di questi percorsi – più di un terzo: 5.676 – erano “freschi freschi”, cioè erano stati attivati da poco, dal 1° gennaio 2020 in avanti. La restante parte “proseguiva” dall’anno precedente (un tirocinio può durare fino a 12 mesi).
Dai dati forniti alla Repubblica degli Stagisti dalla Direzione Istruzione, Formazione, Ricerca e Lavoro della Regione Lazio, di questi 13.988 tirocini 2.640 risultano essere stati interrotti. Gli altri sono stati variamente sospesi – per qualche settimana o qualche mese – e poi ripresi, alcuni nella modalità “smart” da casa, altri in presenza.
C’è da dire che il Lazio è stata una delle poche Regioni che ha provveduto a mettere in campo una misura per aiutare gli stagisti rimasti improvvisamente a spasso: migliaia di tirocinanti (a giugno 2020 erano già quasi 7mila) hanno potuto accedere all’indennizzo “Nessuno Escluso”, messo in campo dalla giunta Zingaretti per sostenere il reddito improvvisamente crollato di stagisti, colf e badanti, rider, soggetti in stato di disoccupazione o sospensione dal lavoro e studenti universitari.
Nel secondo trimestre del 2020, comprensibilmente, il numero di tirocini attivati è calato brutalmente: solo 1.631 secondo i dati della Direzione regionale sono stati quelli attivati tra aprile e giugno di quest’anno, contro i 7.895 dello stesso periodo dell’anno scorso. In Lazio si è quindi verificata una diminuzione di quasi l’80% delle opportunità di stage nel periodo più caldo della pandemia, e cioè nelle fasi 1 e 2.
E poi? La Repubblica degli Stagisti ha chiesto alla Regione anche un dato non solo inedito ma anche inconsueto: il numero di tirocini extracurricolari attivati tra aprile e agosto del 2020. In particolare, dal 1° aprile al 31 agosto risultano essere partiti in Lazio 4.782 percorsi di stage. Nello stesso periodo del 2019 ne erano partiti 11.584.
Che significano questi numeri? Significano che, una volta passata la fase iper-critica della pandemia, anche in Lazio come in tutte le Regioni italiane piano piano la vita economica “normale” ha ripreso il suo corso, e con essa anche le attivazioni di nuovi tirocini. Ma comunque i numeri sono sempre contenuti.
Sebbene insomma la ripresa dei tirocini ci sia stata – quei quasi 5mila attivati tra aprile e agosto ne sono la prova: e parte di questi percorsi con tutta probabilità è ancora in corso in questo momento – essa non è bastata a colmare il “cratere” creato dall’effetto Covid. Dalla proporzione tra il numero di tirocini attivati nel periodo aprile/agosto 2020 e quelli attivati nel periodo aprile/agosto 2019 risulta un calo del 60%. Quindi chi cercava uno stage in Lazio in quei mesi ha avuto purtroppo il 60% in meno di probabilità di trovarlo.
Ora il Lazio è stato posizionato, nel nuovo Dpcm emanato dal governo qualche giorno fa, nella lista delle Regioni in “fascia gialla”. Ciò significa che le attività economiche, a parte alcune limitazioni sopratutto negli orari serali e notturni e nei giorni festivi, proseguono per ora normalmente. Ne deriva che anche i tirocini attualmente in corso possano proseguire senza particolari problemi; naturalmente, là dove possibile, sarebbe sempre meglio seguire le indicazioni e preferire una modalità di svolgimento da remoto.
A questo proposito, proprio oggi la Regione ha reso pubblico un documento di diciotto pagine con le risposte alle FAQ più frequenti in materia di normativa sui tirocini: e le ultime pagine sono proprio dedicate al tema “stage durante il Covid”.
«Durante l’attuale fase d’emergenza, si dovrà valutare in prima istanza se il tirocinio possa essere svolto in presenza, ferma restando la rigida attuazione delle disposizioni nazionali e regionali sulla sicurezza organizzativa e sanitaria per il contenimento del Covid-19» si legge «altrimenti si dovrà optare per il tirocinio in FAD». Dove “FAD” è un acronimo che sta per “formazione a distanza”.
«Il tirocinio in FAD è realizzabile laddove i contenuti del progetto formativo individuale» è specificato nel documento «si prestino alla loro attuazione (in termini di apprendimento, orari e tutorship) mediante tecnologie digitali (ICT), come quelle utilizzate per l’organizzazione del lavoro e della formazione in ambienti virtuali», con un riferimento alla circolare di fine marzo dedicata proprio a questo.
Si può anche fare un tirocinio in modalità “mista”: «Nel caso in cui il soggetto ospitante […] abbia organizzato il lavoro dei dipendenti alternando giornate in presenza con giornate in smartworking [...], è possibile estendere tale possibilità anche ai tirocinanti». Ma la Regione Lazio non incoraggia questa opzione, perché teme che diventino «più complesse le operazioni di attestazione delle presenze attraverso l’uso combinato di registri presenze e timesheet».
Nel documento si trovano anche interessanti indicazioni su cosa si debba fare nel caso in cui un tirocinante finisca in quarantena o in isolamento causa Covid. Qui tutti i dettagli.
Community