Stage a distanza, adesso che la pandemia è passata alcune Regioni lo consentono e altre no

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 18 Giu 2024 in Approfondimenti

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Ha rivoluzionato il mondo dei tirocini durante la pandemia: lo stage a distanza, o smart internshipping come la Repubblica degli Stagisti l’ha soprannominato, è stato la grande novità degli stage tra il 2020 e il 2021. Poi, con il ritorno alla normalità, i tirocini sono tornati in presenza. Alcune regioni, però, continuano a consentire l’uso di questa modalità, diventata comune come lo smart working.  

L’Italia è divisa, dal punto di vista dello stage da casa, quasi a metà. Consentono la prosecuzione dello smart internshipping otto Regioni e una provincia autonoma: Lombardia, Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Abruzzo, Lazio, Sardegna.  


Dieci Regioni e una provincia autonoma invece non lo consentono più del tutto: Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Marche, Umbria, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia. Più la Puglia, che al momento non consente la possibilità ma potrebbe presto farlo con una nuova normativa attualmente in gestazione.

Vediamo caso per caso la situazione lì dove il tirocinio da remoto è possibile.

La Lombardia, “capitale degli stagisti” con oltre 66mila extracurricolari e circa 50mila curricolari attivati l'anno scorso sul suo territorio, era stata tra le prime regioni a confermare nel 2022 la possibilità di svolgere tirocini extracurriculari da remoto e a permettere la possibilità di svolgere tirocini in smart internshipping anche con l’avvio della fase ordinaria, dal settembre 2022, «nei casi in cui tale modalità di lavoro sia prevista dall’organizzazione del lavoro del soggetto ospitante». In seguito Regione Lombardia ha aggiornato le faq relative ai tirocini e pubblicato una nota per precisare che non è possibile «attivare tirocini extracurriculari che prevedano lo svolgimento delle attività esclusivamente in modalità agile», ma che è consentita una modalità mista garantendo una presenza minima del tirocinante nei locali aziendali, il monitoraggio dello stagista e la presenza di adeguati strumenti tecnologici idonei per raggiungere gli obiettivi formativi del tirocinio.   


La Valle d’Aosta ha cambiato totalmente passo, introducendo la possibilità dello smart internshipping che prima non aveva consentito: anzi era stata nel 2020 tra le prime regioni a ripartire con i tirocini extracurriculari in presenza. Ora, con la nuova legge regionale numero 839 approvata nel luglio 2022, permette anche quelli a distanza, fermo restando che questo non pregiudichi il raggiungimento degli obiettivi formativi. «Sarà cura del soggetto ospitante dotare il tirocinante di supporti tecnologici adeguati per svolgere le attività, che dovranno essere ricomprese nei limiti di durata dell'orario giornaliero e settimanale stabiliti nel progetto formativo», spiega Sabina Thoux, segretaria particolare dell'assessorato al Lavoro e formazione. I tutor sono chiamati ad «adottare idonee modalità di monitoraggio dell'attuazione del progetto formativo e garantire supporto al tirocinante attraverso strumentazioni ict».

Nella provincia autonoma di Bolzano i tirocini sono stati a inizio pandemia sospesi e solo in un secondo momento è stato permesso di farli proseguire in smart internshipping. In realtà, però, in questa Provincia si attivano pochissimi extracurriculari: «Le ragazze e i ragazzi di norma iniziano direttamente con contratti di lavoro, non di stage», precisa alla Repubblica degli Stagisti Georg Ambach, direttore dell’ufficio Mercato del lavoro della Provincia, «e fino ad ora non abbiamo avuto richieste per svolgerli da remoto». Diversa la situazione per la Libera Università di Bolzano, che consente lo svolgimento dei tirocini in modalità mista, ma non totalmente a distanza. Per attivarli è necessario compilare una specifica dichiarazione da caricare nel Career hub prima dell’attivazione dello stage.  


Il Veneto era stato tra le prime regioni, insieme alla Lombardia, a pronunciarsi sull’uso dello stage da remoto al termine dello stato di emergenza, nel 2022. Due anni fa però aveva deciso di non permettere più i tirocini in smart, perché, scriveva la Regione, «la modalità di svolgimento del tirocinio a distanza non trova alcun fondamento giuridico nella disciplina vigente». A maggio 2023, con la delibera della giunta regionale 634, il cambio di passo: «è stata prevista la possibilità di svolgere il tirocinio parzialmente in smart traineeship, fino al 40 per cento dell’orario settimanale», spiega Luca Candido, responsabile comunicazione di Veneto Lavoro. I tirocini in modalità agile devono obbligatoriamente svolgersi in sede «per almeno il 60 per cento dell’orario settimanale previsto e per non meno di tre giorni a settimana». Le aziende che prevedono lo smart traineeship devono prevederlo nel progetto formativo e questo deve essere inserito nel sistema delle comunicazioni obbligatorie. «Attualmente in base ai progetti formativi presentati risultano 158 tirocini che utilizzano la modalità agile».     

