Emilia Romagna, 11 milioni per dare un sussidio agli stagisti rimasti fermi per il Coronavirus

Ilaria Mariotti

Ilaria Mariotti

Scritto il 09 Apr 2020 in Notizie

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Qualcuno nel mondo della politica pensa finalmente agli stagisti. Con un annuncio apparso a fine marzo sul sito ufficiale della Regione, l'Emilia Romagna ha annunciato di aver stanziato sette milioni di euro destinati ai tirocinanti colpiti dall'emergenza Covid-19 «per assicurare un sostegno economico a coloro che hanno dovuto interrompere i  tirocini». Circa una settimana dopo, la Giunta dell'Emilia Romagna fa un passo ulteriore e fa sapere con un comunicato che il fondo è salito a 11 milioni.

A beneficiarne non saranno però gli stagisti più fortunati per così dire, quelli cioè che hanno proseguito lo stage con la formula dello smart working e hanno di fatto continuato a percepire il rimborso spese, bensì la platea di coloro che dall'oggi al domani si sono ritrovati con il tirocinio interrotto loro malgrado, magari per causa di forza maggiore perché il tipo di attività non consentiva l'applicazione del lavoro da remoto. E che quindi hanno perso quell'unica entrata con cui probabilmente si sostentavano, senza poter contare su tutele di nessun tipo.


Sul sito dell'Emilia Romagna si mettono da subito alcuni paletti. «I fondi
servono a  garantire la quota mensile che viene a mancare a chi ha interrotto il tirocinio» si legge «nell’ambito dei percorsi avviati attraverso i centri di formazione accreditati a causa dell’emergenza Coronavirus e le misure restrittive introdotte per fermare il contagio». Vale a dire che una delle condizioni da rispettare per percepire gli importi sarà quella di fare riferimento a un «centro di formazione accreditato» come recita l'articolo, ma su cui nulla di più dettagliato è dato sapere.

Il comunicato successivo specifica poi che i soggetti coperti saranno in primis i disabili e agli appartenenti alle categorie svantaggiate, circa 3.500 persone, a cui andrà un bonus una tantum di 900 euro. Per tutti gli altri stagisti che avranno potenzialmente accesso all'indennità, circa 14.600 soggetti, la cifra sarà intorno ai 450 euroManca però ancora qualsiasi precisazione riguardo le modalità di versamento e la definizione esatta di importi e destinatari degli undici milioni.


L'atto deve ancora essere formalizzato
, fa sapere il collaboratore della vicepresidente della Regione Elly Schlein Giovanni Gaspare Righi. Anche se della certezza degli stanziamenti dà conferma alla Repubblica degli Stagisti l'assessore regionale al Lavoro Vincenzo Colla, senza però aggiungere nessun ulteriore elemento: «Le tempistiche sono in fase di definizione». In più «sono in corso di predisposizione le procedure per garantire la corresponsione delle risorse nei tempi più celeri e riducendo gli oneri a carico dei potenziali beneficiari». 


Positivo il giudizio di Confindustria Emilia Romagna: «Questa decisione dell'Emilia Romagna offre una importante opportunità ai tirocinanti, che devono poter ricevere in tempi veloci e in modo diretto queste risorse» è il commento di Corrado Beldì, vicepresidente regionale [nella foto sotto]. Si deve però contemporaneamente cominciare a guardare avanti, «pensare alla ripartenza, a interventi innovativi in linea con i cambiamenti che il mondo produttivo dovrà adottare, tra cui la digitalizzazione e lo smart working».

Più cauta la voce della Cgil Emilia Romagna. «Parlerò solo quando avremo l'ufficialità, adesso non mi sembra serio» taglia corto con la Repubblica degli Stagisti Diana Luisa, esponente locale di Nidil Cgil, il ramo del sindacato che si occupa dei lavoratori atipici. «Mancano ancora tutte le circolari operative» le fa eco il suo collega Maurizio Lunghi, coordinatore regionale della Cgil: «Non sappiamo come funzionerà». Pur giudicando positivo l'intervento «come tutto ciò che va nella direzione di chi aiutare chi ha bisogno», ci sarebbe, a suo dire, «anche un problema tecnico perché, non essendo i tirocini rapporti di lavoro, si dovrebbe emanare una legge regionale apposita affinché gli stagisti possano usufruire del sussidio».
In più, a restare fuori, «sarebbe un'altra categoria di soggetti come colf, badanti e occasionali, per cui ci stiamo battendo perché a loro volta non hanno assicurate tutele di nessun tipo». 

Gli undici milioni si inseriscono in un pacchetto complessivo da 24 milioni che contiene misure adottate dalla Regione per fronteggiare le conseguenze sociali e economiche dell’emergenza Coronavirus – una parte delle risorse è destinata a affitti e scuola. Fondi in più che la Regione si è procurata grazie agli stanziamenti del Governo a favore dei Comuni per la solidarietà alimentare. «Di concerto con Comuni e Province abbiamo convenuto di impiegare in questa fase gli ulteriori stanziamenti regionali per ampliare la platea dei benficiari e rispondere alle necessità essenziali» si legge nel comunicato del presidente dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini. «Penso alla scuola, per creare condizioni stabili e per tutti di accesso alle nuove tecnologie, all'impegno sugli stagionali o a chi vede interrotti percorsi formativi».

Se la misura andasse in porto, come tutto lascia supporre, l'Emilia Romagna si attesterebbe come prima regione di Italia a approntare un provvedimento a favore degli stagisti colpiti dalla pandemia. I sussidi contenuti nel Decreto Cura Italia sono infatti pensati esclusivamente per i lavoratori veri e propri, quelli che versano quote nelle casse previdenziali. Nessuna previsione invece per gli stagisti, a meno che non vadano in porto alcuni degli emendamenti al decreto presentati in Parlamento negli ultimi giorni.

In Emilia Romagna come in molte altre regioni italiane i tirocini sono al momento sospesi, e la disposizione è obbligatoria, a meno che non sia attuabile l'opzione dello smart working. Sospensione che arriva per ora fino al 13 aprile, «o a data successiva se le misure di contenimento verranno ulteriormente prorogate da disposizioni nazionali o regionali» specifica la delibera dell'Emilia Romagna. Saranno giorni di attesa dunque, anche per capire chi – e quando – potrà beneficiare dello stanziamento che copra il mancato incasso delle indennità di tirocinio.

Ilaria Mariotti 

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