C’è tempo fino alla mezzanotte del 15 maggio per candidarsi al nuovo bando per tirocini al Parlamento europeo, sparsi tra Bruxelles, Lussemburgo e Strasburgo e rivolti ai laureati almeno triennali. Tirocini che, si sa, sono sempre molto ambiti: ogni anno, infatti, ben 25mila giovani si candidano per svolgere un tirocinio al Parlamento UE. Di questi, ne vengono selezionati circa 600.
Per questa tornata primaverile, dice alla Repubblica degli Stagisti Mauro Santarelli dell’ufficio stampa del PE, i posti disponibili sono 350: sicuramente pochi rispetto al volume delle candidature, ma forse per questo ancora più preziosi per chi verrà selezionato. Il Parlamento europeo accetta quote di stagisti da tutti i paesi membri, assegnando i posti in proporzione alla popolazione; ma le candidature invece non sempre sono proporizionate alla popolazione. Nella fattispecie, gli italiani sono sempre i più numerosi a fare domanda: dall’ufficio stampa del PE comunicano ancora che tra il 2017 e il 2018 i tirocinanti Schuman sono stati più di 1.000, e nelle ultime selezioni, dei circa 2.000 candidati italiani, ne sono stati selezionati tra i 40 e i 50 per ogni bando. La competizione, insomma, è serrata, ma vale la pena tentare.
Le tipologie di stage che il Parlamento offre sono diverse. I principali, i tirocini “Robert Schuman” si suddividono in tre gruppi: l’opzione generale, aperta a tutti i candidati che presentino i requisiti necessari, che comprende diversi ambiti come le politiche, il diritto, le risorse umane e le tecnologie informatiche; l’opzione giornalismo, destinata a coloro che dimostrano di avere esperienza professionale in questo senso, comprovata da pubblicazioni, dall’iscrizione all’ordine dei giornalisti o dal completamento di un percorso di formazione giornalistica riconosciuta; e infine un’opzione “Premio Sacharov”, che approfondisce soprattutto le questioni relative ai diritti umani e si rivolge a chi è particolarmente interessato a questi temi. Il Parlamento europeo offre poi tirocini di traduzione, sempre per laureati, che si svolgono in Lussemburgo (dove ha sede la Direzione generale per la Traduzione e l'interpretariato), e infine tirocini di formazione alla traduzione, pensati per chi deve fare un tirocinio durante il corso dei suoi studi.
I requisiti di base per accedere alle selezioni per le diverse tipologie di stage sono: essere cittadini di uno Stato membro dell’UE o di un paese candidato all’adesione, aver compiuto 18 anni, padroneggiare almeno una delle lingue ufficiali dell’Unione (24 in totale, tra le principali inglese, francese, italiano, tedesco, spagnolo) e non aver mai svolto tirocini o lavori retribuiti a carico dell’Unione europea per più di quattro settimane consecutive. Per i tirocini di traduzione e per quelli di formazione alla traduzione, poi, il criterio linguistico è più incisivo: occorre conoscere alla perfezione una delle lingue ufficiali dell’UE ed avere una conoscenza approfondita di altre due lingue ufficiali.
I tirocini Schuman al Parlamento europeo durano cinque mesi, non prorogabili, e la maggior parte di essi si svolge a Bruxelles, a Lussemburgo, oppure – in numero limitato – a Strasburgo e negli uffici di informazione del Parlamento europeo negli Stati membri. Per il bando attualmente aperto, i tirocini si svolgeranno dal 1 ottobre al 28/29 febbraio (qui il form per fare l'application). A Bruxelles e a Lussemburgo, l’importo della borsa è di 1.252 euro al mese, mentre negli Uffici d’informazione l’importo della borsa è ricalcolato per tener conto del costo della vita superiore o inferiore nei vari Stati membri.
