Veneto, 800mila euro per quasi 200 opportunità di servizio civile per i giovani: il bando è aperto

Scritto il 29 Ago 2020 in Notizie

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Non sono moltissime in tempi di Covid le occasioni per i giovani, e dunque degno di nota è il bando pubblicato pochi giorni fa sul Bur della Regione Veneto che propone quasi duecento opportunità di servizio civile. I giovani veneti hanno la possibilità di visionare la tabella con tutti diciassette enti che hanno progetti in corso e che hanno dichiarato, a fine 2019, disponibilità ad accogliere giovani in servizio civile; per inoltrare la propria candidatura c’è tempo fino alla fine di settembre.

stage lavoro servizio civile venetoSi tratta di un bando parallelo, «complementare» al servizio civile nazionale «e al futuro servizio civile universale» si legge nel Bur. I percorsi dureranno tutti dodici mesi e prenderanno il via entro la fine di novembre. Data l’attuale situazione di emergenza epidemiologica, sono stati rimodulati in corsa ed è previsto che si svolgano in «modalità mista»; il bando anche mette le mani avanti specificando che «a progetto avviato, attività, sedi, modalità operative potrebbero modificarsi a seconda dell’evolversi dell’emergenza sanitaria da Covid-19» e sopratutto che «in caso di attività svolte da remoto, le dotazioni strumentali e la connessione dati sono a carico del volontario» (sic).

L’iniziativa è accessibile a tutti i giovani tra i 18 e 28 anni (29 non compiuti) residenti o domiciliati in Veneto, compresi i giovani non comunitari con regolare permesso di soggiorno. Obbligatorio avere un conto corrente (anche una carta prepagata) o impegnarsi ad aprirne uno entro l’avvio del progetto – per poter ricevere l’indennità, che non può essere erogata in contanti.

Non possono invece candidarsi gli appartenenti ai corpi militari e alle forze di polizia; oppure chi abbia riportato condanne – anche non definitive – «alla pena della reclusione superiore ad un anno  per delitto non colposo»; il limite minimo di un anno non vale se il motivo della condanna sia un «delitto contro la persona» o riguardi «detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o esportazione illecita di armi o materie esplodenti» oppure «l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici o di criminalità organizzata».

Esclusi, infine, i giovani che abbiano già fatto un percorso di servizio civile regionale, sia completandolo sia interrompendolo prima della scadenza prevista, oppure che abbiano «in corso con l’ente che realizza il progetto rapporti di lavoro o di collaborazione retribuita a qualunque titolo». Nessun accenno invece a incompatibilità con il servizio civile nazionale: chi avesse fatto già una esperienza di servizio civile nazionale può dunque partecipare anche a questo.

Tutti i requisiti «devono essere posseduti alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande e mantenuti sino al termine del servizio» – chiaramente ad eccezione del limite di età: cioè se si fa domanda a ventotto anni e mezzo, chiaramente si compieranno i ventinove anni durante lo svolgimento del proprio percorso di servizio civile, e questo è consentito.

Per quanto riguarda l’aspetto economico, l’emolumento previsto è purtroppo un po' più basso di quello del normale servizio civile, quello nazionale (scn). Quest'ultimo infatti ammonta a 439 euro mensili, mentre l'indennità del servizio civile promosso dalla Regione Veneto è pari a 12 euro al giorno – vanno conteggiati per fortuna anche i giorni festivi e di riposo – a condizione che i giovani “prestino servizio ventiquattro ore la settimana”. 360 euro al mese dunque, circa il 18% più bassa di quella del scn. Tale indennità viene ridotta del 40% “se i volontari prestano servizio diciotto ore la settimana”, che è l’impegno minimo consentito
e “in proporzione” qualora il monte orario settimanale sia “compreso tra le diciotto e le ventiquattro ore”.
Dal 2018 è direttamente la Regione, attraverso la sua controllata Azienda Zero, a corrispondere l'indennità di servizio ai giovani impegnati in “quest'esperienza di formazione, solidarietà e collaborazione allo sviluppo del territorio veneto”.

