2mila posti a concorso per tirocinanti della giustizia, cultura e istruzione

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 27 Apr 2022 in Notizie

amministrazione pubblica concorso Mic ministero dell'Istruzione ministero della cultura ministero della giustizia Miur tirocinanti cultura tirocinanti giustizia tirocinanti miur

Una mega-operazione di regolarizzazione, anche se solo a tempo determinato, sta per mettere fine ai “super stage” che da anni sono una vergogna in molti ministeri ed enti pubblici, specialmente al sud Italia. È stato pubblicato a inizio mese il bando per il reclutamento di quasi 2mila impiegati – per la precisione, 1.956 unità di personale non dirigenziale – che andranno per 18 mesi alle dipendenze dei ministeri di Cultura, Giustizia e Istruzione. L'opportunità è destinata esclusivamente ai tirocinanti presenti o passati che nell’ultimo decennio hanno affollato gli uffici pubblici (spesso per consentire il normale svolgimento dei compiti essenziali).

Sulla Gazzetta ufficiale dell’8 aprile è uscito il bando del concorso – così definito
sia in Gazzetta ufficiale sia sul sito Formez, sebbene contestualmente sia adoperato anche il termine "selezione pubblica" –  per 393 unità di personale a tempo determinato come collaboratore scolastico Ata presso il ministero dell’istruzione, 563 posti presso il ministero della Cultura e ben mille unità di personale presso il ministero della Giustizia. Data di scadenza ultima per l’inoltro delle domande: le ore 14 del 9 maggio 2022.

Il concorso non è per tutti: alla procedura selettiva, infatti, «sono prioritariamente
ammessi i soggetti già inquadrati come tirocinanti nell’ambito dei percorsi di formazione e lavoro presso le sedi del Ministero della cultura, del Ministero della giustizia e del Ministero dell’istruzione» nelle Regioni previste dall’articolo 50 ter del decreto Sostegni bis. Si usa il termine "prioritariamente" in modo improprio, perché lungi dal significare che possono accedervi alcuni soggetti prima di altri, vuole indicare che possono partecipare esclusivamente "alcuni". L’articolo 50 ter del Sostegni bis, infatti, circoscrive l'intervento alle «Regioni dell’obiettivo europeo “Convergenza”» – ovvero Calabria, Campania, Puglia e Sicilia – per promuovere la rinascita occupazionale e migliorare la qualità degli investimenti in capitale umano. Per realizzare questi interventi è stata autorizzata una spesa complessiva di sessanta milioni di euro, di cui venti per il 2021 e quaranta per il 2022. Si tratta, però, solo di una boccata d’ossigeno per questi tirocinanti, magari al momento fermi senza tirocinio in corso, visto che appunto il contratto sarà per un anno e mezzo a tempo parziale (18 ore settimanali).

Nessuna prospettiva futura prevista né dal Sostegni bis né dal decreto in Gazzetta relativo all’attuale concorso. Non stupisce: i soggetti in questione, in particolare per quanto riguarda i tirocinanti degli uffici giudiziari, vanno avanti di rinnovo in rinnovo da oltre dieci anni, svolgendo degli stage anomali contra legem.

Non è la prima volta, però, che questi stagisti hanno “l’opportunità” di avere per qualche tempo un vero contratto di lavoro anche se solo a tempo determinato. Era già capitato con i concorsi del ministero della Giustizia per l’Ufficio per il processo. In quel caso il contratto era per 30 mesi – anche se in questo caso la selezione non era aperta solo agli stagisti, ma considerava quel percorso assegnandogli dei punti aggiuntivi.

Stavolta, però, si pensa anche ad altri tirocinanti, ovvero quelli che negli stessi periodi hanno avuto contratti alle dipendenze del ministero della Cultura o dell’Istruzione senza mai vedere una reale contrattualizzazione. Partecipare diventa, quindi, estremamente utile, non solo per la prospettiva di un vero contratto, quantomeno per un anno e mezzo, ma anche perché – come prescritto sempre nel decreto Sostegni bis – «le graduatorie approvate all’esito delle procedure sono utilizzabili, secondo l’ordine di merito, per le assunzioni a tempo determinato anche da altre amministrazioni pubbliche». Il che significa che qualora dovesse uscire disponibilità di posti in un altro ente pubblico in cui non sono presenti altre graduatorie da cui attingere, si potrebbe chiamare da quella uscita da questo concorso.

Oltre ad essere un ex o attuale tirocinante, gli altri requisiti sono: la maggiore età, la cittadinanza italiana, l’idoneità fisica all’impiego, il godimento dei diritti civili e politici, l’inclusione nell’elettorato politico attivo, non aver riportato condanne penali per reati che comportano l’interdizione dai pubblici uffici, e per i posti da assegnare al ministero della giustizia il possesso della condotta incensurabile. Ovvero l’assenza di condanne penali passate in giudicato o segnalazioni per esercizio della prostituzione, ubriachezza in suolo pubblico, uso abituale di stupefacenti o guida in stato di ebbrezza.

