Alternanza scuola lavoro, il “Project Management Empowerment” di Cefriel è dedicato alle ragazze

Rossella Nocca

Rossella Nocca

Scritto il 14 Ago 2019 in Approfondimenti

alternanza scuola-lavoro Cefriel project management

Valorizzare le esperienze di alternanza scuola lavoro attraverso un percorso di formazione preparatorio all’ingresso in azienda e allo stesso tempo contrastare il gap di genere in ambito Stem. Sono i principali obiettivi di “Project Management Empowerment”, il progetto pilota di alternanza scuola lavoro promosso da Cefriel, società partecipata da università, imprese e pubbliche amministrazioni che realizza progetti di innovazione digitale e formazione, che dal 2017 fa parte del network di aziende virtuose della Repubblica degli Stagisti.

La prima edizione si è tenuta tra maggio e giugno e attraverso un percorso di 100 ore – di cui 28 di formazione in aula presso Cefriel e 72 di tirocinio in altre aziende – ha puntato a dare una base di conoscenze di project management a dodici studentesse liceali milanesi tra i sedici e i diciott'anni, per renderle concorrenziali in ambito lavorativo. Sono stati coinvolti quattro licei milanesi: tre scientifici – Volta, Faes e Marconi – e  un linguistico, il Manzoni.

Nella parte di formazione in azienda lo scopo è stato introdurre gli elementi di base, la terminologia e le best practices per la gestione dei progetti, utilizzando come riferimento lo standard internazionale del Project Management Institute. Gli interventi in aula sono stati coordinati e gestiti da esperti provenienti dal mondo professionale e finalizzati a fornire strumenti metodologici e operativi necessari per pianificare, monitorare e controllare un qualsiasi progetto nei suoi aspetti tecnici, economico-produttivi e realizzativo-gestionali.

La scelta di soffermarsi sul project management è stata dettata appunto  dall'obiettivo di «fornire alle studentesse uno strumento che permettesse loro di entrare in azienda non vincolandosi a un’area specifica, ma andando a interfacciarsi con tutte le funzioni aziendali, grazie a un metodo e un linguaggio universale spendibile in molteplici ambiti, lavorativi e non», come spiega da Sonia Rizzo, responsabile del progetto lato Cefriel ed Education project coordinator: «Noi ci occupiamo, fra le altre cose, di formazione per giovani, e ci siamo resi conto che l’alternanza scuola lavoro non stava funzionando come auspicato, così abbiamo pensato di creare un progetto di valore formativo, in particolare per i licei che, non avendo una struttura consolidata, sono spesso in confusione».

“Project Management Empowerment” è stato realizzato in collaborazione con le aziende Bosch, Dolce & Gabbana, Engie ed Edison, che hanno ospitato le studentesse nella fase di tirocinio. 

«Io ho svolto il mio stage in Engie» racconta Claudia Catalini, diciotto anni, che ha appena terminato il quarto anno di liceo linguistico «in ambito business to business, e in particolare nella sezione che si occupa delle relazioni tra Engie e altre aziende per la manutenzione delle sedi degli uffici e della parte finanziaria».

Un’esperienza breve ma preziosa. «Inizialmente ero intimidita, tutti erano più grandi e avevano idea di cosa fare mentre io no. Tuttavia sono stati tutti molto disponibili e presenti. Io, non potendo giustamente ricevere incarichi complessi, mi occupavo soprattutto di inserimento dati con Excel. Un lavoro un po’ noioso ma comunque utile, che mi ha fatto sentire parte dell’azienda e mi ha aiutato a capire cosa voglio e non voglio fare», aggiunge Claudia. 

«In Italia i percorsi di alternanza scuola lavoro sono spesso buttati lì, giusto per farti fare qualcosa» commenta anche Irene Cervadori, 17 anni, che ha concluso il terzo anno di liceo scientifico «mentre questo è perfettamente riuscito, pur essendo alla prima esperienza»

Confrontarsi con il mondo del lavoro serve anche a capire il suo scollamento con il mondo scolastico e le sue lacune. «Al liceo non sappiamo usare per nulla il computer, soprattutto i programmi che servono come Excel» commenta Cervadori «facciamo pochissimi lavori di gruppo e non conosciamo abbastanza l’inglese, che invece oggi è fondamentale»

La studentessa 17enne per il suo tirocinio è stata ospitata da Dolce & Gabbana: «Ho lavorato nella divisione Crm, avendo a che fare con i clienti e con vari ambiti tra cui la gestione dei dati e l’organizzazione di una sfilata per la Settimana della moda» racconta «Un’esperienza che non mi è servita tanto per imparare qualcosa in sé quanto per avere un approccio con il mondo del lavoro e capire cosa potesse piacermi. Pensavo che in un’azienda così grande avrei fatto “archivio”, invece sono stati tutti molto disponibili e mi hanno coinvolto in varie attività, tra cui un progetto di styling di negozi in Giappone». 

L’esperienza si è conclusa con la presentazione dei lavori finali. Le dodici studentesse si sono cimentate con due case studies, di cui uno consistente nell’organizzazione di una giornata che coinvolgesse le famiglie del distretto Bicocca e un altro nell’organizzazione di un hackathon. Le ragazze hanno presentato un project charter con obiettivi, opportunità e rischi e un Wbs (work breakdown structure), una scomposizione in sotto parti del progetto.

«C’è stata sorpresa nello scoprire quanto il prodotto realizzato fosse professionale. Le ragazze hanno mostrato grande entusiasmo e interesse, non a caso per portare a termine il progetto hanno superato abbondantemente il monte ore obbligatorio per l’alternanza», spiega soddisfatta Sonia Rizzo. 

Secondo una ricerca dell’Allen Institute for Artificial Intelligence a Seattle, che ha preso in considerazione milioni di paper pubblicati dal 1970 al 2018, l’Italia è agli ultimi posti nel confronto europeo sul tasso di occupazione delle donne e, secondo Eurostat, solo il 21,8 per cento dei vertici aziendali è costituito da donne. La parità di genere in ambito informatico, inoltre, si raggiungerà fra poco più di 100 anni. In Cefriel, su 137 dipendenti solo il 30 per cento sono donne. Da qui la scelta di rivolgere inizialmente il percorso esclusivamente alle studentesse.  

Ora, dopo gli ottimi feedback di questa prima edizione, l’idea di Cefriel è quella di allargare la platea sia nel genere, rivolgendosi anche i ragazzi, sia nei percorsi di studio, coinvolgendo istituti scolastici differenti.

Rossella Nocca

Community