L’iter che ha portato al bando di questi giorni è iniziato a ottobre dell’anno scorso, con l’approvazione del bando destinato agli enti, affinché potessero presentare progetti di servizio civile regionale volontario. A febbraio è uscita la graduatoria dei progetti valutati: trentadue di essi sono stati «ammessi a finanziamento» con una «assegnazione complessiva» di 192 posti.  La misura comporta per la Regione una spesa di 800mila euro a valere sul “capitolo 103555 Azioni regionali per favorire il servizio civile regionale volontario - Acquisto di beni e servizi” del Bilancio triennale 2020/2022 «che presenta sufficiente disponibilità», come si legge sul Bur.

Al termine del percorso, tutti i partecipanti riceveranno dall’ufficio regionale per il Servizio Civile un “attestato di espletamento”.

Tra le 192 opportunità contenute nel bando spiccano i quarantacinque percorsi  presso l’ente Amesci nelle sue sedi di Padova, Rovigo, Vicenza e Verona. In particolare tredici ragazzi saranno destinati al progetto “Inclusione è partecipazione” di assistenza e servizio sociale; dieci al progetto “Bene comune, Bene di tutti” che prevede un lavoro di valorizzazione del patrimonio storico, artistico e ambientale; diciassette parteciperanno alla realizzazione del progetto “La cultura mi sta a cuore”, anch’essa per la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e ambientale; e infine cinque giovani faranno la loro esperienza di servizio civile all’interno del progetto “Saltare fossi per lungo” focalizzato sulla promozione ed organizzazione di attività di protezione civile.
stage lavoro servizio civile università padovaVentitré posti sono poi disponibili presso il Comitato d'Intesa tra le Associazioni Volontaristiche della Provincia di Belluno per il progetto “Promotori di solidarietà nella provincia di Belluno”, giunto alla sua ottava edizione.
L’università di Padova ha predisposto ben nove progetti, per un totale di ventotto percorsi di servizio civile disponibili che spaziano dalla promozione ed organizzazione di attività educative e culturali (progetti “Ask me”, “ComunicAzione”, “In movimento: le biblioteche dell'Università di Padova verso il futuro”) alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e ambientale (progetti “#Comunicazione. Archivio e Biblioteca allo IUAV”, “Biblioteca luogo di cultura”, “SCR all'Orto Botanico”, “Connect to MUSME”, “Musei UNIPD: patrimonio da scoprire”) alla Assistenza e servizio sociale (progetto “Per un welfare inclusivo”). [nella foto a sinistra i volontari del Serviziocivileuniversale all'evento “Università Aperta 2019”, il Career Day dell'Università di Padova, a maggio 2019].
Tredici sono i posti messi a disposizione a Vicenza dalla Cooperativa Zattera Blu sul progetto “Rilanciamo il sasso nello stagno” nella categoria assistenza e servizio sociale; altri dieci a Padova, nell’ambito della stessa categoria, presso la Fondazione La Grande Casa – che realizza iniziative di affido familiare a favore di minori in situazioni di disagio personale e familiare e lavora per reperire strutture abitative da destinare all’ospitalità e all’accoglienza familiare di persone in condizioni di bisogno e fragilità con particolare attenzione ai minori e ai giovani e alla convivenza fra nuclei familiari e singole persone affidatarie – per un progetto dal suggestivo titolo “Il passeggero più piccolo continua a portare il bagaglio più importante”.

L’elenco completo dei progetti è annesso al bando (allegato B). Le candidature devono essere inviate entro le 14 di mercoledì 30 settembre, indirizzandole direttamente all’ente che realizza il progetto prescelto attraverso posta raccomandata, posta elettronica certificata o consegnandola a mano. Attenzione: non si può presentare domanda per più di un progetto, «a pena di esclusione dalla partecipazione a tutti i progetti cui si riferisce il presente bando». Sarà poi ciascun ente a fare una valutazione delle candidature pervenute e a scegliere i candidati più idonei – seguendo naturalmente le indicazioni regionali in proposito – e a fornire alla Regione, entro il 26 ottobre, la graduatoria con l’elenco dei candidati idonei selezionati, quelli idonei non selezionati (in caso si rendano necessari dei subentri) e dei candidati non idonei.

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