Stop all'attivazione di nuovi tirocini dalla Regione Lombardia “fino al permanere delle restrizioni”

Eleonora Voltolina

Eleonora Voltolina

Scritto il 01 Apr 2020 in Notizie

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La Regione Lombardia è stata la prima dare indicazioni, già a fine febbraio, sullo svolgimento dei tirocini nella situazione imprevista dovuta all’emergenza Coronavirus, mettendo nero su bianco la possibilità che venissero fatti proseguire da remoto. Uno “smart internshipping” simile allo smart working, per permettere agli stagisti di proseguire la propria attività e di non vedersi interrotta l’indennità mensile.

stage lavoro comunicato regione lombardiaNelle settimane successive la Regione è intervenuta con altre comunicazioni per dare dettagli relativamente alla possibilità di sospendere i tirocini già in essere al momento dello “scoppio” della crisi (che in Lombardia è partita due settimane prima che nel resto d’Italia) o di proseguirli, appunto, da casa.

Le ultime indicazioni della Regione toccano invece un altro argomento: quello relativo alla possibilità di attivare nuovi tirocini. E la risposta è secca: no. In un comunicato dell'altroieri, lunedì 30 marzo, intitolato “Indicazioni per lo svolgimento delle esperienze di tirocinio extracurriculare in situazione di emergenza epidemiologica da Covid-19”, la Regione Lombardia specifica infatti che «le Regioni hanno concordato di sospendere lo svolgimento dei tirocini extracurriculari. E quindi non possono esserne attivati di nuovi fino al permanere delle attuali restrizioni».

Nel comunicato si ribadisce comunque che è possibile proseguire quelli già avviati: «Laddove le specificità del soggetto ospitante – sia dal punto di vista della disponibilità di tecnologie telematiche, sia dal punto di vista dei contenuti del progetto formativo e, quindi delle attività oggetto del tirocinio stesso – consentano una modalità di svolgimento dello stesso mediante forme alternative alla presenza in azienda, le Regioni concordano sulla possibilità di valorizzare la sperimentazione di tali modalità».


stage lavoroFino al 30 marzo, però, seppure a ritmo molto lento le attivazioni di nuovi stage in Lombardia (e altrove) sono comunque avvenute. «Nelle ultime settimane abbiamo effettuato cinque proroghe di tirocini già in essere, con addendum in modalità smart working, e otto attivazioni di nuovi stage, tutti in Lombardia» conferma alla Repubblica degli Stagisti Adriana Zerboni, direttrice della Divisione Politiche Attive del Lavoro dello Studio Santagostino, una realtà di consulenza con uffici a Milano e Varese che si occupa anche di ricerca e selezione del personale ed head hunting – e naturalmente anche di attivazione di stage: «Ovviamente le nuove attivazioni sono state gestite da remoto, con tutte le attenzioni della modalità di svolgimento in smart working, consentito per i tirocini in svolgimento – e a quanto pare adesso inibita per i nuovi».

Anche prima che la Regione Lombardia si esprimesse chiaramente sulla (im)possibilità di attivare nuovi tirocini, però, vi erano soggetti promotori avevano adottato in maniera autonoma questa decisione.

«La Fondazione Lavoro sin dall’inizio dell’emergenza ha sconsigliato l’attivazione di nuovi tirocini a tutte le aziende che si rivolgono a noi come ente promotore» spiega per esempio Enrico Limardo, direttore della Fondazione Consulenti per il Lavoro, l’ente che probabilmente attiva più tirocini extracurricolari in assoluto in Italia (27mila solo nel 2018, di cui poco meno di 6mila sul territorio lombardo): «Anche in considerazione della peculiarità del tirocinio che non può essere assimilato al rapporto di lavoro e mancando, dunque,  il presupposto della “necessità” dello spostamento per raggiungere il luogo di svolgimento dello stesso».

stage lavoro«Abbiamo ricevuto diverse richieste di attivazioni di nuovi tirocini extracurriculari in queste settimane e, nonostante gli orientamenti regionali spesso siano poco chiari, abbiamo dato indicazioni di non procedere con nuove attivazioni» dice a sua volta Diego Rinaldi, responsabile del servizio tirocini dell’agenzia per il lavoro Quanta: «La nostra posizione tiene conto di quanto previsto dai DPCM che autorizzano gli spostamenti solo per comprovate esigenze lavorative. Il tirocinio è un percorso formativo e in quanto tale non rientra in tali casistiche». Essendo Quanta una realtà che opera in tutta Italia, la sua posizione è valida per tutti i suoi clienti, dal nord al sud, e non dipende dalle indicazioni della Regione Lombardia. Niente nuovi tirocini da nessuna parte, insomma, «fino alla conclusione del periodo di emergenza». Mentre per quelli già attivi  «abbiamo acconsentito alla richiesta di gestione del percorso "da remoto”, pur non trascurando alcune perplessità su tale apertura» riflette Rinaldi «in quanto va ad invalidare la regola numero uno delle linee guida: il tirocinio non può essere assimilato ad un rapporto di lavoro dipendente».

