Sono diminuiti i tirocini in Lazio, adesso che il rimborso spese obbligatorio minimo a favore degli stagisti extracurriculari in quella Regione è di 800 euro al mese? Non moltissimo. Un po’. Secondo i dati ottenuti dalla Repubblica degli Stagisti, relativi alle attivazioni di stage extracurriculari nel corso del 2017, la diminuzione è contenuta, nell’ordine di un dieci per cento in meno.
Il Lazio è stata la prima Regione, nell’estate 2017, a rinnovare la sua normativa regionale in materia di stage extracurriculari a seguito dell’approvazione delle nuove linee guida da parte della Conferenza Stato - Regioni. Lo ha fatto apportando un significativo scatto in avanti su un punto specifico, quello della sostenibilità economica degli stage dal punto di vista dei giovani. Ha innalzato cioè l’indennità minima che obbligatoriamente gli stagisti devono ricevere: nella normativa precedente in Lazio era stabilita in 500 euro mensili, ma nell’agosto 2017 la nuova legge approvata in Regione Lazio ha aumentato questo minimo a 800.
Nello specifico, la normativa laziale è entrata in vigore ufficialmente a partire dal 1° ottobre 2017, impattando dunque su tutti gli stage extracurriculari avviati a partire dall’ultimo trimestre 2017.
Analizzando i dati delle attivazioni trimestre per trimestre, dunque, si può capire meglio quanto questo innalzamento della indennità minima abbia inciso sulla propensione ad attivare stage – dato che il principale argomento che i detrattori utilizzano, per scoraggiare l’aumento dell’importo delle indennità minime, è proprio che se obbligati a corrispondere agli stagisti cifre troppo alte le imprese si “ritrarrebbero”, smettendo di offrire opportunità ai giovani.
La Repubblica degli Stagisti, per la cronaca, contrasta fortemente questa visione. Per noi il fatto che gli stage diminuiscano un po’ di numero a fronte dell’introduzione di migliori tutele per gli stagisti è un fattore ininfluente, se non addirittura positivo: si sfronda il “mercato degli stage” da quei soggetti - aziende private ma anche enti pubblici - che non sono in grado di trovare le risorse o di adeguare le proprie policy per assicurare agli stagisti percorsi di qualità a condizioni dignitose. E allora meglio pochi ma buoni: la qualità delle opportunità di stage, secondo noi, deve sempre venire prima della quantità.
In ogni caso, è vero che se si pongono più tutele e paletti il numero delle opportunità si riduce? Non proprio; o quantomeno, non tanto. Guardando i dati annuali, in Lazio sono stati attivati complessivamente 38.500 stage extracurriculari nel 2015 (per la precisione, 38.502), quasi 40mila nel 2016 (nello specifico, 39.741) e quasi 38mila nel 2017 (37.970).
Il numero complessivo quindi sembra più o meno stabile. Ma una flessione innegabilmente c’è stata. In linea generale, infatti, analizzando i dati trimestre per trimestre si scopre che nel 2017 sono stati attivati in Lazio all’incirca 10mila stage nel tra gennaio e marzo, quasi 11.500 tra aprile e giugno, poco più di 9mila stage tra luglio e settembre, e poco meno di 7.500 tra ottobre e dicembre.
In sostanza, fatto 100 il numero di stage extracurriculari attivati nel territorio della Regione Lazio nel 2017, il 26% è stato attivato nel primo trimestre, il 30% nel secondo trimestre, il 24% nel terzo trimestre e appena il 20% nell’ultimo trimestre, quello in cui è entrata in vigore la nuova normativa con gli 800 euro minimi di indennità.
Ma non basta calcolare le percentuali per comprendere appieno i dati; bisogna anche un confronto con gli andamenti trimestrali delle attivazioni degli anni precedenti. E facendo questo confronto si scopre che, quantomeno negli ultimi anni, il periodo tra ottobre e dicembre era stato in genere quello con più attivazioni di stage, sempre quasi a parimerito con il secondo trimestre (aprile-giugno) ma sempre un filo superiore.
Per capirci, nel 2015 il 20% delle attivazioni di stage si era collocato nel primo trimestre, il 29% nel secondo trimestre, il 21% nel terzo trimestre e l’ultimo trimestre, con 11.500 stage attivati, aveva totalizzato il 30%. Mentre nel 2016 le attivazioni nel primo trimestre erano state il 24,5% del totale; nel secondo e terzo trimestre si erano collocate rispettivamente il 27 e il 20,5% delle attivazioni. Nel quarto trimestre 2016 si era di nuovo registrato il maggior numero di attivazioni dell’intero anno, con una percentuale pari al 28%.
Si può dire dunque che probabilmente l’introduzione della nuova normativa più stringente sui diritti degli stagisti abbia comportato nella Regione Lazio una contrazione del numero degli stage extracurriculari, che appare nell’ordine di un –10%. Ma la conferma si avrà solo a settembre, quando il ministero del Lavoro potrà estrarre il primo dato parziale delle attivazioni di tirocini nel 2018, quelle del primo e secondo trimestre – quindi il conteggio dei tirocini attivati tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2018. A quel punto si potrà capire l'entità del trend di diminuzione di tirocini in Lazio.
Eleonora Voltolina
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