Scritto il 08 Gen 2020 in Interviste
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Meta System è un'azienda specializzata in sistemi elettronici avanzati per il settore automobilistico che opera a Reggio Emilia da quasi cinquant'anni, e dall'anno scorso fa parte del network di imprese virtuose della Repubblica degli Stagisti. Detiene più di centocinquanta brevetti registrati, impiega oltre duecento persone nell'area Ricerca & Sviluppo e collabora con i più importanti costruttori automobilistici. Non usa moltissimo lo strumento dello stage, ma quando lo fa lo fa bene: ai suoi tirocinanti offre tra i 450 euro e gli 850 euro al mese, e ha una media del 50% di assunzione al termine dello stage. Più spesso assume direttamente i profili junior, senza passare per lo stage: nel 2018 per esempio ha assunto una quarantina di under 30, di cui la metà direttamente con contratto a tempo indeterminato.
Cecilia Zanoli e Chiara Iacono dell'ufficio HR, entrambe poco più che trentenni, raccontano come funziona il procedimento di ricerca e selezione del personale di Meta System. Cecilia Zanoli è laureata in Filosofia alla Cattolica di Milano e si è poi specializzata in Risorse Umane con un master internazionale; dopo un inizio di carriera a Milano, è approdata in Meta System nel 2013. Anche Chiara Iacono, laureata in Psicologia del Lavoro a Padova, ha poi fatto un master in Gestione Risorse Umane; è arrivata in Meta System nel 2018.
Quali sono i profili che ricercate maggiormente nella vostra azienda?
Cecilia: I profili che ricerchiamo maggiormente sono laureati in ingegneria, in particolare elettronica ma non solo, e diplomati in ambito tecnico.
Chiara: Al di là dell’aspetto puramente tecnico, ricerchiamo persone appassionate di tecnologia ed innovazione, che abbiano voglia di imparare e soprattutto contribuire allo sviluppo dei nostri prodotti!
Come funziona in generale il vostro iter di selezione?
Cecilia: Una volta ricevuto il cv tramite ricerca attiva, Linkedin o candidatura spontanea sul nostro sito, procediamo ad un primo colloquio telefonico in cui sondiamo l’aderenza del candidato al profilo ricercato, la sua motivazione e l’interesse nei confronti della nostra azienda. Dopo di che, se la valutazione è positiva, procediamo con un primo colloquio in azienda con il diretto responsabile e con un secondo step con il responsabile dell’area. Se tutti gli step procedono positivamente, procediamo con la formalizzazione della proposta.
Preferite i cv nel formato standard “europass” o apprezzate i cv personalizzati?
Chiara: Non abbiamo una preferenza, l’importante è che le informazioni all’interno del cv ci siano e siano corrette. Più che la forma, ci interessa il contenuto e la presentazione delle informazioni contenute nel cv in modo che non siano ridondanti ma che siano esaustive e ci permettano di avere un’idea del candidato a trecentosessanta gradi.
Com'è organizzato il vostro ufficio HR per la parte recruiting?
Cecilia: Al nostro interno abbiamo una risorsa che si occupa di tutte le fasi di recruiting. Ci avvaliamo di società di selezione esterne solo per alcune tipologie di profili.
Per il recruiting fate colloqui di gruppo?
Chiara: Per la tipologia e complessità di profili ricercati, solitamente utilizziamo la forma del colloquio one to one. Per il progetto di Talent che abbiamo portato avanti quest’anno [che la Repubblica degli Stagisti ha raccontato in questo articolo, ndr], abbiamo utilizzato l’assessment per valutare ad esempio il comportamento dei candidati durante un lavoro di gruppo.
Cecilia: Il primo colloquio è individuale, con HR e il manager di riferimento. Solitamente in media dura un’ora, nel corso della quale andiamo a sondare tramite domande e presentazione di situazioni ipotetiche: motivazione, competenze soft e capacità tecniche. A seconda del profilo e della provenienza del manager di riferimento facciamo anche il colloquio in inglese. Se si conosce una lingua in più meglio, ma non è obbligatorio: questo può pesare, ad esempio, per chi ha a che fare direttamente con i nostri clienti.
Quanti colloqui in totale di solito deve sostenere un candidato per arrivare alla meta?
Cecilia: In totale sono tre colloqui: uno telefonico con HR, uno di presenza o via skype tecnico con il manager di riferimento e uno di persona con il responsabile dell’area di riferimento.
