Blue Book Traineeship, aperte fino al 4 febbraio le selezioni per i tirocini da 1200 euro al mese alla Commissione UE

Giulio Monga

Giulio Monga

Scritto il 22 Gen 2019 in Approfondimenti

Blue Book Program Commissione Europa stage

Con l’anno nuovo tornano le selezioni per i tirocini per laureati alla Commissione Europea. Come ogni anno, infatti, anche nel 2019 l’esecutivo europeo organizza – nell’ambito del programma Blue Book Traineeship – due sessioni di stage da cinque mesi ciascuna, rivolte a 1.300 laureati complessivamente. Come sempre le sessioni si terranno a partire da marzo e da ottobre. Se per marzo le selezioni si sono già svolte lo scorso autunno, mentre quelle per ottobre saranno aperte sino al 4 febbraio.

Si tratta di selezioni che si riferiscono a 665 posizioni, tra cui vi sono incarichi nell’amministrazione o come interpreti/traduttori. I tirocini potranno avere luogo sia presso le sedi di Bruxelles e Lussemburgo sia presso le rappresentanze della Commissione dislocate in giro per l’Europa.

Possono presentare la propria candidatura i laureati in tutte le discipline. La Commissione selezionerà poi i trainne in base alle proprie necessità. Aspetti interessanti ed apprezzati del Blue Book Program sono il fatto che non esistano limiti di età per potersi candidare e il generoso rimborso spese garantito ai tirocinanti. Rimborso spese che, per il 2019, è stato aumentato dai 1.175 euro mensili degli scorsi anni a 1.196 euro. Sono previste anche coperture per le spese mediche e per quelle di viaggio, oltre che degli eventuali costi necessari per ottenere i visti (benefit previsto soprattutto a vantaggio degli extra-comunitari, i quali possono prendere alle selezioni).

Per quanto riguarda il paese di provenienza, come spesso succede con i tirocini nelle istituzioni internazionali e in particolare in quelle europee, la nazione più rappresentata è l'Italia. La Repubblica degli Stagisti ha chiesto e ottenuto i dati specifici sulle candidature, perché il sito riporta solo quelli aggregati 2015-2017 – quasi 100mila candidature, 98.589 per la precisione – di cui poco meno di 10mila per posti da interprete e le altre per l’amministrazione, e senza dettagli sulle nazionalità dei candidati.

Dalle informazioni ottenute, emerge come nelle ultime selezioni di agosto 2018,  sono arrivate alla Commissione 8.668 application  per 665 posti.
Di questi, i candidati italiani sono stati 1.569, ossia poco più del 18%. Dato che conferma l'Italia al primo posto tra le nazioni da cui provengono le candidature. Staccata, e di molto, la seconda, ossia la Francia con 558 candidati.

Si tratta di un dato estremamente significativo, che denota ancora una volta la “fame” dei giovani laureati italiani di esperienze all'estero. Soprattutto, a pesare è l’aspetto del compenso, di gran lunga al di sopra degli standard del nostro paese.

Un simile gradimento agevola anche le probabilità - comunque non altissime data la concorrenza agguerrita - di essere selezionati. Dalla Commissione, infatti, spiegano che le posizioni sono ripartite tra i vari Stati membri UE a seconda della popolazione e del numero di candidature ricevute da ciascuno di essi. Le selezioni iniziate ad agosto sono ancora in corso, ma dalla Commissione hanno assicurato che per gli stage - che inizieranno il prossimo 1° marzo - gli italiani avranno riservati 188 posti nel settore dell'amministrazione e 3 come traduttori/interpreti.

Come detto, non vi sono limiti di età per potersi candidare. Caratteristica che, se denota una maggiore inclusività rispetto ad altri tirocini, rende le selezioni più dure in quanto ad età più avanzate corrispondono spesso curriculum più ricchi. La fascia anagrafica più rappresentata è quella tra i 25 e i 30 anni, con 59mila candidati negli ultimi due anni. Seguono gli over 30 con 23mila e, in fondo, i ragazzi tra 20 e 25 anni, che si fermano a poco più di 16mila. Tra i candidati interpreti, il 2,48% è stato selezionato, mentre i tirocinanti ammessi nell’amministrazione sono stati il 3,90%.

