Stagisti e figli della riforma universitaria, l'identikit di Almalaurea

Giuseppe Vespo

Giuseppe Vespo

Scritto il 16 Set 2009 in Notizie

Ad otto anni dalla legge Moratti, Almalaurea traccia l'identikit dei “figli della riforma” universitaria, confrontando i dati sui laureati del 2001 con quelli sui “dottori in” (di primo e secondo livello) del 2008.
Dallo studio emerge che l'età media dei laureati post riforma diminuisce leggermente (da 28 si passa a 27 anni), che il voto medio di laurea si alza di mezzo punto (da 102,5 a 103/110) e che più della metà dei nuovi dottori ha svolto uno stage durante il percorso di studi mentre prima del 2001 erano meno di venti su cento.
I tirocini formativi riguardano il 57% delle studentesse e il 49% degli studenti; sono diffusi in tutto il Paese, in particolare al nord (55%) e hanno “soddisfatto” il 78% degli stagisti coinvolti.

Un dato interessante è quello relativo al rapporto tirocinio formativo / lavoro nel caso dei laureati di primo livello: «L’indagine sulla condizione occupazionale dei laureati – scrive nella sua relazione allo studio Andrea Cammelli, direttore di Almalaurea [nella foto]
ha accertato l’esistenza di un differenziale pari a circa sette punti percentuali fra chi ha svolto uno stage durante gli studi rispetto a chi non vanta un’esperienza analoga». Stesso vantaggio (6,5 punti percentuali) divide gli occupati che hanno svolto un tirocinio dopo la laurea (55,5%) da quelli che non possono vantare nel curriculum questo genere di esperienza (49%). Vale a dire che chi ha fatto uno stage ha 6-7 probabilità su cento in più di trovare lavoro rispetto a chi lo stage non l'ha fatto.
«Sono convinto – commenta Cammelli – che lo stage si possa considerare una delle porte d'ingresso al mondo del lavoro. È senz'altro uno degli elementi che consentono il dialogo fra la formazione universitaria e il mondo produttivo, cosa che è mancata nei decenni precedenti».
Spesso, però, è un dialogo veloce, visto che in oltre un quarto dei casi (26,5%) lo stage di uno studente universitario dura appena 150 ore, cioè più o meno tre settimane.
Generalmente i tirocini più lunghi, quelli che arrivano fino a 400 ore (due mesi), riguardano le aree di studio tecnico-scientifiche. Prendendo in considerazione invece i gruppi disciplinari, gli studenti che più vanno in stage sono quelli di agraria (83 laureati su cento), seguiti dai colleghi di educazione fisica (81,5) e insegnamento (81). In ultima posizione i laureati del gruppo giuridico (13 studenti su cento).
Ma dove si va in stage quando ancora si è universitari? Poco più di un terzo dei laureati intervistati da Almalaurea ha svolto da studente un tirocinio in aziende private, un terzo in aziende pubbliche o in un ente pubblico. La scelta solitamente dipende dal tipo di facoltà frequentata: la maggior parte dei tirocini svolti in università interessa gli studenti di medicina, odontoiatria o del gruppo geo-biologico. Vanno in stage in enti o aziende pubbliche gli iscritti a corsi che preparano a professioni nel campo sanitario o dell'insegnamento, mentre in azienda arrivano gli studenti del gruppo economico-statistico, architettura, chimico-farmaceutico o ingegneria.


Giuseppe Vespo


Per saperne di più su questo argomento, leggi anche gli articoli:
- Dalla parte dei laureati - lo stage serve per trovare lavoro?
- Stage attivati dai centri per l'impiego: ecco la radiografia annuale dell'Isfol

Community