Assunzioni in tempo di Covid: non molte, ma ci sono

Scritto il 26 Giu 2020 in Notizie

assunzione post stage assunzioni covid

Per il mercato del lavoro l’emergenza Covid è una doppia sfida. Da una parte bisogna infatti riorganizzare tutte le attività, permettendo il più possibile il lavoro (e anche lo stage!) da remoto. Dall’altra bisogna affrontare il tema delle nuove assunzioni, che non sono mai facili in tempi di crisi.

In una nota pubblicata pochi giorni fa l’Istat ha fatto il punto della situazione: nel primo trimestre del 2020 «l’input di lavoro misurato in termini di Ula» – cioè le “Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno” – ha subito «una eccezionale diminuzione sia sotto il profilo congiunturale (
6,9%) sia su base annua (6,4%), come conseguenza della riduzione delle ore lavorate a seguito del sopraggiungere dell’emergenza sanitaria a partire dall’ultima settimana di febbraio». Questo calo «si è sviluppato in una fase di forte flessione dei livelli di attività economica, con il Pil che nell’ultimo trimestre segna una diminuzione congiunturale di 5,3%».

Secondo alcuni dati diffusi da LinkedIn di recente il tasso di assunzioni in Italia nel 2020 calerà, ma non quanto si era inizialmente temuto. Le prime rilevazioni parlavano infatti di un 62%,  dice il più importante social network professionale, mentre più di recente questa diminuzione si è “mitigata”, scendendo a un meno drammatico (anche se pur sempre preoccupante) 44%. «In un periodo nel quale l’impatto economico del Covid-19 si fa sentire in tutti i settori in Italia» si legge nella nota «ci sono comunque settori industriali che hanno continuato ad assumere, e ruoli professionali che hanno continuato a registrare un gran numero di candidature». Ed eccoli, questi ruoli per i quali LinkedIn ha registrato il maggior “aumento percentuale” nel numero di candidature tra marzo e aprile: «I professionisti in materia legale (legal specialist), i director of operations, i responsabili della logistica (logistics manager), i direttori delle vendite e gli specialisti dedicati al servizio alla clientela (customer specialist)».

stage lavoroDunque non bisogna cedere al pessimismo e pensare che tutto sia fermo. In realtà le assunzioni accadono anche in questo periodo. «Noi abbiamo da poco assunto una persona in ambito sistemistico Big Data che andasse a supportare i colleghi nella gestione dei clienti» dice per esempio Stefano Ciavatta [nella foto a destra], amministratre unico di Trust 4 Value, una società di consulenza ICT fondata nel 2011 e specializzata in progetti di Big Data Analytics – con specifica focalizzazione nelle tecnologie e nelle piattaforme SAS, Cloudera e Microsoft Azure – che da ques'anno è entrata a far parte del network di aziende virtuose della Repubblica degli Stagisti.

Il neoassunto è «un senior con quindici anni di esperienza nel mondo dell’ICT» dice ancora Ciavatta: «In realtà lo conoscevamo già da tempo perché ci siamo trovati più volte a collaborare sugli stessi clienti; aveva proprio voglia di un‘esperienza specifica nel settore dei Big Data Analytics, dove è posizionata T4V, e quindi non è stato molto difficile convincerlo». La selezione di una persona senior era già attiva in T4V prima del lockdown: «Avevamo già cominciato ad incontrare i candidati
» conferma il manager «e siamo andati a chiudere un cerchio e a confermare l’inserimento. Sia pure con qualche inevitabile rallentamento, tutti i nostri clienti hanno confermato la fiducia a T4V in questo difficile periodo e quindi il rischio è stato mitigato da una buona visibilità di medio periodo». Oltre a questa assunzione, T4V ha anche attivato nei mesi di lockdown quattro stage «all’interno di un percorso formativo di Academy che abbiamo trasformato in modalità online», tutto gestito «tramite piattaforme digitali e telefonicamente, sia a livello di selezione che burocratico e poi lavorativa».

Anche se T4V è «un’azienda completamente digitalizzata», in cui tutti hanno lavorato in smartworking negli ultimi mesi – solo nelle prossime settimane partirà una prima graduale riapertura – è innegabile che ci siano aspetti molto più facilmente gestibili di persona che da remoto, quando si assume un nuovo dipendente. Per esempio «il tema della formazione» aggiunge Monica Cremaschi, Talent manager di T4V: «Ogni nostro nuovo assunto, anche se già con esperienza lavorativa, ha bisogno di un periodo di formazione specialistica sia in aula che in affiancamento: l’esperienza d’aula siamo riuscita a riprodurla virtualmente, ma l’affiancamento fisico rimane molto più efficace di quello virtuale». La maggiore sfida secondo Cremaschi «è l’inserimento nel gruppo, la presentazione la creazione di una fiducia con gli altri componenti»; e poi «va creato un legame aziendale più velocemente possibile, favorendo il passaggio delle informazioni e della filosofia aziendale anche tramite strumenti digitali».