Di seguito qualche spiegazione sul processo di selezione. Si inizia con l’application attraverso il sito internet della Commissione, a cui è necessario registrarsi. Prima di presentare la propria candidatura, gli aspiranti stagisti possono completare un questionario di dodici domande finalizzato a fornire una valutazione delle possibilità che ciascuno ha di superare la prima fase di screening. Una volta creato il proprio account e, eventualmente, compilato il questionario di self-assessment, gli interessati dovranno quindi presentare la candidatura attraverso la loro pagina personale. Da notare come l’application debba essere per forza presentata in una delle tre lingue procedurali dell’UE: inglese, francese o tedesco.

Prima di tutto, il candidato deve indicare l’area di interesse per il tirocinio (se amministrativo o da interprete) e, quindi, la lingua procedurale scelta per l’application. Le prime informazioni personali richieste attengono ai pre-requisiti necessari per l’application, ossia una laurea (almeno triennale), una certificazione di livello C1 o C2 di una delle tre lingue lavorative UE e il non aver già lavorato o svolto stage presso altre istituzioni o agenzie europee.

Superato questo step, occorre inserire i propri dati anagrafici e di contatto prima di caricare le informazioni relative al curriculum. Nello specifico, è richiesto di riempire dei campi relativi alla formazione universitaria già completata, ad eventuali seminari o corsi di durata superiore a quattro settimane, a programmi exchange/erasmus e a studi ancora in via di completamento. Per quanto riguarda le esperienze lavorative, bisogna indicarne tre al massimo, che abbiano avuto una durata superiore a 43 giorni. Tra le esperienze è possibile citare volontariato, attività nelle ONG o in partiti politici, tirocini con o senza compenso slegati dalla formazione universitaria.

Ai candidati UE è richiesta la conoscenza avanzata (C1 o C2) di una delle 24 lingue ufficiali dell’Unione e di una delle tre procedurali. Per i cittadini di stati terzi è sufficiente conoscerne una tra inglese, francese e tedesco. Alla  pagina skills, invece, si devono indicare le proprie competenze informatiche, abilità comunicative ed organizzative (da descrivere in 250 parole) più eventuali paper o pubblicazioni rilevanti.

Nell’ultima pagina del form va inserita una breve lettera di motivazione. Per i candidati a tirocini amministrativi la lettera deve essere scritta nella lingua selezionata all'inizio della procedura e deve avere una lunghezza massima di mille caratteri. Bisogna inoltre scegliere tre sedi preferite per svolgere lo stage – direttorati generali, agenzie, servizi – e la propria area disciplinare di interesse, spiegando le motivazioni di tali scelte in duemila caratteri. I candidati per un tirocinio da interprete, invece, devono scrivere una lettera motivazionale nella propria lingua madre (che deve però essere una delle 24 lingue ufficiali UE).

Come detto, il termine ultimo per presentare la propria application è il 4 febbraio. Dopo  inizierà la selezione vera e propria. I candidati che passeranno il primo screening saranno chiamati per dei colloqui conoscitivi. È possibile che un candidato venga contattato da recruiter di più di un ufficio e, in quel caso, si seguiranno le preferenze espresse durante l’application. In questa fase il candidato dovrà fornire tutta la documentazione necessaria, ossia copia di un documento d’identità valido e il certificato di laurea, nonché dei documenti che siano in grado di provare quanto dichiarato nella compilazione del form per le candidature. L’esito positivo della candidatura si ha unicamente con l’offerta ufficiale, che può essere una sola per sessione di stage e che il candidato può anche decidere di rifiutare. Per i candidati selezionati i tirocini inizieranno dal 1° ottobre 2019 e termineranno il 29 febbraio 2020.

Giulio Monga

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