La questione della possibilità di attivare nuovi tirocini non riguarda, naturalmente, solo la Lombardia. Per comprendere la situazione conviene fare una prima, grossolana distinzione tra Regioni che hanno detto di no alla modalità da remoto per i tirocini e Regioni che hanno invece ammesso questa possibilità: per quelle, come il Lazio e il Piemonte, che da subito han detto di no alla modalità da remoto, va da sé che l’attivazione di nuovi tirocini è stata da subito impossibile. Ma per le altre? La Regione Lombardia ha, appunto, messo nero su bianco questa sua indicazione nel comunicato dell’altroieri.

stage lavoroMa «tutte le regioni, caso unico nella storia recente della pubblica amministrazione locale, anche a fronte di nostre specifiche richieste, hanno escluso la possibilità di attivare nuovi tirocini in modalità “smart internshipping”» chiarisce
Maurizio Mirri, direttore Politiche Attive per il Lavoro di GiGroup: «Anche attraverso la nostra associazione Assolavoro abbiamo fin dall’avvio dell’emergenza cercato un contatto con gli assessorati al lavoro delle singole Regioni» e le risposte sono giunte in maniera frastagliata «ma tutte hanno convenuto su di un utilizzo del digitale come risposta di emergenza all’emergenza escludendo la possibilità ad esempio di avviare nuovi tirocini». Una posizione che Mirri condivide poco, perché invece si sarebbe potuta «cogliere l’occasione per sperimentare modalità che consentissero alle persone di intraprendere nuove esperienze pur nella piena disponibilità di molte imprese».

Al momento GiGroup sta gestendo, su tutto il territorio della Lombardia, quasi settecento tirocini: 396 proseguono nella modalità da remoto, mentre 272 sono stati sospesi. Le richieste di attivazione sono state bloccate all'indomani delll’uscita del DPCM dell’11 marzo, comunicando ai clienti l’obbligo di sospensione dei tirocini in corso e di conseguenza il divieto di attivarne di nuovi. Secondo Mirri l’impasse rispetto alla transizione veloce da tirocinio standard a tirocinio da remoto è anche stata conseguenza della scarsa capacità delle pubbliche amministrazioni, e in particolare dei cpi, di stare al passo con strumentazioni tecnologiche attuali: «Il prevalere del controllo formale e delle modalità “cartacee” di gestione ad oggi impediscono lo sviluppo di una cultura digitale al servizio delle persone – i tirocinanti – ed imprese – i soggetti ospitanti – pur essendo il tutto oggi già facilmente gestibile in termini di tecnologie».

La scelta di non facilitare la trasformazione degli stage in presenza già attivi a stage da remoto, e sopratutto quella di bloccare tout court l’attivazione di nuovi stage direttamente in modalità da remoto, è un modo per tutelare gli stagisti oppure rischia di essere per loro un danno? Il fatto di non poter attivare nuovi percorsi «anche quando le imprese ne garantissero uno svolgimento di qualità per nulla inferiore alla presenza on site» è secondo Mirri poco lungimirante, e «la ragione non risiede di certo nell’iper-tutela dei diritti del tirocinante che a maggior ragione in questo contesto non potrebbe essere impropriamente adibito a mansioni non previste dal progetto, ma semplicemente e tragicamente nell’impossibilità da parte delle pubbliche amministrazioni di gestire in modalità digitale le procedure di avvio e controllo dell’attività».

«Non è stato giusto bloccare le nuove attivazioni, se si è concessa la proroga in smart working a quelli in corso – con le dovute informazioni e precauzioni e supporto da parte del tutor aziendale e tutor del soggetto promotore» gli fa eco Adriana Zerboni di Studio Santagostino: «Ritengo che permettere di attivare nuovi stage sarebbe un grande segnale di supporto e di ottimismo verso la ripresa».

Ma questa non è la linea scelta dalla Regione Lombardia – e probabilmente dalla maggior parte delle Regioni italiane. «A scorrere le disposizioni regionali che si stanno susseguendo in questi giorni, alcune che sconfessano quanto dichiarato qualche giorno prima dalla stessa regione, ad oggi pare possibile attivare nuovi tirocini seppur in un numero limitato di regioni: la Basilicata, la Sicilia per i soli tirocini autofinanziati, la Sardegna per i soli tirocini finanziati» conferma Enrico Limardo di Fondazione Consulenti per il Lavoro: «In tutte le altre, secondo il nostro parere, è vietata l’attivazione di nuovi percorsi di tirocinio, per alcune per esplicita nota regionale» [Limardo si riferisce al comunicato di Regione Lombardia del 30 marzo] «per altre andando in analogia rispetto alle disposizioni su sospensioni, prosecuzioni e proroghe».

Eleonora Voltolina

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