I tirocini di traduzione (qui il modulo di domanda), invece, prevedono una borsa di 1.300 euro al mese e una durata di tre mesi, prorogabili in via eccezionale per altri tre. Mentre la durata dei tirocini di formazione alla traduzione va da uno a tre mesi, con prorogabilità – in casi eccezionali – di ulteriori tre mesi. In questo caso, la borsa ammonta a soli 322 euro mensili, perché si tratta di tirocini rivolti a studenti: in particolare, il tirocinio di formazione alla traduzione deve essere previsto nel quadro del curriculum di studi universitari o di studi di un istituto scolastico di livello equivalente, della formazione professionale di alto livello organizzata da un ente senza scopo di lucro (in particolare istituti o enti pubblici), oppure di un obbligo per l'accesso all'esercizio di una professione.
Nel momento in cui ci si candida attraverso il form online dedicato, occorre tenere a mente che il tempo massimo per inserire i propri dati è 30 minuti, scaduti i quali le informazioni vanno perse. Non ci si può candidare più volte alla stessa selezione – pena l’esclusione della propria domanda – e la candidatura non è modificabile, ma va compilata e trasmessa tutta in un’unica volta (bisogna quindi accertarsi che tutte le informazioni inserite siano complete e corrette!). Nel caso dei tirocini Schuman è poi possibile poi candidarsi ad un massimo di due settori, ovvero le aree di interesse in cui si vuole fare il tirocinio, che dovrebbero essere attinenti con i propri studi o esperienze di lavoro, assicurandosi di inviare la candidatura per tempo e non all’ultimo momento, onde evitare il blocco del sistema.
In caso di preselezione, occorre tenere pronti all’invio il proprio atto di candidatura compilato e firmato, una copia del passaporto o carta d’identità, copie dei diplomi e dei certificati e una copia dei risultati universitari. Conviene prendere nota del numero di iscrizione, che tiene traccia della propria candidatura. L’esito della domanda viene inviato per email circa 8 settimane dopo la data di chiusura del bando: un messaggio indicherà se si è stati selezionati, inseriti in un elenco di riserva oppure se la propria candidatura non ha avuto successo.
Alcune unità potrebbero decidere di contattare i candidati per un colloquio informale al telefono, per sapere se sono interessati a lavorare in un determinato servizio e per sondare la loro motivazione o le conoscenze linguistiche. Bisogna tenere a mente che però queste chiamate non sono vincolanti, e quindi non è detto che portino ad intraprendere il tirocinio.
Chi non viene ammesso non si deve scoraggiare: le istituzioni europee selezionano i profili anche a seconda delle loro necessità del momento, quindi non è detto che un certo curriculum scartato una volta non possa essere selezionato la volta successiva! Si può ripresentare candidatura ai successivi bandi (ce ne sono da due a quattro all’anno, e il Parlamento europeo non pone limiti al numero di volte in cui si può partecipare alle selezioni). Per l’opzione generale, giornalismo e premio Sacharov, in particolare, sono due i periodi utili per presentare la propria candidatura durante l’anno: dal 15 agosto al 15 ottobre per i tirocini con inizio il 1° marzo; dal 15 marzo al 15 maggio per quelli con inizio il 1° ottobre. Per informazioni sui tirocini presso le altre istituzioni europee, per esempio quelli alla Banca Centrale Europea, al Comitato delle regioni, al Consiglio dell’Unione europea o nelle delegazioni dell'UE, è buona abitudine tenere d’occhio la pagina dedicata sul sito dell’Unione, dove sono riportate tutte le scadenze.
Fare un tirocinio al Parlamento Europeo non dà alcuna chance di un inserimento successivo, ma sicuramente rappresenta un’ottima opportunità per avvicinarsi al funzionamento delle istituzioni europee, assimilando nuove conoscenze e allargando la propria rete di contatti. Per essere aggiornati su tutti i concorsi e le opportunità di impiego offerte dall’UE, dunque, la cosa migliore è monitorare costantemente la pagina dell’Ufficio europeo di selezione del personale (Epso).
Irene Dominioni
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