Abruzzo, entra in vigore la nuova normativa sui tirocini: pochi i cambiamenti

Rossella Nocca

Rossella Nocca

Scritto il 14 Apr 2018 in Approfondimenti

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Il 29 marzo scorso sono entrate in vigore le nuove “Linee guida per l’attuazione dei tirocini extracurriculari nella regione Abruzzo”, approvate dalla Giunta regionale con il Dgr n. 112 del 22 febbraio 2018. Così, a quattro mesi dalla deadline fissata, anche l’Abruzzo ha recepito le “Linee guida in materia di tirocini formativi e di orientamento” contenute nell’accordo adottato dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano il 25 maggio 2017. 

Ma cosa cambia per gli aspiranti tirocinanti abruzzesi? Vi sono alcune novità rispetto all’ultimo aggiornamento delle linee guida (risalente al settembre 2015), ma nessuna di grande rilievo. Si parte col superamento della suddivisione dei tirocini in tre tipologie: tirocini formativi e di orientamento; tirocini di inserimento e/o reinserimento al lavoro; tirocini di orientamento, formazione e inserimento/reinserimento finalizzati all’inclusione sociale, all’autonomia delle persone e alla riabilitazione. Con la nuova normativa i tirocini si distinguono infatti in base ai soggetti destinatari: disoccupati, Neet, beneficiari di strumenti di sostegno al reddito, lavoratori a rischio disoccupazione e soggetti disabili o svantaggiati. 

«Reputiamo positiva la modifica sulla compatibilità tra tirocinio e strumenti di sostegno al reddito, precedentemente non consentita», commenta Rita Innocenzi, componente della segreteria regionale Cgil Abruzzo con delega alle politiche del lavoro.

Il tetto massimo per la durata dei tirocini è fissato a 12 mesi, 24 per le persone con disabilità, in linea con la normativa nazionale. Ma, a differenza di quest’ultima, fanno eccezione i tirocini di istruzione e formazione professionale, di istruzione secondaria di secondo grado, master e dottorato, per i quali è stabilito il tetto massimo di 6 mesi. Il limite minimo di durata resta di due mesi, ad eccezione dei tirocini presso soggetti ospitanti che svolgono la propria attività in cicli stagionali, che possono durare anche un solo mese. Il tetto scende a 14 giorni, infine, per i tirocini rivolti a studenti, promossi dai centri per l’impiego e svolti durante il periodo estivo.  

L’entità del rimborso rimane invariata rispetto alla normativa regionale precedente: ogni tirocinante dovrà percepire un minimo di 600 euro mensili, tetto che scende a 450 nel caso in cui l’interessato percepisca "altre forme di aiuto/sostentamento". Al pari di altre regioni, anche l’Abruzzo si discosta quindi dalle linee guida nazionali, che avevano stabilito la cifra minima di 300 euro al mese. 

Un’altra novità è l’estensione della platea dei potenziali tirocinanti: possono attualmente svolgere un tirocinio extracurriculare non solo i disoccupati ma anche i lavoratori a rischio di disoccupazione e i soggetti già occupati che siano in cerca di altra occupazione, categorie non incluse nella precedente normativa regionaleNovità rispetto al 2013 anche sui limiti numerici dei tirocini attivabili per le aziende. In adeguamento alla normativa nazionale, il numero massimo di tirocinanti per ogni azienda verrà calcolato tenendo conto non solo dei contratti a tempo indeterminato ma anche di quelli a tempo determinato attivi al momento della richiesta. I numeri restano gli stessi: un tirocinante per le aziende che hanno fino a cinque dipendenti, due per le aziende tra i sei e i venti dipendenti, non oltre il 10% dei lavoratori assunti per le aziende con ventuno o più dipendenti. Inoltre per le aziende che hanno più di venti dipendenti a tempo indeterminato, oltre che alla quota di contingentamento, l’attivazione di nuovi tirocini è vincolata alla stipula di un contratto di lavoro subordinato della durata di almeno sei mesi entro 120 giorni da termine del tirocinio. 

Nel 2017 la regione Abruzzo - la cui popolazione conta poco di 200mila giovani tra i 15 e i 29 anni - ha registrato 7.200 tirocini extracurriculari, di cui la maggior parte nelle piccole e medie imprese, che qui rappresentano il 90% del totale. Secondo l'ultimo Rapporto annuale sulle comunicazioni obbligatorie del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, i tirocini extracurriculari sono cresciuti rispetto al 2016, in cui ne erano stati attivati 5.541, ma il picco c'era stato nel 2015, con 8.077 tirocini.

La Cgil Abruzzo mette in guardia sulle possibili distorsioni legate all'aumento del numero dei potenziali tirocinanti. «Abbiamo il timore che quanto scritto nelle premesse di raccomandazione,
in linea con l’indirizzo dell’Unione europea, circa la vigilanza sul fatto che il tirocinio debba essere uno strumento genuino, un percorso esperienziale e formativo e non lavoro subordinato fittizio, sia disatteso dalla quotidianità italiana e regionale» spiega Innocenzi: «e che esso continui ad essere sostitutivo del lavoro subordinato, stabile e regolare, in quanto strumento con un costo di molto inferiore e senza le stesse tutele, come ferie retribuite e contributi». Il problema è che «quello che dovrebbe essere uno strumento parziale, di corredo, troppo spesso diventa la sola forma di lavoro esistente, cosa che differenzia l’Italia dagli altri paesi europei, che lo concepiscono molto diversamente».    

La Cisl Abruzzo-Molise esprime soddisfazione per la nuova normativa, sempre a patto che si vigili sulla sua applicazione. «La revisione delle norme sui tirocini è un’occasione per elevarne la qualità, contrastarne gli abusi e rafforzare l’occupabilità dei giovani e delle figure svantaggiate nel mercato del lavoro» commenta Leo Malandra, segretario generale del sindacato: «La Cisl chiede che  vengano operate maggiori restrizioni e controlli nell’uso dei tirocini ed una loro più coerente finalizzazione: per questo è importante e fondamentale un’azione di monitoraggio che dovrà far conoscere punti di forza e di debolezza dei nuovi tirocini».   

Insomma, le novità individuate nel testo della nuova normativa sui tirocini extracurriculari nel complesso sono percepite positivamente, ma resta ora da capire se i prossimi tirocini attivati in Abruzzo, come d'altronde nelle altre regioni, ne saranno davvero la fedele espressione.    

Rossella Nocca

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