Chiara: Il colloquio di persona è per noi fondamentale, soprattutto per ruoli tecnici in quanto prevediamo solitamente un passaggio in R&D per lasciare al candidato la possibilità di farsi un’idea di noi, delle persone che lavorano all’interno di Meta System e di tutto il know how e contenuto che difficilmente riesci a percepire a parole.
Apprezzate le autocandidature oppure preferite che ci si candidi solamente ai vostri annunci?
Chiara: Le autocandidature sono assolutamente apprezzate. Il nostro consiglio è di indicare bene in oggetto per quale posizione o area ci si candida, in modo da indirizzare il recruiter di riferimento, assicurarsi di allegare il cv prima dell’invio ed indicare brevemente nel testo della mail la motivazione ed eventuali informazioni che possono catturare l’attenzione del nostro recruiter.
Cecilia: Per quanto riguarda i social network utilizziamo principalmente Linkedin, che può essere anche usato per candidarsi attivamente ai nostri annunci. Abbiamo poi un sito “lavora con noi” attraverso il quale è appunto possibile candidarsi spontaneamente.
Ricercate anche profili tecnico scientifici?
Cecilia: Assolutamente sì! Per noi i profili tecnico scientifici rappresentano il know how della nostra azienda.
Vorreste ricevere più candidature di questo tipo da parte di ragazze?
Chiara: Sì, se i profili tecnico scientifici sono donne ben venga! La difficoltà nel reperire queste figure sta nel fatto che la percentuale delle ragazze laureate in discipline Stem è bassa, anche se negli ultimi anni direi che abbiamo fatto dei grandi passi avanti.
Vi sono delle qualifiche che ricercate nei candidati ma che faticate a trovare?
Chiara: La conoscenza della lingua straniera è sicuramente un punto su cui noi italiani dobbiamo assolutamente migliorare, ma è una competenza su cui si può lavorare. Le competenze difficili da trovare e che sono quelle che fanno la differenza sono quelle soft, come ad esempio la capacità di lavorare in team. Parlando di profili più senior, abbiamo delle competenze tecniche difficilmente reperibili sul mercato perché molto specifiche, legate ai prodotti che sviluppiamo e che si imparano crescendo all’interno della nostra realtà.
Qual è l'errore che non vorreste mai veder fare a un candidato durante un colloquio?
Chiara: Non fare domande. Il rischio è quello di sembrare poco interessati e curiosi rispetto alla nostra realtà. E’ sempre bene prepararsi alcune domande generali sull’azienda e sulla posizione per la quale si sta facendo il colloquio. L’altro aspetto è venire a colloquio senza essersi informati sull’azienda. Anche questo può essere interpretato come sintomo di disinteresse nei confronti della azienda.
Come date i vostri feedback?
Chiara: Su questo aspetto Cecilia è molto attenta. Alle mail che riceviamo come candidatura spontanea cerchiamo di dare un feedback scritto entro una settimana. Per chi partecipa all’iter di selezione, diamo il feedback una volta chiuso e scelto il candidato.
Se lo stage viene attivato e dà esito positivo, qual è poi l'iter contrattuale che solitamente proponete al giovane?
Cecilia: Se lo stage dà esito positivo, l’iter contrattuale prevede un inserimento a tempo determinato, in apprendistato o a tempo indeterminato a seconda della visibilità e dei progetti che abbiamo. Gli stage che inseriamo in azienda non sono fini a sé stessi, ma generalmente sono finalizzati a fare insieme un percorso di crescita per mettere i giovani nella condizione di potersi sperimentare e avere gli strumenti adatti per crescere dal punto di vista professionale e personale all’interno di Meta System.
Ci sono differenze tra l'iter di selezione e le modalità di colloquio per selezionare uno stagista e l'iter per selezionare invece una persona da inserire direttamente con contratto?
Cecilia: No, di solito no. L’unico aspetto che può cambiare a volte, è il secondo colloquio con il responsabile dell’area che se non viene fatto in fase di selezione, viene fatto come fase conoscitiva dopo l’ingresso in azienda durante l’onboarding.
Voi vi siete entrambe dovute trasferire per lavorare in Meta System, e la stessa cosa capita a molti dei vostri candidati non emiliani. Com’è vivere a Reggio Emilia? E’ una città in cui si vive bene?
Cecilia: Assolutamente sì! È una cittadina ben servita e a misura d’uomo. Abbiamo tanti colleghi provenienti da varie regioni italiane che non rimpiangono la lontananza da casa! E poi tra erbazzone, tortelli e parmigiano... riusciamo a conquistare il palato di tutti!
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