Olimpiadi invernali 2026 in Italia, giovani lanciano idee per l’innovazione al Cefriel Open Lab

Chiara Del Priore

Chiara Del Priore

Scritto il 03 Nov 2022 in Notizie

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Dal 6 al 26 febbraio 2026 sono in programma in Italia, nella doppia location Milano-Cortina, le Olimpiadi invernali. Un evento strategico dal punto di vista turistico: basti considerare che le ultime tre edizione pre-pandemia, quelle  del 2010 in Canada, del 2014 in Russia e del 2018 in Corea del Sud, hanno registrato quasi sempre un importante incremento di visitatori: in Canada si è registrato quasi un 10% in più rispetto all'anno precedente; a Sochi (Russia) l'aumento di visitatori è stato addirittura del 28%. Un giro d'affari enorme di biglietti ma sopratutto un indotto che farà lavorare alberghi, ristoranti, mezzi di trasporto pubblici e privati, e che porterà un fiotto di visitatori aggiuntivi a musei e monumenti: nelle previsioni circa due milioni di persone. Inoltre non va dimenticata l'"eredità" che ogni edizione dei Giochi lascia in termini di strutture e progetti sportivi realizzati nei paesi ospitante.

Con l'occasione, trenta giovani laureati di tutta Italia sono stati chiamati a raccolta da Cefriel, centro di innovazione digitale fondato dal Politecnico di Milano che da anni fa parte del network di aziende virtuose della Repubblica degli Stagisti. I giovani provenivano dal Politecnico di Milano e dagli atenei dell’Insubria, Bologna e Perugia; si sono sfidati nel contesto del Cefriel Open Lab in una gara di idee per realizzare un’applicazione dedicata a migliorare la vita di chi arriverà in Italia per i giochi olimpici invernali 2026.

Dopo la presentazione iniziale e l’introduzione sugli obiettivi della sfida i partecipanti, selezionati su cinquanta candidature complessive in base al loro curriculum vitae e alla loro motivazione rispetto all’iniziativa, sono stati divisi in cinque gruppi, ciascuno con l’obiettivo di sviluppare un’idea progettuale utilizzando la metodologia design thinking. Una metodologia che punta all’elaborazione di una soluzione in grado di essere testata e approvata in tempi brevi, utilizzando un approccio di tipo creativo.

A vincere è stata l’applicazione SuggestMI, elaborata da un gruppo di cinque studenti del Politecnico di Milano provenienti da Lombardia e Sicilia: Andrea Riboni, Michele La Greca, Emanuele Paci, Lorenzo Iovine e Francesco Leone. Attraverso l’app i cittadini milanesi potrebbero offrire un servizio ai turisti che verranno a seguire i giochi olimpici invernali nel 2026 con informazioni su eventi, strutture ricettive, percorsi turistici. A fronte di questo servizio, questi stessi cittadini accumulerebbero crediti spendibili in attività convenzionate o agevolazioni sui costi dei biglietti degli eventi delle Olimpiadi.

I progetti sono stati valutati in base a una serie di criteri tra cui fattibilità, potenziale di business, user experience, rilevanza e coerenza della proposta con la sfida lanciata, qualità del prototipo. A esaminare le proposte una giuria composta da giornalisti, esperti e manager legati al mondo dell’innovazione digitale.

Tutti i partecipanti hanno ricevuto un attestato di partecipazione e un gadget, mentre ai vincitori sono andati un buono Amazon del valore di 50 euro e alcuni volumi su tematiche inerenti l’iniziativa.

«Cefriel open lab
vuole essere un'opportunità per gli studenti e le studentesse di capire cosa significhi lavorare alla costruzione di soluzioni in un contesto multidisciplinare come quello di Cefriel» ha detto Roberta Letorio, responsabile Human Capital Cefriel «e per far toccare loro con mano l’aspetto migliore del lavoro che, alla fine, è passione, coinvolgimento, divertimento, apprendimento».

«I momenti di confronto con i giovani sono sempre arricchenti
» ha aggiunto Alfonso Fuggetta, amministratore delegato e direttore scientifico di Cefriel: «Abbiamo voluto questa iniziativa anche per contribuire alla costruzione di una Repubblica digitale, fondata sulla educazione al digitale come strumento indispensabile di crescita sostenibile e inclusiva».

Ma dal punto di vista dei partecipanti, com'è stata questa esperienza? La Repubblica degli Stagisti lo ha chiesto a uno dei vincitori, Andrea Riboni
, 21enne di Gorgonzola, vicino Milano, che da poco ha conseguito la laurea triennale in Ingegneria informatica al Politecnico di Milano. Al momento frequenta un percorso formativo promosso dall’Eit, l'Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia, che raggruppa alcune università partner considerate poli di eccellenza, tra cui anche il Politecnic: «Un percorso ibrido, che unisce alla formazione teorica la possibilità di portare avanti progetti sul campo».

Dell’iniziativa di Cefriel è venuto a conoscenza grazie al passaparola:
«Non avevo mai collaborato prima con gli altri membri del mio team, che è stato costituito in quel momento, come gli altri quattro. Ogni gruppo è stato seguito da un tutor, un manager di Cefriel: una figura fondamentale che ci ha dato importantissimi suggerimenti in tutte le fasi del nostro progetto».

Tutto si è svolto nel corso di una giornata: «Il progetto è durato poco meno di quattro ore divise su due fasce, di mattina e poi di pomeriggio. Durante la prima fascia ci è stato comunicato il nostro target, nel nostro caso, un cittadino, e abbiamo lavorato per definire le caratteristiche più demografiche del nostro end-user e un esempio di giornata tipo nel contesto olimpionico: cosa fa, come, con che finalità – definendo attività ed eventi correlati. Durante la seconda fascia abbiamo cercato effettivamente un'idea che potesse essere rilevante per l'end user identificato e abbiamo cominciato ad effettuare dapprima un lavoro di ricerca e infine la stesura vera e propria delle slide, sulle quali abbiamo prodotto un piccolo mockup di quello che potrebbe essere il sito web o app».

La fattibilità dell’idea e il lavoro del team nella sua presentazione sono stati gli elementi chiave che hanno portato alla vittoria del suo gruppo di lavoro: «La possibilità di realizzazione concreta dell’idea è stato sicuramente un punto di forza, in quanto richiedeva di aggregare elementi già esistenti e il tempo a disposizione non era tantissimo. Il gruppo ha poi fatto un ottimo lavoro nel presentare il progetto in modo efficace».

Per Andrea iniziative come quella di Cefriel sono fondamentali per l’acquisizione di competenze spendibili sul mercato del lavoro e in generale per l’adozione di un approccio «molto diretto, che richiede questo tipo di framework». E rispetto a un eventuale futuro di SuggestMI? «l’applicazione è molto fattibile, ma non so se ci sarà qualcuno effettivamente interessato a svilupparla». Non si sa mai!

Chiara Del Priore

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