In Liguria già due anni fa si era deciso di continuare con i tirocini extracurriculari in modalità agile, perché lo smart internshipping si era rivelato una valida risorsa nel periodo emergenziale e attraverso la deliberazione della giunta regionale 238 del marzo 2022 è stata consentita l’attivazione di tirocini in modalità smart internshipping, totale o mista, oltre alla trasformazione di quelli in presenza in stage da casa. La delibera, conferma Lorenza Pareo dalla Direzione generale Formazione, istruzione e lavoro della Regione, «è ancora vigente» quindi oggi è possibile svolgere tirocini extracurriculari in modalità agile totale o mista. Per farlo è necessario indicare nel campo note del piano formativo individuale la data di inizio dello svolgimento in smart working e la dicitura “SW totale” o “SW misto” a seconda della tipologia concordata. Al momento non sono disponibili i dati che sono, però, recuperabili attraverso il database.     

In Emilia-Romagna è stato confermato nelle faq predisposte dalla Regione nel 2022 al termine dell’emergenza sanitaria da Covid 19 la possibilità di svolgere i tirocini a distanza, «con modalità da concordare tra soggetto promotore, ospitante e tirocinante, purché sussistano le condizioni logistiche, organizzative e che tali modalità consentano lo svolgimento delle attività previste nel progetto formativo». Per farlo, però, precisa alla Repubblica degli Stagisti Katia Pedretti dall’Agenzia regionale per il lavoro, «il soggetto promotore dovrà acquisire e tenere agli atti la documentazione che attesti la disponibilità del tirocinante e del soggetto ospitante a svolgere il tirocinio a distanza, verificare che questa modalità permetta lo svolgimento delle attività previste dal progetto formativo e il raggiungimento degli obiettivi formativi e accertare la presenza delle condizioni sia organizzative, per esempio il tutoraggio da parte del soggetto ospitante, sia tecniche, come la strumentazione informatica». Ad oggi, però, non sono raccolti dati in merito al numero di tirocinio attivati in smart internshipping. 

Anche in Abruzzo già nel 2022 la delibera della Giunta regionale aveva confermato «in via transitoria fino all’approvazione delle nuove linee guida nazionali sui tirocini» la possibilità dei tirocini in smart training o in modalità mista. Le disposizioni avevano valore fino all’approvazione delle nuove linee guida nazionali per gli stage extracurriculari: non essendo, però, state approvate, la Regione ha pubblicato a fine dicembre 2022 una nuova determina direttoriale in cui conferma quanto disposto a inizio anno, ovvero la possibilità di svolgere gli stage in smart training. Al momento non sono disponibili dati relativi al numero di stage attivati in smart training, perché «non essendo ancora disponibile una piattaforma informatica regionale dedicata alla gestione dei tirocini extracurriculari, resta la disposizione secondo cui la documentazione va inviata esclusivamente agli indirizzi di posta elettronica certificata delle competenti sedi territoriali dell’Ispettorato del lavoro», spiegano dall’Ufficio apprendistato e tirocini della Regione.  

In Lazio non è intervenuto alcun nuovo provvedimento dopo la circolare dell’aprile 2022 in cui si precisava che «la modalità ordinaria di svolgimento delle attività di tirocinio rimane quella in presenza», ma che era possibile lo svolgimento «parziale delle attività formative da remoto». Come del resto previsto nella delibera della giunta regionale del gennaio 2022: «L’utilizzo delle modalità formative FAD e/o E-learning è consentito nel limite del 50 per cento del monte ore teorico», rispettando, però, alcune requisiti come l’obbligo di svolgimento dell’attività in modalità sincrona, quindi con il tutor presente. Per quanto riguarda le modalità, «all’interno del progetto formativo individuale, che gli enti caricano sul portale Lazio Lavoro, deve essere indicata la modalità di svolgimento del tirocinio, sezione orari e durata indicano se è in modalità fad», spiegano dall’assessorato Lavoro, università, scuola, formazione, ricerca e merito.   

In Sardegna durante tutta la prima fase della pandemia, nel 2020, i tirocini extracurriculari sono potuti proseguire in modalità smart. Ad oggi la modalità ordinaria di svolgimento del tirocinio è quella in presenza, ma si riconosce la possibilità che si svolga a distanza o in modalità mista. A febbraio dello scorso anno la Regione ha adottato le linee guida relative alle modalità di erogazione della formazione a distanza per percorsi di formazione non regolamentata previsti dall’accordo tra le Regioni e le province autonome, con la possibilità di Fad – e-learning fino al 100 per cento.

Marianna Lepore

Foto di apertura di Bruce Mars da Freerange Stock
Foto in alto a destra di Matt_Moloney da Freerange Stock

 

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