Rossella Nocca
Scritto il 07 Set 2020 in Notizie
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C'è tempo fino al 21 settembre alle ore 12.00 per partecipare alla selezione pubblica per trentasei tirocini formativi e di orientamento della durata di un anno presso le sedi del Consiglio Regionale della Lombardia di Milano e di Bruxelles.
Quello che salta subito all'occhio, consultando il bando, è l'importo dell'indennità di tirocinio, Esso, infatti, ammonta a 14.338 euro annuali, quindi a quasi 1.200 mensili, per i 35 tirocini presso la sede di Milano, e a 21.582 euro totali, ovvero quasi 1.800 euro al mese, per il tirocinio previsto a Bruxelles. Come si legge nel bando, si tratta del 60% dello stipendio tabellare base spettante al personale della Regione appartenente alla categoria D.
Somme che si discostano ampiamente rispetto al minimo di 500 euro fissato dalla normativa regionale in materia di tirocini extracurriculari (addirittura questa soglia minima scende a soli 300 euro per i tirocini svolti in enti pubblici!) e quindi applicato nella maggior parte dei casi ai tirocini banditi dalla Regione Lombardia – ancor più considerando che si tratta di percorsi non full time: l'impegno minimo previsto è di 24 ore settimanali, ben lontane dalle 36-40 ore di un full time classico. Come mai questa disparità di trattamento?
«Se gli altri tirocini seguono la regolamentazione regionale, quelli presso il Consiglio si rifanno alla legge n° 16 del 2013, pensata per incentivare la formazione dei migliori neolaureati» spiega alla Repubblica degli Stagisti Viviana Busato, funzionaria per l'Organizzazione e programmazione del fabbisogno di personale: «Essa prevede che i risparmi della politica siano destinati a tirocini formativi e ricerca attraverso l'istituzione di trentacinque borse, poi ampliate a quaranta, tra Consiglio Regionale ed ente di ricerca Policy».
Insomma, non c'è da illudersi che queste cifre siano stanziate anche per altre tipologie di tirocini della Regione Lombardia.
I trentasei stage, della durata di un anno e ovviamente non rinnovabili (12 mesi è appunto la durata massima prevista da quasi tutte le normative regionali, Lombardia compresa), sono finalizzati a promuovere l'acquisizione di conoscenze e competenze nell'ambito delle attività della Regione e, più in generale, della pubblica amministrazione. In particolare, sono previsti venticinque tirocini nell'Area Giuridica, di cui due riservati a persone con disabilità; tre in Area Analisi delle Politiche, Studi e Documentazione; sette nell'Area Comunicazione e relazioni esterne, di cui uno da svolgersi a Bruxelles; e uno in Area Contabile.
L’impegno richiesto al tirocinante prevede la presenza presso il Consiglio regionale per un minimo di 24 ore a settimana, da distribuirsi su quattro giornate da 6 ore l'una o o su tre giornate da 8.
Per candidarsi è richiesta una laurea triennale o magistrale o un diploma di laurea vecchio ordinamento, conseguiti da non più di 36 mesi nelle classi di laurea individuate per ciascuna area di riferimento; una votazione di laurea non inferiore al 90% del punteggio massimo previsto per ciascun corso di studi; un'età non superiore ai trent'anni; la cittadinanza italiana o di uno stato aderente all’Unione Europea e il godimento dei diritti civili e politici. Si richiede anche la conoscenza della lingua inglese, in particolare per la partecipazione ai progetti dell’Area Comunicazione.
La selezione sarà effettuata sulla base della valutazione dei titoli e di un colloquio attitudinale. Sarà redatta una graduatoria per ciascuna delle quattro aree previste dal programma di tirocinio. La domanda di partecipazione dovrà pervenire mediante il portale web del Sistema Informativo Regione Lombardia dedicato ai bandi di concorso Ci si potrà candidare per una sola delle quattro aree previste da bando.
Per quanto riguarda l'emergenza Covid-19, il Consiglio Regionale è pronto a prevedere modalità alternative. «Già i tirocini presso la sede di Bruxelles sono stati ridotti da due a uno» comunica Busato «e in caso di limitazioni degli spostamenti all'estero anch'esso sarà trasferito a Milano. Inoltre i tirocinanti della scorsa tornata hanno svolto un periodo di smart e, se necessario, l'esperienza sarà ripetuta».
Il tirocinio, come tutti quelli effettuati in uffici pubblici, non prevede uno sbocco lavorativo. Tuttavia, nel caso in cui sia bandito un concorso per titoli ed esami per figure affini, per legge potrà essere valorizzato ai fini del punteggio, a patto che lo stage sia stato portato a termine, con relativo conseguimento del certificato di regolare frequenza e proficuo svolgimento.
«Ogni anno il bando riceve tra le cinquecento e le ottocento domande e quest'anno, nei primissimi giorni, ne sono già arrivate un centinaio», conclude la funzionaria regionale. Segnale che l'incertezza della situazione non ferma i giovani nella ricerca di opportunità formative per il proprio futuro.
Rossella Nocca
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