Un altro esempio di azienda che non ha bloccato il flusso di assunzioni è Marsh. Tra marzo e aprile, in piena fase 1 dell’emergenza Covid, ha assunto dodici persone che stavano facendo uno stage, cui se ne sono aggiunte altre tredici tra maggio e giugno: tutti giovani, prevalentemente laureati da poco in materie economiche o giuridiche, che hanno terminato la propria esperienza formativa nella modalità “smart internshipping” da casa e che sempre da casa si sono visti comunicare la notizia della proposta di assunzione con contratto di apprendistato.
stage lavoro marshI venticinque ex tirocinanti «hanno raggiunto gli obiettivi prefissati e sono stati contenti di poter vedere soddisfatte le proprie attese per una crescita professionale anche in questo particolare periodo», racconta Marika Caggianelli, Talent acquisition consultant di Marsh, «apprezzando molto la fiducia dell’azienda nei loro confronti».

Certo, assumere in questo periodo è una bellissima cosa ma anche “rischioso” per un’azienda… «Parliamo ogni giorno di gestione del rischio con i nostri clienti» risponde Caggianelli «e valutiamo attentamente ogni aspetto. In questo specifico caso, abbiamo analizzato e valutato i tirocinanti in base al merito, al raggiungimento degli obiettivi e al feedback dei tutor». Nessuno nega che la situazione sia particolare: «In questo difficile periodo siamo ancora più cauti e prudenti nei nuovi inserimenti in stage» conferma Caggianelli «e monitoriamo la situazione a livello normativo ed economico». Ma laddove l’opportunità si apre, e la persona ha dimostrato di essere solida nelle sue competenze, aziende come Marsh scelgono di non farsi frenare: «Pensiamo che quando si investe in formazione e know-how su giovani professionisti sia sempre un valore aggiunto».

Una considerazione molto simile a quella di Marco Russomando, HR manager di illimity Bank: «La stagione è complicata per ciascuno di noi: la situazione di emergenza ha messo un punto interrogativo sui percorsi di stage avviati e sulle nuove assunzioni. Ma abbiamo deciso di procedere con entrambi senza esitazioni».

stage lavoro illimityIn illimity infatti sono entrati tra marzo e aprile quaranta nuove persone – nel gergo aziendale vengono chiamati “illimiters”: trentaquattro assunzioni e sei nuovi stage. Tra le trentanquattro assunzioni anche quella di cinque ex stagisti. Una di loro ha 25 anni e attualmente è iscritta al corso di laurea magistrale Gestione del lavoro e comunicazione per le organizzazioni alla Cattolica di Milano. «Proprio con la sua università ha svolto da noi uno stage curricolare di 6 mesi» racconta Russomando «al termine dei quali si è unita al team di Talent Acquisition & Development, decidendo di portare avanti allo stesso tempo il suo impegno nel lavoro e nello studio». Essendo uno stage curricolare, la finalità iniziale non era quella dell’assunzione: dunque la proposta del contratto a tempo indeterminato è giunta come una «sorpresa gradita e inaspettata» per la ragazza, ricorda Russomando, che l’ha «accettata con entusiasmo».

Inserire nuove persone in un’azienda in un momento in cui la sede è pressoché vuota, e tutto il personale o quasi lavora da casa, è una ulteriore sfida, perché chi entra direttamente in modalità smart lo fa senza un incontro di persona con i nuovi colleghi e capi, senza “mettere piede” fisicamente in azienda: «Noi abbiamo organizzato le spedizioni dei device aziendali, laptop e smartphone, a domicilio, e tutti hanno avviato la loro attività da remoto» conferma Russomando: «La vera sfida è il cambio di mentalità da una leadership orientata al presenzialismo e al controllo ad una orientata alla fiducia, obiettivi chiari e alla collaborazione: il management deve diventare anche un coach e un mentore per i colleghi spingendoli ad assumere una sempre maggiore autonomia e sperimentando nuove modalità di lavoro».

Tutto ciò sarebbe molto più difficile – a tratti addirittura impossibile – senza le nuove tecnologie: «Ma questo non comporta la mancanza di una dimensione umana» assicura l’HR manager di illimity: «Il rapporto umano resta alla base di tutto ed è nostro compito riuscire a preservalo, anche lavorando in modalità smart working. In illimity, per continuare a sentirci vicini, abbiamo rafforzato la comunicazione interna, con aggiornamenti da parte del Team HR sulla situazione Coronavirus e sulle buone pratiche da adottare e con una newsletter “Buone Notizie”. Inoltre abbiamo sfruttato questo periodo in cui bisogna restare a casa per attivare nuovi corsi e-learning. Ciò consente di approfondire le conoscenze individuali e sviluppare nuove abilità, che sono il vero motore e il bene più prezioso del nostro progetto».

I prossimi mesi non saranno facili per chi cerca opportunità di lavoro o di stage. Ma prima di lasciarsi scoraggiare, è bene pensare che anche in questo tempo difficile ci sono e saranno aziende in grado di continuare ad assumere: sarà forse un po' più difficile trovarle, i “volumi” dei nuovi ingressi saranno probabilmente più contenuti, ma sarà grazie alle aziende che continueranno a crescere che il Paese non si fermerà.

Community