Tempo di candidature per il programma di tirocini dell'Ema, l'Agenzia del farmaco europea con sede a Londra. Scadrà infatti il prossimo 15 giugno il termine per inviare le domande a uno degli enti più richiesti per i tirocini nel settore medico-farmaceutico, molto ambito anche per l'entità del rimborso spese: 1350 sterline nette al mese, pari a circa 1860 euro. A questi vanno aggiunti la copertura delle spese di viaggio di andata e ritorno e di altri costi non meglio specificati ma «sostenuti all'inizio e alle fine dello stage», si legge sul sito.
Per chi si fa avanti adesso la partenza è prevista per il primo ottobre, con una durata dell'esperienza di un massimo di dodici mesi - possono essere stipulati «due contratti di sei mesi ciascuno». E le condizioni sono le stesse di un impiegato standard: circa 40 ore settimanali (l'orario è dalle 9 alle 17:30), con la variante del flexitime, che permette di gestire le ore settimanali spalmandole in base alle proprie esigenze, 12 giorni di permessi all'anno ferie Ema escluse.
Le chance sono due ogni anno: esiste infatti anche una tornata primaverile, partita il primo aprile scorso, e per cui gli ammessi sono stati 48. Non c'è un tetto massimo di posizioni aperte, ma – anche in base ai dati in possesso della Repubblica degli Stagisti sulle precedenti edizioni – si può dire che la media si aggira intorno ai cinquanta selezionati (nel 2014 sono stati ad esempio 58). Il numero di candidature annuali, a fronte di queste posizioni, è altissimoo e con un trend in progressiva crescita: «Le application del 2014 sono state 2720, di nuovo in salita rispetto agli anni precedenti» dice alla Repubblica degli Stagisti Birgit Breen, capo delle risorse umane Ema. Gli italiani non si smentiscono neppure in questo caso, sempre in testa tra chi cerca fortuna all'estero: «Nel 2014 hanno fatto domanda in 1608» riferisce la Breen, mentre l'anno prima erano stati circa 1000. Un incremento di oltre il 60%, che porta i candidati di nazionalità italiana a rappresentare, da soli, praticamente la metà delle application ricevute dall'Ema.
Per candidarsi basta essere cittadino dell'Unione europea, possedere una laurea, anche triennale, e una buona padronanza sia dell'inglese che di una seconda lingua europea. Quanto all'indirizzo di studi, non è richiesta nessuna specializzazione, anche se di solito i candidati selezionati «hanno un background di studi in medicina, farmacia, biologia, chimica, legge, finanza, risorse umane, comunicazione, information technology, lettere», chiariscono sul sito Ema. Nella selezione contano «anche i titoli, e il mantenimento dell'equilibrio in base al criterio geografico», avverte il regolamento.
Le mansioni dello stagisti, che dipendono dal dipartimento a cui si è assegnati, prevedono – come spesso in questi casi – «l'assistenza a meeting e la partecipazione a tipologie di progetti compatibili con le proprie competenze», è ancora sottolineato. Per candidarsi, si deve cliccare qui (attenzione alle indicazioni sul sito sulle procedure, specie per chi utilizza un Mac) e si prosegue con la compilazione dell'application, anche nella propria lingua madre. La comunicazione dell'esito arriva tra luglio e settembre dopo le interviste telefoniche ai finalisti.
Oltre che all'Ema, in questo periodo si può tentare la sorte anche con la Corte di giustizia di Lussemburgo, l'organo Ue che assicura l'applicazione e l'uniformità nell'interpretazione dei trattati europei. Qui la deadline è il 30 settembre, per un tirocinio di cinque mesi dal primo marzo al 31 luglio 2016. Il rimborso spese anche qui è di tutto rispetto: circa 1100 euro mensili già tassati, quindi netti.
Per i requisiti, sono ammessi «i candidati, in possesso di un diploma di laurea in giurisprudenza o scienze politiche (ad indirizzo prevalentemente giuridico)» e una buona conoscenza della lingua francese, «per ragioni di servizio», si spiega sul sito. I tirocini si svolgono principalmente presso la Direzione della ricerca e documentazione, il servizio stampa e informazione, e le domande si spediscono per posta dopo aver complilato il modulo in francese o inglese, con allegato curriculum vitae e copie dei diplomi.
Anche qui il numero degli ammessi non è elevato, intorno ai 50 (l'anno scorso sono stati 52). Le candidature non sono numerose. «Per gli stage di ottobre 2014 – marzo 2015 il totale è stato di 569» spiega infatti alla Repubblica degli Stagisti Marilena Cavassa della direzione della comunicazione. Ma anche qui la preponderanza di application provenienti dall'Italia è enorme: 178 italiani su 569, oltre il 30%. «Per la tornata di tirocini tra marzo e ottobre 2015 i candidati sono stati 415, di cui 106 italiani» aggiunge la Cavassa. Chissà se anche quest'anno qualcuno ce la farà ad essere selezionato.
Ilaria Mariotti
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