Un milione di euro e 75 opportunità di stage, riapre il bando della Fondazione Crc per disoccupati di ogni età

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 18 Set 2018 in Notizie

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Un’opportunità per settantacinque disoccupati o inoccupati iscritti presso un centro per l’impiego e residenti nella provincia di Cuneo: è quanto offre Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo in collaborazione con una fitta rete di soggetti, che comprende numerose associazioni di categoria e partner tecnici come Adecco, Enaip, Apro e CFP Cebano Monregalese. L’iniziativa, alla seconda edizione, si chiama Opp.la, che sta per opportunità lavoro, e prevedeva una prima sessione di raccolta delle candidature nel mese di aprile per altri cinquanta disoccupati, che ora stanno svolgendo gli stage, per un totale di 125 opportunità offerte dal bando.

Opp.la raccoglie l’eredità di una precedente iniziativa dal nome Esperienza lavoro e rientra in uno dei tanti ambiti in cui la Fondazione interviene, quello della promozione della solidarietà sociale, per offrire un’opportunità a persone in cerca di occupazione e rispondere a situazioni di fragilità sociale, con l’obiettivo di rilanciare, allo stesso tempo, realtà produttive della provincia di Cuneo.

«La Fondazione Crc da sette anni promuove iniziative di inserimento e reinserimento lavorativo per dare risposta alle esigenze di chi è alla ricerca di lavoro attraverso il contatto diretto con le realtà produttive locali» spiega alla Repubblica degli Stagisti Giandomenico Genta, presidente della Fondazione: «Con il bando Opp.la si vuole offrire ai partecipanti l’occasione di rimettersi in gioco e confrontarsi con l’ambiente lavorativo, all’interno di contesti capaci di garantire al contempo un arricchimento di conoscenze e competenze professionali, spendibili anche per future opportunità».

L'iniziativa, infatti, prevede la presa in carico delle persone, il supporto orientativo finalizzato alla strutturazione di un progetto professionale realizzabile e l’inserimento in tirocinio presso aziende del territorio. Il budget totale annuale investito da Fondazione per questo progetto ammonta a quasi un milione di euro, a copertura delle indennità di partecipazione e dei costi per i corsi della sicurezza.

«La sfida della Fondazione è quella di offrire a questi soggetti un’opportunità lavorativa» conferma alla Repubblica degli stagisti Gianluca Olivero, referente della Fondazione per questa iniziativa. «Abbiamo scelto di non mettere limiti di età, quindi raccogliamo tutte le richieste dai 18 anni in su. Ma siamo consapevoli» conclude Olivero «che lo strumento del tirocinio diventa meno efficace quando il candidato ha alle spalle esperienze lavorative, magari anche da anni».

Ieri, lunedì 17 settembre, è partita la seconda finestra del bando, che chiuderà il 12 ottobre. Nella scorsa edizione, quella del 2017, sono stati attivati sessanta tirocini di cui ventiquattro si sono trasformati in un contratto di lavoro a tempo determinato e due in un tempo indeterminato. Quindi più del quarantatré per cento dei tirocinanti al termine dei sei mesi di stage è stato assunto.

«Nel 2017,
il primo anno in cui abbiamo promosso Opp.la, sono pervenute 393 candidature» continua Olivero «A luglio 2017, in una sola giornata con le modalità dello speed-date, un colloquio rapido di dieci minuti, abbiamo permesso a novanta candidati di incontrare le settanta aziende ospitanti: così in una sola giornata si sono svolti complessivamente 310 colloqui di lavoro!».

Ma come si fa a partecipare? «Gli aspiranti tirocinanti si candidano su un portale internet dove possono selezionare fino a un massimo di due opportunità». La particolarità è nel fatto che sulla scheda riassuntiva dell’opportunità offerta non compare il nominativo dell’azienda, ma solo le specifiche rispetto alla mansione e al profilo richiesto e la zona in cui è la sede. Una scelta fatta per aiutare il candidato «a verificare innanzitutto che ci sia una vicinanza territoriale rispetto alla sua residenza e alle aziende in cui viene inserito, anche per valutare anche che l’azienda sia raggiungibile con i mezzi pubblici», spiega Olivero.

Agli stagisti viene riconosciuta un’indennità mensile di 550 euro a carico della Fondazione, a cui si aggiunge  il contributo dell’azienda ospitante che deve essere pari ad almeno 150 euro. L’indennità mensile totale è quindi di 700 euro (lordi) per un massimo di sei mesi, a cui si aggiungono anche i corsi per la sicurezza gestiti dalle associazioni di categoria della provincia – Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confindustria e Coldiretti – e a carico di Fondazione. L’obiettivo del progetto, suffragato dai dati delle precedenti edizioni, è quello di far proseguire la collaborazione con un successivo contratto.

Una volta inviata la propria candidatura tutti i soggetti ricevono una risposta. «Lo abbiamo fortemente voluto perché sappiamo quanto è frustrante mandare una candidatura e non avere nemmeno un cenno di conferma di ricezione né una motivazione» assicura Olivero alla Repubblica degli stagisti. Se si supera la prima fase c’è poi un’intervista telefonica, un colloquio di gruppo, a cui fa seguito un altro colloquio personale e infine quello con l’azienda, a cui vengono proposti massimo cinque candidati per ogni opportunità. Tutta la fase di selezione viene gestita da Adecco, dai colloqui  al matching con le imprese che vengono, invece, identificate sul territorio della provincia di Cuneo dalle associazioni di categoria, che raccolgono le adesioni di quelle interessate ad ospitare tirocinanti.

Ma anche se i risultati occupazionali – quel 43% di contratti post stage di cui sopra lo dimostra – sono notevoli, l'obiettivo primario del progetto non è tanto garantire al tirocinante un’assunzione finale nell’azienda, quanto piuttosto reintrodurre nel circuito lavorativo chi dal mercato è ormai fuori, dandogli anche forza a reagire. «Sappiamo come dopo un certo periodo di disoccupazione diventi più difficile reinserirsi nel mercato del lavoro. Mentre un’esperienza di questo tipo, anche se è solo un tirocinio, può aiutare il meccanismo di reintegro nel mondo occupazionale».

Per avere un’idea del tipo di tirocini offerti si può dare un’occhiata alle opportunità presenti nella prima tornata. Il livello di scolarizzazione ricercato è medio: in alcuni tirocini sono richieste figure in possesso di laurea di tipo triennale o magistrale, ma la maggioranza richiede solo il diploma e magari la conoscenza specifica di una lingua o di un programma informatico. Si va dall’aiuto cucina all’addetto alla segreteria amministrativa, dal programmatore informatico all’addetto alla sicurezza sul lavoro, dall’aiuto tecnico all’operaio. In pratica un po’ tutti i settori, tra questi i più impiegati sono la ristorazione, il commercio, il turismo e l’attività di ufficio.

Una volta finiti i tirocini alcuni continuano presso la stessa azienda con collaborazioni o contratti a tempo determinato, ma la cosa più importante sono gli effetti positivi ottenuti dallo stage, che permette di far riattivare i soggetti e magari attraverso altri canali alla fine ottenere comunque da qualche altra parte un altro lavoro.

Insomma un’opportunità che cerca di far ripartire chi dal mercato del lavoro al momento si sente escluso. Ai possibili destinatari non resta, quindi, che provare a candidarsi e  con un po’ di fortuna riuscire ad essere selezionati: i tirocini correlati a questo bando prenderanno avvio nel mese di dicembre.

Marianna Lepore

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