Comitato delle Regioni, 24 posti di stage a Bruxelles con rimborso di 1.200 euro al mese: modalità da remoto fino a nuove disposizioni

Rossella Nocca

Rossella Nocca

Scritto il 18 Set 2020 in Notizie

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C'è tempo fino al 30 settembre per candidarsi per un tirocinio al Comitato delle Regioni di Bruxelles nella sessione primaverile, prevista dal 16 febbraio al 15 luglio 2021. 

Per candidarsi a ricoprire uno dei 24 posti disponibili occorre essere cittadini di uno degli Stati membri dell’Unione europea o di uno Stato che è un candidato ufficiale per l’adesione; aver completato almeno il primo ciclo di un corso di istruzione superiore e ottenuto un diploma di laurea entro il termine ultimo per le candidature; avere una conoscenza approfondita di una delle lingue ufficiali dell’Unione europea e una conoscenza soddisfacente di un’altra lingua di lavoro dell’Ue (francese o inglese).

Il tirocinio presso il Comitato delle Regioni prevede un impegno full time di quaranta ore settimanali, con un'indennità pari a 1.200 euro. A questa cifra si aggiungono: rimborso dei costi di viaggio; indennità per l'uso dei trasporti pubblici a Bruxelles, pari a 25 euro al mese; un terzo di copertura dell'assicurazione sanitaria (che è opzionale) e l'assicurazione contro gli incidenti sul lavoro. Per candidarsi basta compilare l'apposito form online.   

«Per le sessioni primaverile e autunnale del 2020 sono arrivate in totale 6.271 candidatur dice alla Repubblica degli Stagisti Matteo Miglietta della Direzione Press and Relations with Media, «Quasi il 40 per cento, per la precisione 2.281, provenivano da italiani, seguiti da spagnoli, 873, francesi, 303, e greci, 316». Anche nel 2019 l'Italia era stata la nazione più rappresentata, «con 2.213 candidature su 5.932» conferma Miglietta: «seguita sempre dalla Spagna, con 863, poi dalla Grecia, salita sul podio con 376 domande e dalla Francia con 348». In generale, le candidature risultano in crescita, anche se inferiori rispetto a qualche anno fa: si pensi che nel 2015 erano arrivate a 7.802. 

Grecia, Spagna, Italia e Francia sono i paesi con il più alto tasso di disoccupazione giovanile in Europa. Dato che può spiegare in qualche modo il maggiore appeal di esperienze formative all'estero in cui ricercare nuove e diverse opportunità. Questo nonostante gli stage presso le istituzioni europee non offrano possibilità di sbocco lavorativo diretto, in quanto per essere assunti bisogna superare una delle selezioni dell’Ufficio europeo di selezione del personale (Epso).  

La Repubblica degli Stagisti ha chiesto alla Direzione Press come l'istituzione sta affrontando la gestione dei tirocini in fase Covid-19. «I tirocinanti devono seguire fino a nuovo ordine le stesse disposizioni applicate per lo staff del CdR», ha risposto Miglietta, «che significa telelavoro raccomandato per tutti con la possibilità di lavorare in ufficio su base volontaria una settimana su due».

Ai tirocinanti viene dato un laptop che permette loro di avere accesso a tutto l'ecosistema informatico del CdR anche da casa. Ma il lavoro da remoto prevede delle limitazioni. «Non è consentito di fare telelavoro dall'estero», aggiunge l'addetto stampa «salvo circostanze eccezionali e debitamente giustificate quali lockdown, assenza di voli o treni per spostarsi. Questo perché la nostra offerta non prevede la possibilità di svolgere un tirocinio completamente "virtuale". Tuttavia, in alcuni casi particolari possono essere concesse delle deroghe».  

Ad esempio? «Una deroga può essere concessa sulla base di un parere motivato fornito dai servizi di assistenza medica e sociale del CdR. Una motivazione potrebbe essere», specifica Miglietta, «una situazione familiare particolare che prevede la presenza a casa del tirocinante la sera o nei weekend. Di solito si tratta di situazioni legate alla condizione medica di un familiare, diventate più frequenti ora che le misure anti Covid-19 spesso non permettono di far assistere a domicilio le persone in difficoltà da assistenti sociali, infermieri o badanti».

Il tirocinio rappresenta un'occasione per conoscere da vicino il Comitato delle Regioni, organo dell’Unione Europea creato nel 1994 in applicazione del Trattato di Maastricht e il cui obiettivo è quello di incentivare la cooperazione tra le regioni degli stati membri dell’Ue. Questo organo consultivo è composto da 353 membri (e altrettanti supplenti), rappresentanti gli enti regionali e locali.

Per ricevere informazioni utili e suggerimenti da chi ha vissuto in prima persona l'esperienza di tirocinio al Comitato ci si può iscrivere al gruppo Facebook Trainee Alumni of the Committee of the Regions.

Mediamente, ad oggi, le probabilità di superare le selezioni sono una su 125. Chi non dovesse rientrare nella prossima tornata, la cui selezione è aperta dal 1° aprile e si chiuderà il 30 settembre, potrà ricandidarsi per la sessione autunnale (16 settembre/15 febbraio 2021), per la quale saranno selezionati altri 24 tirocinanti, per un totale di 48 posti annuali. Le candidature in quel caso saranno aperte dal 1° ottobre al 31 marzo 2021.

Rossella Nocca

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