A seconda, poi, del profilo per il quale si intende concorrere è necessario avere alcuni specifici titoli di studio: per i 271 posti nell’area III – F1 nel Ministero della cultura è richiesta la laurea, il diploma di laurea o la laurea specialistica o magistrale; per le 84 unità nell’area II – F2 sempre al Mic è richiesto il diploma di istruzione secondaria di II grado; per le 288 unità di area II – F1 sempre presso il ministero della Cultura e per le 1.000 nel ministero della Giustizia si richiede l’assolvimento dell’obbligo scolastico o il diploma di istruzione secondaria di I grado; per i 393 posti di collaboratore scolastico ATA di categoria A1 un titolo tra il diploma di qualifica triennale rilasciato da un istituto professionale, diploma di maestro d’arte, di scuola magistrale per l’infanzia, qualsiasi diploma di maturità, attestati e/o diplomi di qualifica professionale di durata triennale.

Se per la selezione pubblica come collaboratore scolastico e operatore giudiziario c’è un unico profilo, diversa è la situazione per quella al ministero della Cultura. In questo caso per l’area funzionale III F1 si cercano funzionari di diversi profili, soprattutto: architetti (96), archeologi (73), tecnologi (53 ), ingegneri (24), bibliotecari (16),  ma anche 6 geologi. Per l’area funzionale II F2, invece, nella figura di assistente si cercano le seguenti specializzazioni: amministrativi gestionali (46), assistenti alla fruizione, accoglienza e vigilanza (20), tecnici (18). Infine per l’area funzionale II fascia retributiva F1, per la figura di operatore si cercano: operatori alla fruizione, accoglienza e vigilanza (153), tecnici (38), amministrativi gestionali (17 tecnici).

Ad ogni figura, e quindi precedente tirocinio, corrisponde un codice: la domanda di ammissione può essere presentata solo per il ruolo che si è già svolto. E va inviata solo in modalità telematica, compilando il modulo elettronico sul sistema StepOne 2019 dopo essersi registrati sul portale. Per farlo è necessario essere in possesso di una casella di posta elettronica certificata e dello Spid. Insieme alla domanda per partecipare alla selezione deve essere effettuato anche il versamento della quota di partecipazione di dieci euro, seguendo le indicazioni presenti sul sistema «Step-One  2019», che va effettuato entro il termine di presentazione della domanda.

La selezione è gestita dalla Commissione Ripam, la Commissione Interministeriale per l'attuazione del Progetto di Riqualificazione delle Pubbliche Amministrazioni, istituita con il compito di monitorare l’iter selettivo dall’inizio alla fine e si avvale di personale messo a disposizione dal Formez PA – un'associazione riconosciuta con personalità giuridica di diritto privato, in house alla Presidenza del Consiglio ed alle amministrazioni associate, che attua le politiche di riforma e modernizzazione della pubblica amministrazione e tra i suoi compiti si occupa anche della selezione per il comparto pubblico – e prevede una procedura differenziata a seconda del profilo per cui si concorre.

Per i posti di area funzionale III, fascia retributiva F1, e di area funzionale II, fascia retributiva F2, è prevista una prova selettiva scritta
distinta per i relativi codici che si svolgerà esclusivamente attraverso l’utilizzo di strumenti informatici e piattaforme digitali, anche in sedi decentrate. Le prove scritte consisteranno in un test di venti quesiti a risposta multipla, di cui dieci di cultura generale e altrettanti su specifiche materie diverse a seconda del profilo come indicato nel bando, da risolvere in quaranta minuti.

Per i posti, invece, di area funzionale II, fascia retributiva F1, e di categoria A1, è previsto solo un colloquio di idoneità.
Le commissioni esaminatrici, poi, redigeranno le graduatorie finali di merito sulla base dei punteggi conseguiti nella prova selettiva e dei titoli di preferenza e precedenza, per il primo tipo di selezione, e solo sulla base dei titoli di preferenza e precedenza nel secondo caso. Tutte le comunicazioni inerenti la prova, i punteggi, e quelle su data e orario delle selezioni saranno comunicate sul portale «Step-One  2019» almeno 10 giorni prima dello svolgimento del concorso. Non è prevista la pubblicazione della banca dati dei quesiti.

Finito il concorso, le commissioni esaminatrici stilano le graduatorie finali sulla base del punteggio ottenuto nella prova selettiva tenendo conto dei titoli di merito e preferenza. E in questo caso per i tirocinanti degli uffici giudiziari a parità di merito avrà valore l’aver completato l’ulteriore periodo di perfezionamento presso gli uffici per il processo, l’aver terminato il tirocinio formativo presso gli uffici giudiziari pur non facendo parte dell’ufficio per il processo, l’aver svolto il tirocinio presso gli uffici giudiziari. A parità di titoli, tra due candidati sarà preferito il più giovane di età.

A questo punto pubblicata la graduatoria per tutti i profili saranno dichiarati i vincitori che saranno assunti e assegnati presso le sedi in cui hanno svolto o stanno svolgendo il percorso di formazione e lavoro. In pratica una volta superata la selezione non bisognerà aspettare in quale sede o città trasferirsi, ma si ritornerà nello stesso ufficio occupato fino a poco tempo prima non più con la qualifica di stagista ma con quella di dipendente a tempo determinato. Questo significa possibilità di ferie, malattia e contributi previdenziali. L’agognato traguardo rincorso per un decennio – anche se solo per 18 mesi.

Marianna Lepore

Community